La Vita Su Marte c’è!!! Intervista a Gianni Viola, Un Grandissimo Studioso

Vita Su Marte

La questione dell’esistenza di Vita Aliena è molto controversa ma ufficiosa e, per svariati motivi, non viene ufficializzata. Tra i più grandi Misteri della Vita Extraterrestre si trovano sull’affascinante Pianeta Marte. Visto che a tutti gli effetti potrebbe ospitare delle forme di Vita e di recente è tornato in auge a causa della scoperta di un’anomala caverna, ma di anomalie su tale Pianeta ce ne sono tantissime.

Uno dei punti principali della nuova corsa allo Spazio c’è l’arrivo su Marte con un Equipaggio Umano, visto che stiamo Vivendo uno dei periodi storici più bizzarri della Storia Umana, infatti:

“Tra la nuova corsa allo Spazio, le compagnie private che stanno raggiungendo lo Spazio (tipo la Grandissima Azienda chiamata SpaceX del Grandissimo Imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense di Successo chiamato Elon Musk), la costruzione di nuove stazioni spaziali orbitanti, la bizzarra situazione della COVID19, le nuove invenzioni tecnologiche, la ricerca spaziale, gli Studi del Meraviglioso Pianeta Marte, l’evoluzione del Settore Medico e i nuovi assetti geopolitici, economici e militari stiamo Vivendo uno dei periodi storici più Importanti finora, tra Bene e male. Siamo come in una Seconda Guerra Fredda e dalla fine della Prima Guerra Fredda, con tutte le sue anomalie, l’avanzamento tecnologico, la ricerca spaziale e gli Studi In Generale sono stati aumentati; ciò sta avvenendo proprio adesso e potremmo letteralmente assistere probabilmente ad alcuni dei passi più importanti dell’Intera Storia Dell’Umanità; si parla addirittura del ritorno dell’Uomo sulla Luna con il progetto Artemis della NASA ed addirittura il primo sbarco ufficiale su Marte. La ricerca spaziale, seppur sempre presente con delle importantissime scoperte, si era un poco “Stemperata”. Ma le recenti vicissitudini, rivelazioni e scoperte hanno portato in auge lo Spazio; soprattutto con gli EsoPianeti (ovvero Pianeti situati al di fuori del nostro Sistema Solare) e le loro più svariate caratteristiche estreme (come ad esempio Pianeti Giganti, Pianeti Super Freddi, Pianeti Super Caldi, Pianeti Di Carbonio e così via) e non. Del resto fino a pochi Anni fa gli EsoPianeti erano considerati pura fantasia; ma, dalla scoperta del primo, ovvero “51 Pegasi B” chiamato anche Bellerophon e Dimidium (un gioviano caldo o gassoso caldo che ruota attorno ad una Stella simile al nostro Sole; ovvero Pianeti Gassosi, di dimensioni notevoli grazie alla grandissima presenza di Gas con piccoli nuclei rocciosi, simili al Pianeta Giove ma con temperature più elevate rispetto alle temperature basse del Pianeta Giove che è un Pianeta Gassoso Classico e che raggiunge circa i – 145 Gradi Centigradi. Va detto anche che su quest’ultimo ci sono Temperature simili a quelle Terrestri sulla sua Superficie, tuttora un grandissimo Mistero, dove la pressione dei Gas è estremamente elevata; mentre l’interno del suo Nucleo, formato da Carbonio, Ferro e Silicio, raggiunge Temperature Davvero Vertiginose, si parla di ben 36000 Gradi Centigradi ed emette 2 volte più Energia di quella che riceve dal Sole; tutte caratteristiche che hanno conferito al Pianeta Giove l’appellativo di “Stella Mancata” visto che in qualche modo i suoi Gas estremamente presenti non sono riusciti ad “Accendersi”, forse perché non presenti abbastanza, per creare così del Plasma Stellare) avvenuta il 06 ottobre del meraviglioso Anno 1995 dagli Astronomi Svizzeri Michael Mayor E Didier Queloz, si sono susseguite numerosissime Scoperte al riguardo ed ormai quasi ogni Giorno si trova un EsoPianeta Nuovo. Quindi la ricerca spaziale deve comunque andare avanti, senza alcun buonismo, autocommiserazione e scetticismo; ma con serietà, rigore, Coscienza e professionalità.

Detto questo, vi comunichiamo che abbiamo avuto un vero Onore nell’Intervistare il Ricercatore Gianni Viola, che, col suo encomiabile lavoro, ha raccolto e raccoglie tuttora, numerosissime Prove che hanno dimostrato, in modo assolutissimamente scientifico, l’Importantissima Esistenza Di Vita Extraterrestre, in particolare sul Pianeta Marte.

Ha inoltre collaborato nientepopodimeno anche con la NASA (acronimo di “National Aeronautics And Space Administration”, tradotto in italiano “Ente Nazionale Per Le Attività Spaziali Ed Aeronautiche”; ovvero l’Agenzia Spaziale Statunitense e con la Sede a Washington, Stati Uniti D’America).

A tutti gli effetti questo Ricercatore è la persona che ha UFFICIALIZZATO L’ESISTENZA DI VITA ALIENA in modo scientifico ed è un traguardo storico, immenso e titanico; uno dei più Importanti di Tutti I Tempi, e meriterebbe un Successo Davvero Straordinario; ma purtroppo si sa, l’ignoranza regna in un modo davvero assoluto e la strada verso la Verità è tortuosa, ma Gianni Viola ha dimostrato la Verità Sugli Alieni in modo definitivo e speriamo che con questa Intervista abbia la visibilità che merita; per questo motivo vi chiediamo di Condividerla ovunque potete, Grazie Mille Davvero.

Prima di mostrare la nostra Intervista A Gianni Viola, vediamo le caratteristiche principali del meraviglioso Pianeta Marte.

Le caratteristiche del Pianeta Marte

Il Pianeta Marte è un Pianeta Roccioso ed il quarto del nostro Sistema Solare. Dista dal Sole circa 228 Milioni di Chilometri, il suo Moto Di Rivoluzione dura 687 Giorni (quasi il doppio della Terra) ed il suo Moto Di Rotazione è di 24 Ore e 30 Minuti Terrestri. Il suo Soprannome è “Pianeta Rosso” dato dal fatto che la sua Superficie è caratterizzata da un colore rossastro per via dell’elevata presenza di Ossido Ferrico, ovvero la comunemente nota Ruggine.

Le sue Dimensioni sono simili a quelle del Pianeta Terra, anche se leggermente minori, stesso discorso per la Forza Di Gravità. Anche l’interno del Pianeta Marte è simile a quello della Terra, anche se il Mantello è meno denso; l’attività geologica è anch’essa simile al nostro Pianeta anche se non è presente una Tettonica A Placche. A proposito di Geologia.

Il più grande Vulcano del nostro Sistema Solare, infatti, è il Monte Olimpo, situato per l’appunto sul Misteriosissimo Pianeta Marte, chiamato anche Pianeta Rosso a causa dell’elevatissima presenza di Ossido Di Ferro, ovvero Ruggine, come già spiegato poco fa.

Questo Vulcano Marziano, che è relativamente anche la Montagna più alta dell’intero Sistema Solare è un Vulcano a scudo (la cui forma ricorda proprio uno scudo, dovuto dal Fatto che le sue Eruzioni sono formate da Lava molto fluida) ed è caratterizzato da un’Altezza incredibile di ben 24 Chilometri ed una base altrettanto titanica, è infatti di ben 660 Chilometri! Per fare un paragone, la Montagna più alta del Mondo, il Monte Everest, asiatica, è alta “soltanto” 8,8 Chilometri; anche se, a dire il vero, il Monte vero e proprio più alto della Terra è il Mauna Kea, un Vulcano quiescente statunitense situato all’Isola Hawaii (spesso innevato con correlate piste da sci, non a caso il Nome di quel Vulcano, in lingua hawaiiana, significa per l’appunto Montagna Bianca) alto ben 9,9 Chilometri, ma dato che più della sua metà è sommerso dal Mare Dell’Oceano Pacifico (per circa 5,7 Chilometri, mentre la sua Altezza sopra il livello del Mare è di circa 4,2 Chilometri) e per questioni di misurazioni, la Montagna più alta del Pianeta Terra rimane l’Everest. Detto questo, il Monte Olimpo Marziano è quindi un qualcosa di straordinariamente immenso. Non si esclude nemmeno che in passato il Monte Olimpo Di Marte sia stato una sorta di Isola Vulcanica con una percentuale della sua Altezza sommersa dall’Acqua.

Ma non finisce qui.

