Scoprire l’effetto dei social network sui bambini non vi piacerà affatto

La preoccupazione più grande che vivono i genitori, quando parliamo di bambini e social network, riguarda gli incontri pericolosi che i più piccoli possono fare in rete. Del resto di storie finite in tragedia ne abbiamo sentite anche troppe. Tuttavia per quanto grave, questa non è l’unica problematica che dobbiamo affrontare quando pensiamo al rapporto che i nostri figli hanno con il web.

L’intelligenza dei bambini è a rischio, e lo è perché l’utilizzo massiccio dei social network e più in generale dei dispostivi tecnologici impoverisce la complessità del pensiero, riducendola in maniera importante. Una condizione, questa, che in realtà riguarda anche gli adulti, ma che ha conseguenze più gravi sui giovanissimi.

I social network, i computer e gli smartphone ci rendono stupidi. Questo è quello che pensatori, ricercatori ed esperti dicono senza mezzi termini alimentando un dibattito troppo spesso sottovalutato. Tra questi troviamo Manfred Spitzer, neuropsichiatra tedesco e direttore del Centro per le Neuroscienze e l’Apprendimento dell’Università di Ulm, che negli ultimi anni sta dedicando la sua carriera proprio al rapporto tra sviluppo celebrale e utilizzo dei media.

È suo il libro Demenza digitale. Un testo che approfondisce questa “sindrome” individuata da alcuni specialisti coreani che già nel 2008 avevano parlato di appiattimento e di  declino delle capacità di ragionare e di apprendere da parte dei più piccoli.

Nel suo libro Manfred Spitzer, spiega che l’utilizzo dei social network e dei device, costringe il bambino a conoscere il mondo attraverso un’unica esperienza, quella digitale. Non colora più sporcandosi le mani, ma lo fa muovendo un dito. Non parla con gli altri, non li ascolta, ma li legge attraverso uno schermo.

Chiaro è che in questo modo, non essendo costretto a ragionare, ad agire, a scegliere, semplifica tutto con la tecnologia, e la complessità di pensiero è fortemente minata.

A fare da eco a Manfred Spitzer, c’è anche lo scrittore Nicholas George Carr, autore del libro Internet ci rende stupidi? Come la rete sta cambiando il nostro cervello. La tecnologia ci rende davvero meno intelligenti? Secondo lo scrittore semplifica in maniera importante il nostro modo di pensare, di ragionare e di orientarci nei confronti del mondo.

Anche una ricerca condotta dalla Stanford University e pubblicata sul Wall Street Journal, ha messo in evidenza una situazione piuttosto preoccupante rispetto all’utilizzo dei social network e del web da parte dei più giovani. Lo studio ha dimostrato che una buona percentuale di ragazzi, di diverse fasce d’età, non sa distinguere le notizie vere da quelle false. Il motivo? Assorbono tutto ciò che possono dai social network, in un flusso continuo, senza saper distinguere con criticità le fonti.

Anche questo studio dimostra che la situazione è allarmante, e lo è soprattutto nei soggetti più giovani che si avvicinano all’informazione, alla cultura e all’apprendimento attraverso questi strumenti. Come afferma la Stanford University, non possiamo ignorare le conseguenze che i social network hanno sui bambini, dobbiamo piuttosto cambiare approccio ed educarli a un corretto utilizzo.

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