Sonno, un pisolino pomeridiano per imparare a leggere

Una bella notte di sonno fa bene alla salute e all’apprendimento, ma anche il pisolino pomeridiano sembra avere i suoi effetti benefici, per lo meno sullo sviluppo cognitivo dei bambini. Secondo uno studio sull’apprendimento del linguaggio in età prescolare, infatti, dopo una dormita migliora la capacità di associare i suoni alle lettere dell’alfabeto e di riconoscere suoni familiari in parole (scritte) nuove. Un’abilità fondamentale per imparare a leggere.

Ogni suono ha la sua lettera

Prima di dedicarsi alla lettura i bambini prendono dimestichezza con l’abbecedario. Imparano cioè a mappare i suoni del linguaggio alle lettere corrispondenti. Questi primi passi li portano poi a essere più fluenti nella lettura e possono essere ripercorsi anche nei casi di dislessia, dove le associazioni suoni-lettere non sono state ben sviluppate in età prescolare.

È partito da queste premesse il team anglo-australiano che ha condotto lo studio, pubblicato su Child Development, e si è chiesto una cosa in più: che legame c’è tra le ore di sonno, lo sviluppo della memoria e l’apprendimento del linguaggio scritto?

Uno studio sui benefici del pisolino

La ricerca sull’effetto pisolino ha coinvolto 32 bambini australiani tra i tre e i cinque anni. Ciascun bimbo ha partecipato a due sessioni di apprendimento: una senza riposino pomeridiano e l’altra dopo un riposino di circa 70 minuti. Durante le sessioni, i piccoli imparavano ad associare suoni e lettere con vari strumenti ludici: flashcard, lettere da modellare con la plastilina, memory game.

Gli stessi suoni e lettere venivano poi riproposti due-tre ore dopo la sessione e il giorno seguente. Ai bimbi veniva chiesto di riconoscere la lettera associata a un suono e di produrre il suono associato a una lettera. Oltre a questo esercizio di “riconoscimento-produzione”, veniva formulata anche una richiesta più complessa, che gli autori chiamano di knowledge transfer: ai bimbi venivano mostrate due carte con parole quasi identiche, tranne che per un suono, e si chiedeva loro, per esempio: “Ecco Tap e Cap, qual è Tap?” Qui era chiamata in causa anche la capacità di astrarre e generalizzare, passando da un caso specifico a una regola più universale.

Dormire per leggere meglio

E che cosa si è scoperto con tutte queste prove incrociate? Sostanzialmente, che il sonno è fondamentale nell’apprendimento del linguaggio scritto e nel consolidamento della memoria linguistica. E che il pisolino può fare la differenza soprattutto quando si tratta di sviluppare abilità complesse. Di fronte a semplici associazioni suono-lettera, infatti, i bambini rispondevano allo stesso modo con e senza pisolino. Mentre quando si trattava di trasferire le conoscenze apprese alla lettura di parole nuove, la risposta dei bimbi migliorava nettamente se avevano fatto il riposino pomeridiano. E in entrambi i casi (riconoscimento-produzione e knowledge transfer), i risultati erano migliori il giorno dopo l’apprendimento. Quindi, con una notte di sonno in mezzo.

“La nostra ricerca dà una prima prova del fatto che il pisolino facilita la mappatura dei suoni del linguaggio scritto, abilità cruciale per imparare a leggere – conclude Anne Castles dell’Università di Macquarie in Australia, coautrice dello studio – Questi risultati contribuiscono a creare il contesto ottimale affinché i bimbi possano sviluppare al meglio le loro capacità di alfabetizzazione.”

Riferimenti: Child Development

Credits immagini: bongbabyhousevn on pixabay

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