Anche le Stagioni Marziane sono simili a quelle Terrestri, da citare anche la presenza di Nuvole simili a quelle Terrestri su Marte; inoltre il Pianeta Rosso è dotato anche di 2 Lune caratterizzate da una forma sferica ma irregolare chiamate Fobos (nome dato in Onore della Divinità greca figlio di Ares, Dio della Guerra ed Afrodite, Dea della Bellezza; il Dio Fobos era la Divinizzazione della Paura) e Deimos (nome dato in Onore del Fratello Gemello Di Fobos e che rappresentava la Divinizzazione del Terrore causato dalla Guerra).

In poche parole Marte è come un Fratello Minore Della Terra e proprio per questo motivo suscita un notevole interesse, ma nonostante questo il suo punto forte è altro!

Su Marte è infatti presente tuttora dell’Acqua, soprattutto concentrata ai Poli sotto forma di Ghiacciai che possono sciogliersi e generare quindi dell’Acqua allo stato liquido che si propaga sulla sua Superficie e nel Sottosuolo. Come sappiamo l’Acqua è fondamentale per la nascita e la sopravvivenza della Vita e su Marte molto probabilmente c’erano anche dei Fiumi, Laghi e Mari che è dimostrato da alcuni Solchi sulla sua Superficie. Gli Esperti quindi ipotizzano che in qualche modo in Passato ci sia stata la Vita su Marte o forse addirittura attualmente nonostante l’Atmosfera del Pianeta Rosso sia “Rarefatta”. Bisogna dire però che alcuni Batteri Terrestri, chiamati Anaerobi, riescono a vivere addirittura senza Ossigeno oppure anche i Batteri Terrestri Facoltativi che possono scegliere se Vivere sia in presenza di Ossigeno che senza. La Vita, quindi, può adattarsi anche a condizioni sfavorevoli (ovviamente più le condizioni sono difficili e meno può formarsi la Vita), come per esempio i famosissimi Tardigradi, oltre che anche su basi diverse che possono non essere soltanto il Carbonio, gli Amminoacidi (i “Mattoncini” che costituiscono le Proteine e quindi la Base della Vita sul nostro Pianeta) e l’Acqua, ma anche altre sostanze come il Silicio e i Gas. Il termine in sé di Vita è di difficile comprensione.

Gli Studiosi pensano anche che Marte in Passato sia stato molto più prosperoso anche a livello atmosferico e molto probabilmente era un Pianeta Rigoglioso che però è stato distrutto da un qualche tipo di disastro, ciò non toglie però il fatto che tuttora possa esserci della Vita su di esso o nei suoi Sotterranei, soprattutto a livello microbico.

La cosa straordinaria è data anche dal fatto che Marte si trova anche nella zona abitabile del nostro Sistema Solare e quindi è uno dei Pianeti più Studiati della Storia perché può avere delle tracce di Vita e proprio per questo motivo una Missione con un Equipaggio Umano su di esso potrebbe chiarire questi Misteri per comprendere di più sulla Vita Stessa e l’Astrobiologia, quest’ultima una Materia Di Studio, una Nuova Scienza, relativamente recente che cerca di trovare appunto la Vita Extraterrestre; l’eventuale scoperta di Vita Aliena, che ufficiosamente esiste, sarebbe un qualcosa di immensamente meraviglioso. Per realizzare una simile Missione, sperando anche nell’Ufficializzazione della Vita Nello Spazio, quindi si pensa addirittura ad un particolarissimo Letargo Spaziale.

Ecco una Bellissima Immagine del Meraviglioso Pianeta Marte (FONTE):

Il Meraviglioso Pianeta Marte

Adesso, dopo aver visto le Caratteristiche del Pianeta Marte, ecco l’Intervista A Gianni Viola.

L’Intervista a Gianni Viola

Benvenuto Gianni Viola. Innanzitutto Grazie Mille Davvero per aver accettato questa Importantissima Intervista. Oltre ad essere un mio grande Amico, sei anche un validissimo Studioso, che ha raggiunto dei livelli straordinari. Una prima domanda è però di rito.

1) Chi è Gianni Viola?

Avendo ricevuto un’educazione laica e schiettamente libertaria, non mi sono mai trovato nella triste condizione di dover scegliere una Data concezione assolutista in contrasto con un’altra. Non ho sentito il bisogno né di sottomettermi ad un Santone che mi indicasse la via da seguire, né a mia volta di atteggiarmi a Maestro per indicare la via ad altri. Ho sempre scelto di collaborare con tutti su un piano di assoluta parità e quando ciò non mi è stato possibile, ho preferito attendere tempi migliori.

Tutti i contrasti, tutti i problemi e le incomprensioni cui sono incorso durante il percorso della mia Vita, sono derivati proprio da questa impostazione. In compenso i soggetti che non sono riusciti a sottomettermi si sono intelligentemente autoesclusi. Ciò mi ha consentito di operare solo con quella parte di Studiosi che hanno visto in me un Amico e non un Concorrente.

Ho svolto Studi Di Sociologia presso l’Università Carlo Bo Di Urbino. Sono stato Fotogiornalista per l’Agenzia “Stampa Alternativa” di Roma, per conto della quale pubblicai opere di Storiografia, una tra le più note, “Polizia. Controinchiesta su abusi ed eccidi delle forze dell’ordine in Italia dal 1943 al 1976” (stampato a Londra nel 1976 dalla Lewis & Cann ed Edito da Stampa Alternativa di Roma), cui seguì “Polizia – Cronache e Documenti della repressione in Italia 1860 – 1977” (Edito da Stampa Alternativa in Coedizione con la Bertani Editore di Verona nel 1978).

Nel medesimo campo dell’ordine pubblico, ho collaborato con la Rivista “Nuova Polizia e Riforma dello Stato” di Roma, organo del Sindacato Unitario Lavoratori della Polizia (il primo sindacato di Polizia sorto in Italia).

Sono stato Ricercatore per il “Centro Russia Ecumenica” di Roma, e sono stato insignito da questo Centro (insieme all’Associazione Internazionale Per I Diritti Dell’Uomo e al Comitato Italiano Helsinki), del Premio Padre Ulisse Floridi S. J. per l’Opera “Enciclopedia Delle Religioni Dell’Unione Sovietica” (Roma, 1989). In merito alla questione russa ho pubblicato un Saggio intitolato “La verità sulla fine dell’URSS” (Prospettiva Editrice, Civitavecchia, 2010) e ho collaborato con una serie di testate straniere inerenti problemi di carattere religioso (Catacombes, Chretiens De L’Est ed eccetera).

In atto sono il Responsabile della Commissione Tecnico – Scientifica della F. L. I. P. (Free Lance International Press di Roma). Nel campo scientifico mi sono occupato di Planetografia, pubblicando “La Civiltà Di Marte (Osservazioni, Geografia, Esseri Intelligenti)”, (Edizioni Mediterranee, Roma, 2002) e ho collaborato con “L’Astronomia”, la più Importante Rivista del settore astronomico in Italia. Ho curato la Fototeca della NASA, del Regional Planetary Image Facility, allocata nell’Area Di Ricerca 2 Di Tor Vergata, presso la Sede dell’Istituto Di Astrofisica E Planetologia Spaziali (I. A. P. S. ), che la gestisce. L’I. A. P. S. com’è noto fa parte dell’Istituto Nazionale Di Astrofisica.

Infine mi sono occupato di Politica Internazionale, svolgendo attività di consulenza politico – militare presso Uffici Militari D’Ambasciata. In tale settore ho pubblicato un Saggio sulla fine della Jugoslavia, “Il soave profumo dell’imperialismo” (Kimerik Edizioni, Patti – ME, 2010).

Ecco un’Immagine di Gianni Viola (FONTE):

Gianni Viola

2) Dal tuo Libro intitolato “La Civiltà Di Marte”, un Saggio dal valore straordinario che consiglio a chiunque di leggere, si può evincere con evidenze assolutamente scientifiche che su Marte sicuramente qualcosa c’è; potresti riassumerci in poche righe questo tuo Libro?

Il Testo rappresenta il primo tentativo di svolta dopo un Secolo e più di stagnazione degli Studi riguardanti il Pianeta Marte. Se dovessi sintetizzarne il contenuto in poche righe, potrei dire che il lavoro parte dalla considerazione che da sempre vi è stata una irrefrenabile ed incontenibile voglia da parte degli scettici, di accettare tutte le stupidaggini, a patto che queste fossero considerate “Ufficiali”……. essi, dietro il paravento di tale etichetta, hanno accettato qualsiasi falsità e qualsiasi inganno, nella convinzione di trovarsi sempre dalla parte della Verità…….

Il lavoro “La Civiltà Di Marte” ha invece colto la Verità solo mediante l’applicazione del metodo scientifico sperimentale e nondimeno applicando una sistemazione completa del materiale raccolto.

Dopo una breve nota dell’Autore, il Testo ha una premessa metodologica che accenna ai vari settori dell’Astronomia. Poi passa a trattare dell’argomento “Astronomia O Geografia?”, quindi del rapporto fra la NASA e gli Scienziati.

