Il progresso arriva nel posto più impensabile: in chiesa. Tutti conosciamo Satispay, “l’app per pagare nei negozi, scambiare denaro con gli amici, acquistare servizi e risparmiare in modo smart”. Come funziona? Basta scaricare l’app, registrarsi con il proprio numero di cellulare e indirizzo mail e scegliere un metodo per autorizzare le transazioni, che può essere un PIN o il riconoscimento dell’impronta digitale; dopodiché stabilire il budget massimo di pagamenti consentito.
Per pagare quando ci si ritrova in un negozio, basterà avvicinarsi alla cassa, aprire l’app, cliccare sul nome del negozio, scrivere l’importo e autorizzare la transazione. Oppure scansionare il QrCode del negozio stesso. E cosa c’entra la chiesa? Semplice. A Torino, nella chiesa di Santa Giulia, affidata alla guida di don Gianluca Attanasio, è stata presa una decisione che sarà davvero una svolta epocale. È stato introdotto un sistema di offerte digitale attraverso l’utilizzo di Satispay, metodo di pagamento appunto attivo oramai ovunque.
In pratica al momento dell’offerta, se il credente si trova senza monete da porre nel cestino apposito, può pagare attraverso uno dei metodi di pagamento più usati in Italia. Con un vantaggio: nessuna commissione per le donazioni sotto i 10 euro e in più per quelle benefiche, per esempio destinate alle onlus, queste non saranno mai dovute. Come funziona? Vicino alla cassettina delle offerte si trova un cartello con il Qr code da inquadrare per lasciare la propria offerta, che riporta la dicitura “Sei a corto di monete? Lascia l’offerta con Satispay”.
Don Paolo Pietroluongo, il viceparroco della comunità religiosa di Santa Giulia, ha spiegato il perché di questa decisione epocale: “I giovani non lasciano più offerte, non per cattiva volontà, ma perché hanno sempre meno monete in tasca, loro sono molto tecnologici e al passo coi tempi…”.
Ma ovviamente non solo i giovani utilizzeranno questo metodo rivoluzionario per le offerte; almeno la speranza è questa.
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