Olimpiadi 2020: le medaglie sono state realizzate con vecchi smartphone

I metalli preziosi ricavati da vecchi telefoni, raccolti nell’ambito del progetto Tokyo Medal Project.

L’ecosostenibilità è uno degli aspetti che sta più a cuore agli organizzatori delle Olimpiadi 2020 di Tokyo. A dimostrarlo è, tra le altre cose, le medaglie realizzate interamente con metalli recuperati dagli smartphone obsoleti. È stata la Tokyo Medal Project a chiedere ai giapponesi di dare i propri cellulari obsoleti, per estrarne i metalli preziosi. Lanciato dall’aprile 2017, al progetto hanno aderito oltre il 90% dei comuni del paese del Sol Levante. I device, che di solito finiscono i loro giorni in discarica, contengono seppur minime quantità di metalli preziosi come l’oro e l’argento.

Le 5mila medaglie sono state realizzate con 32 chili d’oro, quasi 3,5 d’argento e oltre 2 di bronzo raccolti dagli smartphone obsoleti. ”Sono state oltre 79 le tonnellate di smartphone recuperati – ha dichiarato Hitomi Kamizawa, portavoce dei Giochi Olimpici – pertanto l’obiettivo è stato raggiunto con la totalità delle medaglie realizzata attraverso materiali riciclati”. In realtà l’idea delle medaglie riciclate non è nuova: già nei giochi olimpici invernali di Vancouver nel 2010 furono usate medaglie realizzate con metalli riciclati mentre per Rio 2016 il 30% delle medaglie era composto da metalli recuperati da oggetti destinati alla pattumiera. In ogni caso le Olimpiadi di Tokyo saranno ricordate anche per l’estrema attenzione all’ambiente; basti pensare che i letti degli atleti sono realizzati in cartone riciclato, gli impianti sportivi vengono alimentari con energie rinnovabili e il 99% di tutti i prodotti utili per lo svolgimento delle gare si compongono di sostanze riutilizzate o riciclate.

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