Dopo la premessa abbiamo l’Introduzione, dove è trattato soprattutto l’argomento della Ricerca Della Vita Nell’Universo, con l’illogico scetticismo di base gabbato per Scienza e Naturalmente l’Impresa spaziale come Prodotto Commerciale e la relativa censura da parte della NASA.

Il Testo affronta il problema delle rilevazioni fotografiche satellitari con la Fotogrammetria, l’esplorazione di Marte e la Risoluzione geometrica o spaziale, mentre un Capitolo a parte è dedicato alla questione della “Face On Mars”.

Il corpo del Testo si divide in 3 parti, e ciascuna comprende 1 o più Capitoli. La prima parte riguarda lo Studio del Pianeta Rosso, con l’osservazione telescopica, dalle prime osservazioni alle prime scoperte scientifiche, la nascita della questione dei Canali, indi la questione dei Satelliti Di Marte, conosciuti prima di essere scoperti! Il secondo Capitolo tratta dell’esplorazione automatica, con le prime Missioni, (1960 – 1969), le Sonde sovietiche “Mars” (1971 – 1974), le scoperte della “Mariner 9” (1971 – 1972), le Missioni Viking, con le conferme e le nuove scoperte (1975 – 1982); il fallimento della Missione “Phobos” (1988 – 1989); il fallimento della “Mars Observer” (1992 – 1993); la “Mars Pathfinder” o il Trionfo Dello Spettacolo (1996 – 97); infine la Missione “Mars Global Surveyor” (1997) e la Missione ” Odyssey” e un cenno ai futuri lanci con Equipaggio Umano. Seguono i Dati sulle esplorazioni spaziali e alcuni risultati delle esplorazioni spaziali e degli esperimenti in loco.

La seconda parte è una ipotesi sul Passato di Marte, tramite cenni di Storia Naturale, la scoperta dei “Canali” di Origine fluviale e la loro Origine, la Vita Su Marte nel Passato, poi l’Origine dell’Acqua, dove è andata a finire e quanta Acqua c’è Oggi sul Pianeta. Vi è anche un breve cenno alla Vita Su Marte Oggi, in riferimento ai Dati rilevati dalle Missioni più recenti. Ovviamente non potevano mancare gli Esperimenti Biologici Condotti Dai Moduli Viking Lander.

Poi si passa a delineare una possibile Geografia Fisica, con un raffronto fra Marte e la Terra, le terre emerse e l’effetto serra. Viene proposta la divisione territoriale del Pianeta, quindi la Struttura Geologica, la Struttura Topografica, l’Oceano con i suoi Mari Locali, i Continenti, le Isole ed il Clima, tutto questo come somma di Dati storici. Il Capitolo è chiuso da una Statistica dei Dati Generali Attuali (Fisici Ed Orbitali) riferiti anche ai 2 Satelliti Naturali.

La parte terza affronta la questione della Civiltà di Marte (con cenni di Geografia Antropica), con l’Uomo e lo Spazio Abitabile, la Geografia Delle Sedi Umane, i Paesaggi Marziani, Naturali e Culturali, ovverosia modificati dalla presenza dell’Uomo, quindi la distribuzione degli insediamenti abitativi. Infine viene affrontata la questione possibile della Specie Umana Cosmica, con lo spinoso problema delle Razze dell’Uomo Terrestre, del razzismo e L’Origine Poligenetica Dell’Uomo con una ipotesi Dell’Uomo Nell’Universo.

La presenza di Vita Intelligente viene illustrata ponendola nelle zone di 2 Continenti Marziani (Icarus Ed Elysium), con la descrizione geografica, le strutture orografiche e l’Idrografia delle terre emerse. Le Strutture Artificaili sono divise ponendole nelle varie Regioni Del Pianeta (Alta Montagna, continentali, continentali – lacustri, costiere, entroterra costiero, fluviali, sub – polari ed oceaniche). Il Testo comprende 237 Foto di cui 231 Tavole In Bianco E Nero e 16 A Colori (fuori Testo), oltre a 33 fra Disegni e Mappe Topografiche, in gran parte inediti.

3) Quali altri lavori hai elaborato in relazione al Pianeta Marte?

In atto ho concluso 5 Opere relative al Pianeta Marte.

  • “La Scoperta Scientifica Della Vita Su Marte” (con Sottotitolo: Da Schiaparelli All’Era Spaziale), che uscirà però in primis in lingua inglese con il Titolo “The Scientific Discovery Of Life On Mars – From Schiaparelli To The Space Age”. Si tratta di una Storia completa e succinta degli Studi riguardanti il Pianeta Marte. Una seconda parte del Testo presenta la “Planetografia” e vi sono contenuti 8 casi di applicazione all’analisi delle Immagini Di Marte. Testo scientifico ma accessibile a tutti!
  • “Face On Mars”, Testo completo della Storia dello Studio della prima Struttura di Marte che è stata giudicata Artificiale. Dopo 40 Anni di illazioni questo Testo rimette tutto a posto e riabilita la Struttura presentandola nella sua obiettiva Natura Artificiale.
  • “La Scienza Di Cartapesta” con Sottotitolo “De Perfidus Auctoritas Academica”. Un’inchiesta sulla Scienza condotta dal 1995 al 2010. Una carrellata di stupidaggini pronunciate da molti Professionisti di cui noti Esperti!
  • “Saggio Sull’Ignoranza Della Scienza” con Sottotitolo “De Sapiens Idiotarum Eruditus”. Una serie di Articoli che traggono spunto anche dall’inchiesta di cui sopra, ma sono arricchiti da una serie di recensioni di Testi scientifici e scolastici.
  • “Li Errori De La Scientia Canonica” con Sottotitolo “De Schola Stultitia”. Lo stesso materiale dell’inchiesta (La Scienza Di Cartapesta), ma presentato come Opera Teatrale, in Dettaglio, una Commedia con un Monologo Introduttivo, un Atto Unico in 10 Scene (tematiche) ed un Epilogo.

4) Come è nata la tua Passione per la Scienza?

Il mio interesse per Marte iniziò molto presto. A 7 Anni leggevo Flammarion e alle Scuole Medie conoscevo la letteratura riguardante le ipotesi marziane. Apprendevo allora, direttamente da mio padre, impegnato con la Rivista “Previsioni”, da lui stesso Fondata E Diretta fino ai primi Anni ’60, le prime nozioni riguardanti il Pianeta Rosso.

Si era allora nel periodo immediatamente precedente gli inizi dell’esplorazione spaziale (il primo Volo riuscito in direzione di Marte Data del 1964) e gli unici Dati riferibili a Marte, risentivano ancora dell’ampia polemica iniziata a fine ‘800, e riguardante la spinosa questione dei Canali.

Sebbene molti Studiosi ritenessero tutta quella Storia priva di fondamento, proprio quella questione riuscì a tenere Viva la problematica Generale riferita a Marte.

Anche dopo gli inizi dell’Era Spaziale non fu possibile ottenere Grandissime Informazioni con riferimento a Marte, anzi, sulla base di osservazioni quantitativamente insignificanti (relative all’1 – 2 per cento della Superficie Del Pianeta) alcuni Studiosi di basso profilo, come dimostrato dagli eventi successivi, si lanciarono in ipotesi ingiustificatamente negative, e, allora come Oggi, quella parte di Studiosi che non accettò quelle conclusioni negative, fu tacciata di antiscientificità! Per tale motivo tutta la questione relativa a Marte non ricevé da quell’inizio disastroso, nessuna considerazione degna di nota e l’Atmosfera Generale si deteriorò ulteriormente con il passare degli Anni.

L’esplorazione spaziale fornirà poi molto presto notizie confortanti con riferimento a Marte, ma tali notizie non giungeranno mai al grande pubblico. Così all’Epoca non ebbe risonanza la notizia che la Sonda Mariner 9 (nel 1971) aveva appurato, con certezza, che Marte, un tempo, aveva presentato una Struttura Geomorfologica in tutto simile a quella della Terra.

Oltre i Dati strettamente Geomorfologici, altri elementi erano emersi in seguito alle osservazioni operate dal Mariner 9, ma, nel caso specifico, non erano stati divulgati come tali, per la semplice ragione che non erano stati attenzionati a dovere. In Realtà il 23 dicembre 1971 la Sonda Mariner 9 aveva rilevato la Prima Struttura Artificiale Presente Sul Pianeta Marte (in Cima al Pavonis Mons, uno dei 4 Vulcani più alti del Pianeta).

Nel 1976 il Quotidiano “Il Tempo” di Roma, pubblicò nell’ambito di un Servizio dedicato alla Missione Viking una Foto di Marte raffigurante un Volto Umano. Il Servizio in ogni caso non conteneva elementi Tecnici relativi all’Immagine e dovetti attendere ben 4 Anni prima di vedere apparire dei Servizi Giornalistici che facessero esplicito riferimento a quella Struttura.

