Spazio: un gigantesco ‘superflare’ da una stella minuscola

Il bagliore ha reso la piccola stella SDSSJ013333 ben 10.000 volte più luminosa.

Era il 2018 quando la fotocamera grandangolare dell’Osservatorio Xinglong a Pechino registrava ”un’esplosione estremamente luminosa” dalla durata di meno di un minuto. L’evento, un brillamento solare soprannominato GWAC 181229A, venne prodotto da SDSSJ013333, una nana ”ultra fredda” posizionata a circa 490 anni luce di distanza dalla nostra posizione, difficilmente individuabile per la ridotta luminosità emessa che la caratterizza. SDSSJ013333 presenta circa un terzo della massa del nostro Sole ed una temperatura pari alla metà; ma anche stelle così ridotte possono provocare tremende esplosioni di radiazioni e plasma.

Spazio: un gigantesco ‘superflare’ da una stella minuscola

Il superflare di SDSSJ013333 ha superato, per intensità, molte eruzioni osservate fino ad oggi, anche quelle prodotte dalle nane rosse ”giovani”, ovvero le stelle che, di solito, emettono la quantità maggiore di superflare. Il bagliore ha reso la stella 10.000 volte più luminosa, portando la sua magnitudine da poco più di 24 a un ”abbagliante” valore di 15. Anche se non si tratta di un evento che avremmo potuto osservare ad occhio nudo, è stato abbastanza luminoso da poter essere catturato da un buon telescopio. I dati dello studio sono stati pubblicati sul database pubblico arXiv e consentiranno agli studiosi di tutto il mondo di saperne di più su SDSSJ013333. Anche la più celebre TRAPPIST-1 appartiene alla categoria della ”nane super fredde” e, al pari di SDSSJ013333, potrebbe emettere flare giganteschi, in grado di ”friggere” il suo sistema planetario.

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