Perché il simbolo del cuore non ha nulla a che fare con l’organo?

Il simbolo più popolare del cuore umano non somiglia affatto al vero organo, eppure è onnipresente nella cultura popolare e nei messaggi che ci scambiamo quotidianamente. Tale popolarità ha portato i ricercatori dell’Ospedale San Raffaele a cercare tra documenti e articoli scientifici, alla ricerca dell’origine di questo disegno. I risultati sono sorprendenti. Fin dai tempi più remoti, come nell’Antico Egitto, già venivano effettuate necroscopie e durante il Rinascimento italiano, innumerevoli artisti sezionavano cadaveri, cercando di migliorare le proprie abilità nel disegnare l’anatomia umana, come Leonardo da Vinci e Michelangelo. Tutto ciò rende ancora più assurda l’ascesa del “falso” simbolo del cuore. Se guardiamo davvero l’organo, quello che vedremo è un muscolo piuttosto asimmetrico. In un articolo pubblicato sul Journal of Visual Communication in Medicine (JVisComm), i ricercatori suggeriscono alcune possibili ispirazioni per la creazione del simbolo del cuore. Tra questi c’è la foglia di una pianta conosciuta come silfio, che cresceva sulla costa settentrionale dell’Africa. Ma nel regno vegetale anche la ninfea e le foglie dell’edera potrebbero aver ispirato la creazione dell’immagine. Ciò che si sa è che la forma in realtà cominciò a diventare popolare nel Medioevo, intorno al XIII secolo. Nel XV e XVI secolo divenne ancora più comune fino a diventare onnipresente.

C’è qualcosa di vero nel simbolo?

Con un colpo di scena storico, la scienza del XX secolo scoprì che la forma del cuore potrebbe essere basata non su piante o parti del corpo, ma sui risultati di un esperimento anatomico. Si tratta però solo di un sospetto, ancora improbabile. Iniettando il contrasto nelle arterie durante l’angiografia coronarica (cateterismo cardiaco), è possibile ottenere, in alcuni casi, un’immagine simile al simbolo del cuore, con le attuali apparecchiature di imaging.

Perché il simbolo del cuore non ha nulla a che fare con l’organo?

Tuttavia, è difficile pensare che la forma di cuore potesse essere visibile agli occhi delle persone che vivevano all’epoca della prima apparizione iconica dell’immagine del cuore“, spiegano i ricercatori. Secondo gli autori, “i modelli anatomici del sistema arterioso coronarico furono studiati e riportati, per la prima volta, attraverso iniezioni post-mortem e modelli [scientifici], a metà degli anni ’50.”

Restando nel regno delle congetture, anatomisti, scienziati e artisti potrebbero aver eseguito procedure simili, con materiali meno sofisticati, e ottenuto la forma di cuore che è diventata così popolare nel corso degli anni. “L’ipotesi è che gli scienziati più anziani avessero già ottenuto la forma simile [del simbolo del cuore], probabilmente iniettando gesso nelle arterie coronarie durante le autopsie e trasponendo poi la struttura ottenuta in disegni”, suggeriscono i ricercatori. Tuttavia, è ancora necessario raccogliere ulteriori prove per supportare l’idea.

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