In uno dei miei frequenti viaggi a Roma (12 novembre 1987), durante il mio abituale giro delle librerie della Capitale, mi recai a Piazza San Silvestro dove notai il Libro di George H. Leonard (Astronomo Non Professionista), intitolato “Qualcun Altro È Sulla Luna”. Lo comprai perché riportava notizie del tutto inusitate riguardo la Luna, ma la cosa più interessante, in quel Libro, era rappresentata dalla circostanza, davvero curiosa, che l’Autore forniva la possibilità di controllare direttamente le Immagini proposte, attraverso l’acquisto delle copie di negativi e diapositive della NASA.

Scrissi dunque ai 2 indirizzi colà indicati, il Quartier Generale Della NASA a Washington e la relativa Agenzia Fotografica, la Space Photograph di Bandesburg, nel Maryland (USA). La prima mi fornì l’indirizzario completo della NASA e degli Enti con essa organicamente collegati, la seconda mi fornì il catalogo “NASA Photography Index NP104” del 1987. Sebbene io avessi scritto allo Space Photograph, mi rispose il Bara – King Photographic di Hyattsville (sempre nel Maryland), nel frattempo subentrata al precedente nelle medesime funzioni. La consultazione di quel catalogo mi permise di ritirare un negativo 8×10 contenente la famosa Face On Mars da cui ricavai una chiara Stampa per contatto.

Nel 1988 riuscì ad ottenere una copia dell’Articolo “The Face On Mars” di Jeff Greenwald (Scrittore Americano) apparso su “Examiner & Chronicle” (“The World”) di San Francisco – CA del 14 luglio 1985, collegato con il Servizio di “Gente” apparso lo stesso Anno. L’Articolo di Greenwald riportava, fra l’altro, alcune Informazioni relative ad una pubblicazione dei Ricercatori italo – americani Vincent Di Pietro e Gregor Molenaar, Edita dal Gruppo Mars Research (da loro stessi Fondato E Diretto) di Berkeley. Questo Gruppo, dietro invio della relativa somma, mi fornì (1989) la quarta Edizione del Libro intitolato “Unusual Mars Surface Features” (tradotto in italiano Strutture Anomale Sulla Superficie Di Marte).

Utilizzai anche le indicazioni fornitami dalla Sede Centrale Della NASA e fra la fine del 1992 ed il febbraio del 1993 inviai ben 61 Lettere, ricevendone 22 risposte, mentre 6 Lettere ritornarono al Mittente e, delle altre, non ebbi mai alcuna risposta. Acquisii dunque i primi cataloghi di diapositive e di vario materiale planetografico, oltre ad una serie di Informazioni contenute nei Testi, e nondimeno alcuni Dati Supplementari aggiuntavi da vari funzionari della NASA che mi ricondussero ad altri Enti cui mi rivolsi già nella seconda metà del 1993.

Da quella Data e fino al Presente ho proceduto ad un’esposizione periodica dei risultati progressivamente ottenuti, tramite relazioni tenute presso vari convegni a carattere Nazionale Od Internazionale, nonché attraverso la pubblicazione di Servizi Giornalistici ed Opuscoli posti su base sia specialistica sia semplicemente divulgativa.

La prima stesura della Ricerca fu registrata presso la Sede Centrale Della S. I. A. E. di Roma, il 28 aprile del 1994, mentre la parte iniziale del lavoro (conclusosi nell’Anno 2001), la quale richiese Anni di approfondimenti ed un ampio impiego di Mezzi Finanziari oltre che di Tecniche Di Elaborazione Cartografica Di Massimo Livello, fu pubblicata nel 2002, sotto il Titolo “La Civiltà Di Marte” (a cura delle Edizioni Mediterranee di Roma).

5) Come è nata la tua passione per l’Astronomia?

Com’è noto, lo sviluppo dell’Astronomia ha conosciuto 2 momenti distinti: l’osservazione ad Occhio Nudo – Astronomia Oculare – e l’osservazione strumentale, o telescopica, detta Astronomia Osservativa.

Ad onor del vero va detto subito che l’Astronomia non attiene i nostri Studi e ha nulla a che vedere con l’analisi della Superficie dei Pianeti, questa essendo null’altro se non la “Geografia Dei Pianeti” e di certo non sarebbe necessaria alcuna specializzazione matematica per osservare un Paesaggio di un qualsivoglia Pianeta!

In Realtà, le 2 Metodologie (osservazione telescopica e rilevazione satellitare), ancorché attinenti a principî e prospettive differenti, tuttavia (ed è questo il punto dolente!), sono inserite, di fatto, in situazioni che non sempre danno conto di tali differenze.

Ed è in questo contesto che è possibile rilevare come, sin dagli inizi dello sviluppo della esplorazione spaziale satellitare (dal 1965 se teniamo conto del Pianeta Marte), si è dolorosamente costatata la testé mancata distinzione fra l’osservazione telescopica e la rilevazione satellitare.

Ciò ha comportato anche la persistenza di una questione parallela, la mancata distinzione logica fra lo Studio Della Sostanza e lo Studio Della Forma di un Pianeta, rimaste indistinte fino al Presente.

Dal momento che Oggi è possibile operare osservazioni di un Pianeta, in concreto, nelle medesime condizioni in cui viene osservata la Terra, lo sviluppo dell’Astronomia Descrittiva, Oggi più propriamente denominata “Planetografia”, dovrebbe configurarsi come un progressivo abbandono delle classiche osservazioni telescopiche, e di un suo utilizzo complementare, oltre che con un intelligente utilizzo dei Dati provenienti dalle osservazioni satellitari.

6) Questa circostanza ha comportato anche un problema di linguaggio in ambito scientifico?

Certo. Basti considerare, a tal proposito, il linguaggio astronomico applicato alla Topografia dei Pianeti, dove un Corpo Celeste viene descritto con termini mutuati dall’Astronomia, mentre sarebbe logico adottare un linguaggio conseguentemente Geografico (e Topografico).

Questo vizio è uno dei tratti che indica come, in Ambito Accademico, la rivoluzione spaziale non sia ancora stata pienamente accettata. Prova ne è la circostanza che vide la Ricerca istituzionale, giungere impreparata all’appuntamento “Spaziale”, sommersa da un cumulo di pregiudizi, talché, nell’esame delle prime Immagini satellitari dei primi Corpi Celesti osservati nel Sistema Solare, fu indotta a concludere secondo termini sfavorevoli alla Presenza Di Vita Su Marte e nondimeno alla dinamicità geologica Presente O Passata.

E proprio riguardo il Pianeta Marte tali conclusioni, negli Anni successivi, furono sempre puntualmente e clamorosamente smentite. Sebbene il materiale proveniente da Marte, abbia progressivamente arricchito il Patrimonio di Conoscenze del Pianeta, rendendo possibile una considerazione globale della Realtà Marziana, dall’altra parte, la Metodologia di Studio applicata al Pianeta Rosso, ha continuato a subire ingiustamente e immotivatamente, l’ipoteca “Telescopica”, laddove si sarebbero dovuto invece prendere in considerazione i risultati delle rilevazioni satellitari, secondo prospettive Fotogrammetriche.

In tal senso, si può affermare che si sia immaginato di “Non Poter Interpretare” la Realtà di Marte con gli stessi Mezzi già adottati per la Realtà terrestre, benché le Immagini satellitari di Marte, peraltro riprese nelle medesime condizioni di quelle terrestri, non potrebbero non avere la stessa valenza fotografica delle Immagini satellitari terrestri. Nella pratica, dunque, non è stato applicato il primo principio della rivoluzione copernicana, secondo cui le Realtà terrestri e celesti (ora noi diremmo, spaziali) sono da considerare identiche e analizzabili tramite gli stessi strumenti metodologici e tecnologici, utilizzate per le Immagini terrestri.

Tale remora risulta tuttora Presente, può dirsi, nella generalità della Ricerca Istituzionale e tutto questo ha un po’ frenato ed un po’ bloccato la Ricerca Scientifica in direzione di Marte, inducendo alcuni Operatori a falsificare i Dati (con Immagini comprese), quando questi hanno dimostrato di contraddire l’Assunto Accademico Della Negazione Preconcetta Della Presenza Di Vita Intelligente, rilevata tramite la Rilevazione Di Strutture Artificiali.

7) Reputiamo che tu abbia scoperto la presenza di Vita oltre la Terra e che lo abbia fatto in modo scientifico. Per questo motivo è Un Vero Onore poterti fare questa Intervista, soprattutto nella Speranza di far conoscere ancor di più le tue Idee, mostrare le validissime deduzioni che hai sviluppato e favorire il Successo che Meriti. Ritieni che il tuo lavoro possa essere posto in una continuità logica con quello svolto dal grande Giovanni Schiaparelli?

