Serbia: una scena del crimine risalente al Neolitico

I resti di donne e uomini vennero scoperti nel 1931 dall’archeologo serbo Miloje Vasić ma recenti studi più approfonditi rivelano nuovi dettagli.

Nel 1931 Miloje Vasić scoprì una fossa contenente resti scheletrici umani durante le ricerche sul sito archeologico di Vinča-Belo Brdo nei sobborghi di Belgrado, in Serbia. Nel suo diario annotò la scoperta come “un ossario con un dromos”, in cui sono stati trovati 9 scheletri umani. Il sito ha rivelato solo pochi reperti del periodo Starčevo, quindi, la tomba con il dromos è di particolare interesse in quanto è stata costruita dalla cultura Starčevo. Le interpretazioni non hanno escluso che si trattasse di una sepoltura collettiva, ma sulla base di una recente analisi della documentazione fotografica originale questa ipotesi è stata esclusa. La posizione dei defunti, infatti, è alquanto insolita e sembra essere una scena del crimine neolitica. Un uno studio pubblicato sulla rivista Documenta Praehistorica XLVIII, l’analisi antropologica ha rivelato che c’erano in realtà 12 adulti nella sepoltura invece di 9 e che questo probabilmente rappresenta una scena del crimine neolitica, piuttosto che il tipico rito di sepoltura. Sono stati identificati due crani femminili e un cranio maschile, mentre il sesso per i restanti 9 teschi è inconcludente. Solo un individuo era un giovane adulto (15-18 anni), mentre altri erano adulti (20-40 anni). L’altezza media di questi individui era di 161 cm, che era all’incirca la statura media delle persone del Primo Neolitico in questa regione.

Serbia: una scena del crimine risalente al Neolitico.

La pratica mortuaria tipica della cultura Starčevo prevedeva che il defunto fosse sepolto sul lato sinistro o destro in una posizione accovacciata (feto). Tuttavia, le prove fotografiche rivelano che questo non era il caso della sepoltura, suggerendo una morte violenta o che i defunti siano stati sepolti in modo irrispettoso. Ciò è evidenziato da tracce di trauma da una forza contundente identificata su due dei crani. Anche le prove fotografiche lo supportano in quanto mostrano che la gamba sinistra di uno scheletro è stata posta sulla schiena (il che non è stato possibile senza smembrare la gamba), mentre la gamba destra è stata contratta con un femore rotto. Sulla base di date assolute, è stato confermato che la tomba appartiene alla cultura di Starčevo e i nove individui datati corrispondono a un intervallo cronologico tra il 5700 e il 5500 a.C. Sebbene alcuni dei defunti siano stati sepolti allo stesso tempo, questa non è una sepoltura simultanea di 12 individui, aggiungendo ulteriormente mistero.

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