Certamente. Lo Schiaparelli, che visse oltre mezzo Secolo prima dell’inizio dell’Era Spaziale, aveva in effetti intuito il raggiungimento Futuro e possibile della Scienza Futura e si era lagnato di non avere ancora Dati di osservazione più definiti di quelli che la semplice osservazione telescopica gli avesse al momento consentito di ottenere; Oggi, al contrario, i Ricercatori, che avrebbero a disposizione decine di migliaia di Immagini di Immagini con Risoluzioni infinitamente migliorate rispetto alle deboli visioni osservative dei Telescopi di 100 Anni fa, non riescono a leggere le Immagini satellitari!

Per tale motivo, di fronte a tali Dati, proporre raffronti e fare la morale o tirare la dritta allo Schiaparelli, si presenta come una operazione sbagliata ed indegna!

E forse qui varrebbe la pena ricordare le bellissime parole dell’Astronomo italiano Mentore Maggini (morto nel 1941), che molto prudentemente dimostrava di aver capito la questione, quando affermava (nel 1939) che: “Ecco dunque in che cosa consiste l’ipotesi ottica: il Telescopio dell’età nostra, applicato allo Studio Di Marte, è come un Occhio che vede poco”. In pratica, Maggini diceva che il Telescopio é “Un Occhio Che Vede Poco”, Antoniadi e compagni invece dicevano di aver visto tutto…….

Schiaparelli nel 1909, era dunque Ben Consapevole di trovarsi a guardare il Pianeta Marte, da una distanza notevole ed auspicava che un Giorno ci sarebbe stata la possibilità di osservarlo molto più da vicino. Purtroppo, egli scomparve prima che questa possibilità si potesse avverare…….

Quella sua correttissima posizione, all’Epoca, non fu compresa e a quanto pare non lo è neanche adesso, tant’è vero che i Ricercatori, nel momento in cui (con l’inizio dell’Era Spaziale), si trovarono nella possibilità di osservare Marte proprio nelle condizioni in cui Schiaparelli aveva lucidamente “Profetizzato”, invece di guardare il Pianeta con quella “Serenità Scientifica” di cui il Grande Astronomo All’Epoca lo aveva osservato al Telescopio, semplicemente, si rifiutarono – e si rifiutano – di prendere in seria considerazione e da molteplici angoli visuali i Dati provenienti dalle rilevazioni satellitari.

Se nella Scuola, oltre alla Geografia Della Terra, insegnassero la “Geografia Di Marte”, tutto il Mondo avrebbe o avrebbe avuto modo di scoprire tutto quanto ho scoperto personalmente! Non vi è alcuna differenza nello Studio della Terra e di Marte, si tratta solo di togliersi davanti agli Occhi il pregiudizio di trovarsi di fronte ad un Mondo Misterioso anziché di fronte ad un Pianeta a tutti gli effetti…….

8) Potresti fare qualche esempio attuale?

In un Saggio recente intitolato “Schiaparelli E Marte: Un Sogno Scientifico”, troviamo scritto che “gli Astronomi William Campbell, Walter Maunder, Vincenzo Cerulli ed Eugène Michel Antoniadi <<<<<<<dimostrarono che con i Telescopi come quelli usati dall’Astronomo di Brera era fisicamente impossibile distinguere i Dettagli superficiali del Pianeta Marte>>>>>>>”. Ciò significava null’altro che quelli avevano scoperto l’Acqua Calda…….

Autrice del pezzo citato, è la Ricercatrice Laura Maraschi, la quale aggiunge: “Era ormai il 1909 e si era ormai materializzato lo spettro di un Pianeta arido e deserto”. Commento del tutto errato e in contrasto con l’impossibilità di distinguere i Dettagli del Pianeta a motivo dell’insufficienza tecnica della Strumentazione utilizzata!

La domanda legittima è la seguente: se era fisicamente impossibile distinguere i Dettagli superficiali del Pianeta, in qual modo si sarebbe mai potuto materializzare lo spettro di un Pianeta arido e deserto? Ometteremo la risposta per non recare offesa alla Intelligenza dei Lettori…….

Ma per quanto queste affermazioni siano gravi, v’è anche dell’altro, infatti l’Autrice afferma che “Schiaparelli non si convinse mai fino in fondo. Nel dicembre del medesimo Anno (1909, N. D. A. ), pochi Mesi prima di morire, conclude così il suo Articolo, anch’esso intitolato “Il Pianeta Marte”, ma volutamente meno ‘Oggettivo’ dell’Articolo del 1893″: “Tutto dipenderà dai progressi che farà nei prossimi Anni la rappresentazione fotografica di Marte. La questione farà un gran passo quando si otterranno Fotografie tali, che sopra di esse sia possibile prendere misure precise”.

Tutto ciò è tanto vero, posto che la Maraschi giunge persino ad affermare che: “Un gran passo la questione l’aveva già fatto. Ma la direzione non era quella che Schiaparelli avrebbe voluto prendere”.

Inoltre, onde far comprendere ai Lettori l’Abisso della incomprensione nei confronti del Grande Scienziato, ella aggiunge: “A dimostrazione che uno Scienziato non è solo ‘un metodo scientifico’, ma anche la sua Cultura, i suoi pregiudizi. E che la valutazione dei ‘fatti’ è lungi dall’essere chiara ed evidente”.

Parrebbe superfluo sottolineare che l’incomprensione della posizione dello Schiaparelli stesse tutta qui: il Grande Scienziato in effetti si riferiva a progressi Reali E Concreti, magari immaginando che, tramite la Strumentazione ottica telescopica, fosse possibile raggiungere risultati che invece, nel tempo, sono stati ottenuti (ed erano ottenibili) solo mediante la rilevazione satellitare, quindi dopo l’inizio dell’Era Spaziale, negli Anni ’60 del Secolo scorso!

Naturalmente la vera connotazione dei fatti, era ed è molto diversa dalla impostazione illustrata dalla Ricercatrice. I “Fatti” di cui la Maraschi parla, non esistevano ancora nel 1909, poiché il progresso cui la medesima allude e che si sarebbe prodotto fra gli Anni 1892 (Anno della pubblicazione del primo lavoro di Schiaparelli) e il 1909, Anno delle osservazioni operate dall’Astronomo Antoniadi, fu davvero poca cosa, se posto a confronto con gli elementi cui Realmente alludeva lo Schiaparelli! Quest’ultimo, invero, citando esplicitamente la possibilità di prendere delle “Misure Precise” sulle Fotografie di Marte, parlava già (di fatto) di “Fotogrammetria”, mentre i suoi contemporanei restavano ancora attaccati al contesto astronomico, dove la Fotogrammetria non occupava (e non occupa) alcun posto!

Lo Schiaparelli ebbe tale intuizione, ma non poté immaginare il Volo Spaziale ed il suo uso al posto della osservazione telescopica!

E ancorché lui non fosse nelle condizioni di farlo, noi ora siamo qui a difendere la sua Dignità di Scienziato, totalmente incompreso, insultato dai suoi contemporanei ed infangato dalla canea dei suoi detrattori attuali!

Va detto però che, un progresso vi era stato, certo, ma i Dati da prendere in considerazione, per valutare le affermazioni dello Schiaparelli, non potevano essere (e non sono) le osservazioni telescopiche operate alla sua Epoca, bensì le rilevazioni satellitari realizzate oltre mezzo Secolo dopo dalla scomparsa del Grande Scienziato Italiano.

Pertanto, il progresso “Vero” non fu raggiunto “Pochi Anni Dopo”, come del resto mai dichiarato dallo Schiaparelli (che non poteva di certo calcolare una tabella di marcia dell’evoluzione tecnologica nell’osservazione dei Pianeti), bensì 62 Anni dopo (nel 1971), con le prime Immagini della Missione Mariner 9.

9) Nella prospettiva della rilevazione ravvicinata dei Pianeti (tramite i Satelliti Artificiali) si potrebbe affermare che l’Astronomia, qui intesa nella forma classica dell’osservazione telescopica dei Corpi Celesti, nello Studio dei movimenti ed eccetera, dovrebbe essere messa da parte?

Sì. Con l’inizio dell’Era Spaziale, e più ancora con lo sviluppo della rilevazione fotografica satellitare dei Pianeti, il Monopolio degli Astronomi (di posizione) in tale attività osservativa, è stato di fatto spiazzato, essendo cambiati i punti di riferimento generali precedentemente posti alla base del complesso della Ricerca astronomica. Fino a quel momento, i punti di riferimento erano stati la Terra, Marte e la Strumentazione Ottica, quest’ultima posta sulla Terra, come mezzo di ravvicinamento.

Quando Schiaparelli guardava il Pianeta Marte al Telescopio, lo faceva da Geografo e non da Astronomo! Era questa la sua grande Forza, la sua direttiva metodologica, la sua guida filosofica……. Era Astronomo quando – necessariamente – guardava le Stelle, le Nebulose e fin’anco quando intuiva la presenza di Corpi Celesti non direttamente visibili alla osservazione telescopica.

La circostanza che Oggi l’Astronomia intenda occuparsi del lavoro geografico planetario – quindi – planetografico – di Schiaparelli, è il segno che l’incomprensione degli Studi del Grandissimo Ricercatore di Brera continua imperterrita ancora dopo oltre un Secolo dalla sua scomparsa. Ciò è tanto vero posto che nessuno fra i Ricercatori Attuali ha inteso continuare il lavoro del “Geografo” Schiaparelli, esaminando il corrispettivo materiale visivo – ovvero le Immagini satellitari di Marte – che corrispondono in una Qualità molto Superiore, alle Immagini che Schiaparelli guardava attraverso l’uso del Telescopio.

Questa negazione del valore del lavoro di Schiaparelli è stata codificata in termini Accademici, a tal punto che, Oggi, un Fisico, Planetologo, Docente in una Università del Nord Italia, mi ha candidamente ammesso di non aver tempo per esaminare le Immagini di Marte, perché ne aspetterebbe di migliori!

Allora, davanti ad una simile dichiarazione proviamo a riflettere un istante: le Immagini delle Missioni Mariner 9 (1971 – 72) e Viking (1976 – 1983) ripresero dei “Rilievi Superficiali” (Strutture) aventi dimensioni andanti da alcuni Chilometri in estensione (attraverso Fotogrammi Orbitali) e sino ai pochi Centimetri (Fotogrammi ottenuti al Suolo dai 2 Lander, o Moduli Di Discesa) e “Costui” (al pari dei suoi “Colleghi”) aspetterebbe delle Immagini ancora migliori? Diciamo che lo Studio della Superficie dei Pianeti non è, forse, materia di sua, o di loro specifica competenza, ma volendo nascondere una Reale mancanza di cognizioni e di volontà, questi “Scienziati” mettono sul tavolo delle ragioni speciose e puerili…….

Tutto ciò, se vogliamo essere intellettualmente onesti e pragmatici, rappresenta una sorta di continuità logica degli Studi Fisici di Marte che presero avvio in netto e formale contrasto – quando non in palese polemica – con gli Studi osservativi diretti del Pianeta Rosso iniziati nel XIX Secolo da Schiaparelli e poi criminosamente distrutti, da Antoniadi e compagni, non solo nella forma (quest’ultima, s’intende, sempre mutevole e cangiante in relazione al progresso dei Mezzi Tecnici Utilizzati), ma anche e soprattutto nella Sostanza, ovvero violando il sacrosanto principio in virtù del quale un Pianeta (qualsiasi Pianeta, non solo Marte!) deve essere osservato nella sua Struttura morfologica adottando i Mezzi Migliori A Disposizione nel Tempo e nel Luogo in cui lo Studio viene posto in essere.

10) Quando ti sei reso conto dell’importanza del Pianeta Marte e della sua possibilità di ospitare delle forme di Vita? Stando ad un tuo parere qual è la Prova più Importante a dimostrazione dell’Esistenza Di Vita Aliena? Hai per caso anche qualche Immagine che dimostra l’Esistenza Di Vita Aliena? Puoi mostrarci queste Immagini o perlomeno le più Importanti?

Fu in seguito al lavoro svolto presso la Fototeca della NASA (1993 – 2010) e dopo la Scoperta di alcune Immagini di Marte, in particolare di alcune riferite alle Regione di Capri Chasma e Iani Chaos, di cui dirò più avanti…….

Ad ogni modo, non esiste una Prova che possa considerarsi più Importante rispetto a tutte le altre. Sarebbe difficile proporre e attuare Classifiche e Graduatorie di merito in relazione a centinaia e migliaia di Immagini e di Strutture comprese nelle Immagini……. Perché si possa comprendere il loro valore esse vanno assunte e prese in considerazione nella loro organicità.

La Documentazione fotografica di cui disponiamo (Come Gruppo Scientifico), proviene interamente dalla NASA ed in particolare disponiamo delle 7.329 Immagini della Missione Spaziale Mariner 9 (1971 – 1972), composta da 3.820 rilevazioni telescopiche (a Bassa Risoluzione) e 3.509 riprese con obiettivo grandangolare (ad Alta Risoluzione). Altre Immagini sono quelle della Missione Viking (Moduli Viking 1 e Viking 2, riprese dal 1976 al 1983) con un totale di 50.028 Immagini. Infine abbiamo 3.983 Immagini delle riprese effettuate dai 2 Moduli DI Discesa delle Viking. Solo alcune Immagini sono tratte dalle Missioni Mars Global Surveyor e Mars Odyssey.

Le Fonti Scientifiche delle teorie divulgate sono i materiali trattati secondo i termini del metodo scientifico sperimentale.

La Fonte e la legittimità delle teorie esposte risiedono nella adesione al metodo scientifico, che è verificabile tramite lo svolgimento della sperimentazione ampiamente illustrata nelle varie Ricerche Svolte.

Al di là di questa Fonte, non esiste (e non potrebbe esistere) alcun Istituto O Soggetto che potesse legittimare la bontà della Ricerca, poiché la Planetografia (ovvero, Lo Studio Della Superficie Dei Pianeti) non è al momento oggetto di alcuno Studio Accademico in nessun Istituto Italiano Oppure Straniero.

L’unico metodo per verificare la bontà scientifica di una teoria è sperimentarla, tramite l’uso del medesimo materiale, analizzato con il metodo scientifico sperimentale.

Ad ogni modo, il primo deposito S. I. A. E. del materiale sperimentato fino al 1993 fu effettuato dal sottoscritto in Data 28 aprile 1994, presso la Sede Centrale Della S .I. A. E. di Roma (Eur), con la Registrazione N. 9401108, come Attestato di registrazione della Sezione O. L. A. F. – Servizio Deposito Opere Inedite.

Inoltre, nel 2002, fu stampata l’Opera “La Civiltà Di Marte” (Autore, il sottoscritto), Dove Furono Presentate Per La Prima Volta Nella Storia Della Scienza, una serie di Strutture Marziane Giudicabili Artificiali, secondo i parametri della Scienza sperimentale. Nè prima, nè dopo, altre Opere hanno mai tentato di fare altrettanto e in atto le teorie presentate nel Libro “Marte” non hanno pari o simili in nessuna pubblicazione apparsa nel Mondo.

E vengo alle 2 strutture cui accennavo più sopra.

Il Capri Chasma è un Ex Canale Fluviale (facente parte del Complesso Della Valles Marineris) sulla cui Costa Sinistra, fu ripresa il 7 febbraio 1972 dalla Sonda Mariner 9 (da una distanza di 1.748 Chilometri), una Struttura Particolare, posta a Sud – Est del Cratere Creel, con le dimensioni di 80×104 Chilometri. Si tratta di un “Volto Umano Femminile Posto A 3 Quarti”.

La Risoluzione geometrica dell’Immagine è 446.17m/Pixel, e sebbene tale livello potrebbe essere ritenuto “Basso” (tecnicamente si tratta di “Media Risoluzione”, poiché posta entro i 500 Metri Per Pixel), tenendo conto della Risoluzione topografica, quindi del rapporto della dimensione della Struttura, con la distanza di ripresa, siamo alla presenza di un “Rapporto Favorevole”, dove, in pratica, quel che si vede è quello che esiste nella Realtà.

Nella Mappa I-1381 dell’U. S. G. S. , nell’Immagine del 1978 attribuita alla Viking 1 (610A36), il Volto Umano in precedenza rilevato, risulta totalmente cancellato, il che significa di conseguenza che la Struttura è Reale, poiché si cancella solo ciò che rappresenta un Dato Obiettivo.

La Regione di Iani Chaos, comprende una serie di Canali Fluviali, in una zona poco elevata, generalmente prossima al livello “0”, nei pressi delle Sorgenti dell’Ares Vallis, in una zona delimitata dalle Strutture del Margaritifer Chaos.

La zona fu ripresa inizialmente dalla Mariner 9 nel 1972 (Codice 7830518) da una distanza di 2.106 Chilometri con una Risoluzione geometrica di 537.2m/Pixel.

Le Immagini ivi riprese rappresentano Strutture lineari a terrazze e ripiani oltre ad un Volto Umano Frontale Con Copricapo Egizio. Le misure del “Volto Umano” sono, senza Copricapo, KM 20.4 x 48.0 mentre, compreso il “Copricapo”, KM 78.8 x 48,0. I Dettagli della Struttura sono i seguenti: Occhio KM 7.2; Bocca KM 5.4; Naso KM 4.2; Volto KM 13.2 x 3.2. Il Nucleo Centrale del Complesso Architettonico è ampio KM 72 x 96.

Riguardo tale Struttura, i Tecnici della NASA non modificarono i singoli Fotogrammi che ritrassero il Volto di Iani Chaos, mentre si provvide a modificare le corrispondenti porzioni di Superficie inserite nelle Mappe dell’U. S. G. S. .

In particolare, i Tecnici compilatori della Mappa hanno nascosto la Struttura Artificiale (il “Volto Umano” Principale) tramite l’utilizzo di un Fotogramma fasullo utilizzato come toppa atta a nascondere un buco nei pantaloni, e tale trucco è stato scoperto da chi scrive, dopo un’accurata Ricerca condotta tramite l’uso delle Mappe dell’U. S. G. S. .

In effetti mi era stato possibile notare il Volto Umano principale nel 1980, in un’Immagine inserita nell’ambito del Libro “Vita Intelligente Nell’Universo” di Slovskij e Sagan. Poi nel 1993 avevo ritrovato lo stesso Volto in una diapositiva presso il C. N. R. a Roma. In seguito a tale scoperta, avevo proceduto al controllo della Struttura osservata nel corrispondente Foglio della Mappa di Marte dell’U. S. G. S. , accorgendomi, con sorpresa, che la scoperta operata personalmente non compariva nelle Mappe ed era impossibile ritrovarla cercandola nel posto in cui Realmente si sarebbe dovuta trovare! La prima conclusione errata cui ero giunto (costretto dal trucco successivamente scoperto!), era che quella Struttura dovesse essere talmente piccola da non poter essere rilevata in una Mappa con la Scala in cui una Struttura di 2 Chilometri, apparirebbe ridotta alle proporzioni di un solo Millimetro (dunque alla Scala 1:2.000.000).

Per andare a fondo della questione, scrissi al Dottore Joseph King, l’allora Direttore del Goddard Space Flight Center (l’Archivio Centrale Della NASA), ottenendo una Informazione riguardante 10 Codici relativi ad Immagini prodotte dalla Sonda Viking 1. Con mia sorpresa e soddisfazione, in 3 di questi Fotogrammi riuscii a ritrovare la Principale Struttura Antropomorfa Di Iani Chaos e, nondimeno, ebbi la sorte di riconoscere la medesima Struttura in una quarta Immagine contenuta nel CD della NASA relativo alla Regione di Iani Chaos. Nonostante fossi già in possesso di tali Informazioni, non ero ancora in grado di ritrovare la Struttura, posizionandola all’interno del corrispondente Foglio Di Mappa della Cartografia Marziana.

Ad un certo punto, tenendo conto delle Strutture Circostanti Il Volto Umano, mi accorgevo che nelle Mappe erano presenti le Strutture ricadenti nelle zone adiacenti il Volto (la letteratura topografica “Tradizionale” chiama tali Strutture, Caotiche), ma non il Volto medesimo! Stante che l’U. S. G. S. costruisce le Mappe tramite il materiale proveniente dalla NASA (verosimilmente dal Jet Propulsion Laboratory) e che le diapositive in mio possesso provenivano dal Goddard Space Flight Center, cioè dall’Archivio Centrale Della NASA, anch’esso rifornito dal J. P. L. , ne deducevo che, se errore c’era (Alias “Modifica Deliberata”), questo doveva per forza di cose essere ricercato nella fase finale del viaggio delle Immagini medesime, dunque nel lavoro di preparazione delle Mappe da parte dell’U. S. G. S. .

Era logico chiedersi perché mai il J. P. L. avesse fornito al Goddard le Immagini Giuste, censurandole invece all’U. S. G. S. ! La spiegazione che ne uscì fuori fu che non si trattava di scelte differenti, bensì di tempi differenti. Ovvero la censura operata dallo J. P. L. nei confronti dell’U. S. G. S. era posteriore all’invio delle Immagini al Goddard. Semplicemente: il J. P. L. inizialmente non si era accorto della presenza del Paesaggio “Urbanizzato”, né del “Volto Umano”, e dopo la censura operata all’U. S. G. S. , si sarebbero dovute togliere dalla circolazione quelle diapositive non inserite nelle Mappe di Marte ed in precedenza fornite al Goddard. Infine, la stessa Immagine della Mariner 9 fu ritratta nel 1977 dalla Viking 1.

Un’Immagine Di Una Struttura Artificiale Nella Regione Marziana Di Capri Chasma: Che Raffigura Un Volto Umano Femminile Posto A 3 Quarti. Dimensioni KM 80 x 104 (FONTE):

Vita Su Marte Immagine 2 – Un’Immagine Di Una Struttura Artificiale Nella Regione Marziana Di Capri Chasma: Che Raffigura Un Volto Umano Femminile Posto A 3 Quarti. Dimensioni KM 80 x 104

11) Come si può vedere dal tuo Importante Sito INTERKOSMOS, hai avuto contatti con la NASA. Qual è l’atteggiamento dell’Ente Spaziale Statunitense nei confronti di Marte e della eventuale presenza di Civiltà Intelligenti, Presenti O Passate, sul Pianeta?

Per quanto io abbia potuto verificare, alcuni Tecnici della NASA furono a suo tempo incaricati di manipolare alcune Immagini di Marte, successivamente inserite nell’ambito di alcune Mappe Planetarie.

In particolare, sulla base delle Missioni Mariner 9 e Viking 1 & 2, furono realizzate – fra il 1972 ed il 1981 – 3 presentazioni fotografiche e cartografiche di base, del Pianeta Marte:

  • Il “Mars Equatorial Mosaic” (Codice 211 – 4294) del 1972, un Fotomosaico composto da 774 Fotogrammi della Missione Mariner 9 (rilevati fra i Mesi di novembre 1971 ed ottobre 1972), senza correzione radiometrica, inseriti secondo la fattura Originale.
  • L’ “Atlas Of Mars” (Map Series) del 1979 (1 Volume), alla Scala 1:5.000.000, composto con i Fotogrammi della Missione Mariner 9, divisi in 30 serie di Carte, con parziali correzioni radiometriche, e in taluni casi anche modificazioni strutturali, talché solo alcune Immagini sono rimaste fedeli ai cliché Originali. L’Atalante contiene Carte secondo vari formati: Topograhic Version, Shaded Relief e Controlled Photomosaic.
  • L’ “Atlas Of Mars” (Topographic Series) del 1979 – 81, alla Scala 1:2.000.000, composto da 140 Fogli, con le Immagini delle Missioni Viking 1 & 2. I Fotogrammi sono radiometricamente corretti ed in alcuni casi modificati o cancellati e non corrispondono alle Immagini Originali ivi ritratte dalla precedente Missione Mariner 9.

Analizzando il Fotomosaico Equatoriale risulta che, in alcuni casi ben determinati, ovvero dove se ne fosse presentata la necessità, alcune Immagini non furono inserite nella cartografia corrispondente, nel cui ambito talvolta si provvide a modificarle, o a distruggerle e fin’anco a cancellarle del tutto, rimpiazzandole con altre create “Ex Novo”, in sostituzione di quelle Originali.

Nei Dettagli, con l’Atlas Of Mars del 1979 (Missione Mariner 9) fu distrutta la metà delle Strutture rilevate dalla Mariner 9 e con l’Atlas Of Mars del 1979 – 81 (Missione Viking), fu completata l’Opera di distruzione della restante parte delle Immagini Originali (della Mariner 9), rimaste precedentemente incontaminate nell’Atlas Of Mars del 1979.

12) Sarebbe possibile ipotizzare l’eventuale conformazione fisica di Esseri Intelligenti presenti sul Pianeta Marte?

Premesso il fatto che la Ricerca Planetografica prende in considerazione solo le forme esistenti sulla Superficie di un Pianeta, va detto anche che essa non include la considerazione di eventuali esseri presenti in essa, pertanto alla domanda posso rispondere che eventuali Forme Viventi potrebbero essere dedotte dalle raffigurazioni presenti nell’ambito delle Strutture rilevate…….

Come ben sappiamo, ciascuna Razza Umana ha una Storia comune con gli altri Gruppi Umani presenti sulla Terra e ipoteticamente una Storia comune con i corrispettivi Gruppi Umani presenti in altre parti dell’Universo, i quali potrebbero far parte dello stesso Ceppo Razziale. Ciò riguarda anche gli Animali, i quali, parimenti degli Esseri Umani, sono stati osservati in molte Varietà nel complesso delle Testimonianze Architettoniche Presenti Su Marte. In tal modo si potrebbe affermare che le similitudini ravvisabili nei Pianeti Terra e Marte non sarebbero da ricondursi a specifiche somiglianze concernenti il rapporto Terra – Marte, bensì, anche in questo caso, a somiglianze di base esistenti fra i Vari Tipi Umani Ed Animali presenti nell’Universo.

Su Marte sono stati rilevati quasi tutti i Tipi Razziali presenti sulla Terra, mentre non è stata registrata nessuna forma “Mostruosa” per come ci ha abituato una certa Fantascienza specie D’Oltre Oceano. In sintesi, stante che la stragrande maggioranza dei Tipi Umani riscontrata su Marte sono rapportabili a Tipi Umani presenti sulla Terra, si può ipotizzare che questi rappresentino il modello base degli Uomini del Sistema Solare.

Sebbene ciò possa sembrare inverosimile, la Varietà Di Tipi Umani presenti sulla Terra rappresenta un principio di adattamento propedeutico ad una più vasta accettazione della Varietà (Molto Più Complessa) di Esseri Intelligenti presenti nel Cosmo, in tal senso l’Uomo potrebbe essere un elemento comune dell’Universo e la diversità delle Razze Umane potrebbe discendere dalla Varietà di Tipi Umani presenti nel Cosmo.

13) A tal propostito vorrei porti una domanda……. l’opinione Oggi dominante è che le Razze Umane non esistono. Potresti precisare a tal proposito il tuo Pensiero?

La complessità della Specie Umana Presente sulla Terra è Data Da 5 Razze Umane Fondamentali, 13 Razze geografiche e 4 sotto – Razze. Le differenze somatiche sulla base delle quali vengono rilevate le varie categorie razziali, attengono a fattori quali il colorito della Pelle (7 Colori Fondamentali), la forma del Cranio, l’impianto e le proporzioni dello Scheletro, la Statura, il Profilo Facciale, la forma del Naso e delle Labbra, la Natura dei Capelli e la Pelosità.

Il grado di confidenza che noi abbiamo nei riguardi dell’esistenza delle varie Razze è dato semplicemente dalla circostanza che sulla Terra esistono più Varietà razziali che ci hanno abituato a ritenere normale tale Varietà! Tuttavia il grado di adattamento dell’Uomo alla diversità razziale resta confinato entro i limiti propri derivanti dalle Varietà presenti sulla Terra, oltre le quali esiste il diverso per antonomasia cioè l’Alieno. Ne discende perciò che se la Terra avesse ospitato un Tipo Umano Omogeneo (ad esempio solo europoide, solo negroide, solo mongoloide), gli altri gruppi razziali sarebbero stati vissuti, ove esperiti, come elementi Alieni.

Di fronte a tutto ciò, appaiono risibili, quando non patetiche, tutte le considerazioni pseudo – scientifiche volte a dimostrare che le Razze non esistono, e ciò come pretesa espressione di “Civiltà”! Vale qui ricordare l’affermazione di Carletoon S. Coon che “non è razzismo riconoscere che esistono differenze razziali, è razzismo se mai fondare su tali differenze delle discriminazioni morali e politiche”.

Naturalmente la Scienza attuale non sconosce l’esistenza delle differenze razziali, semplicemente ne ha mutato le denominazioni, chiamando SottoSpecie quelle che un tempo venivano chiamate Razze, ma ciò che importa è che, in un qualsiasi modo tali differenze risultino comunque evidenziate, soprattutto perché lo Studio di tali particolarità rappresenta un Patrimonio Storico cui attingere per ricostruire la Storia Dell’Uomo e delle sue Origini.

Contro coloro i quali teorizzano l’influsso ambientale nelle metamorfosi razziali, sarà Bene ricordare quanto sostenuto dallo stesso Coon secondo cui siamo in presenza di “tratti che sembrano aver avuto scarsa relazione col Clima e con la Cultura nel corso della Storia Umana”, mentre nel 1945 F. Weidenreich accennava alla “concezione fondamentalmente errata che l’Uomo come tale ebbe le sue Origini da un solo centro situato nel Vecchio Mondo (…….) ed aggiungeva <<<<<<<le Importanti scoperte fossili degli ultimi 25 Anni hanno fatto crollare tutte queste vedute prive di fondamento>>>>>>> (…….) <<<<<<<le Forme Umane che precedettero quelle dell’Uomo Moderno furono perciò distribuite su tutto il Vecchio Mondo e differirono tipicamente le une dalle altre, proprio come accade nelle presenti variazioni geografiche>>>>>>> ……. <<<<<<<(…) e concludeva con l’ipotesi “che ci debba essere non 1, ma più centri di Origine Dell’Uomo”>>>>>>> “. Del resto è facile osservare come le Razze Umane attuali differiscano fra loro in senso quantitativo più di quanto l’Homo erectus abbia differito dall’Homo sapiens!

14) Cosa ci puoi dire della Planetografia, il tuo campo di Studio principale, nel suo ruolo di Studio della Superficie Dei Pianeti?

Schiaparelli fu il primo ad accorgersi della Varietà morfologica del Pianeta Marte. Avendo tale percezione, egli dedusse che tale fattore comportava di conseguenza l’Applicazione di una nuova metodologia di Studio che fosse in assonanza con i parametri in precedenza adottati in riferimento alla Terra.

Schiaparelli immaginò la creazione di una nuova disciplina che egli chiamò “Planetografia”, ma tale disciplina, allora come Oggi, fu considerata una “Astronomia Di Serie B”, tenuto conto che la “Vera” Astronomia restava solo quella che faceva riferimento all’Astrometria! Tale definizione non è mia, ma della Rivista “L’Astronomia”. Da parte nostra, ci resta da aggiungere che non di “Astronomia” si tratta (e si trattava!), ma di Geografia applicata al di fuori della Terra, per l’appunto di “Planetografia”, che nulla ha, e mai potrebbe avere a che fare, con l’Astronomia intesa nel significato classico del termine.

Ciò è tanto è vero, posto che nel 2006 (quando ero ancora Socio Benemerito Della “Societé Astronomique De France”, a suo tempo fondata da Cammille Flammarion!), inviai un Servizio di Planetografia riguardante il Pianeta Marte – con la Viva Speranza che fosse pubblicato sul loro Organo Ufficiale “L’Astronomie”. Il Servizio mi fu respinto con la specifica motivazione che il mio Articolo non era astronomico (e tante grazie!), ma geografico! Un’accusa che, in quel caso, diventava anche – da parte loro – una palese sconfitta e, da parte mia, Una SCHIACCIANTE VITTORIA METODOLOGICA!

Tuttavia, Oggi, la rilevazione satellitare è l’unico modo normale di guardare un Pianeta, per l’appunto, considerandolo un Corpo Celeste analogo alla Terra e non un oggetto “Misterioso”, e in tale prospettiva abbiamo la possibilità di Studiare la Superficie dei Corpi Celesti, con la stessa precisione con cui è possibile osservare la Superficie terrestre, e gli stessi Strumenti di osservazione.

Una chiara distinzione funzionale tra le osservazioni telescopiche e le rilevazioni satellitari apparve per la prima volta, solo nel 2005, tramite un Servizio firmato dal sottoscritto, pubblicato sulla Rivista “L’Astronomia”, dove si parlava di Strutture rilevate dal Telescopio, da grandi distanze, con Risoluzioni geometriche sempre bassissime (fino a decine o centinaia di Chilometri) denominate Albedo, nonché Strutture rilevate dal Satellite (chiamate topografiche), che sono rilevazioni ravvicinate con Risoluzioni geometriche che possono essere medio – basse (dell’Ordine di alcuni Chilometri fino a 500 Metri), giungendo a livelli alti (sotto i 100 Metri) e altissimi fino a pochi Centimetri, come è nel caso delle riprese effettuate dai Moduli Di Discesa.

Un’Immagine Dell’Articolo “Marte: Fisionomia Di Un Pianeta” Di Gianni Viola – Pubblicato Su “L’Astronomia” N. 272 – Marzo 2006. L’Articolo, Insieme Ad Un Servizio Pubblicato Nel Novembre Precedente, Sulla Medesima Rivista, Rappresenta L’Atto Di Nascita Ufficiale Della “Planetografia” moderna (FONTE):

Vita Su Marte Immagine 3 – Un’Immagine Dell’Articolo “Marte: Fisionomia Di Un Pianeta” Di Gianni Viola – Pubblicato Su “L’Astronomia” N. 272 – Marzo 2006. L’Articolo, Insieme Ad Un Servizio Pubblicato Nel Novembre Precedente, Sulla Medesima Rivista, Rappresenta L’Aatto Di Nascita Ufficiale Della “Planetografia” moderna

15) Secondo la Planetografia il valore della Risoluzione geometrica, come indice di Qualità di un’Immagine satellitare, può essere considerato un Dato Assoluto, ovvero sciolto da ogni altro elemento attinente l’Immagine rilevata?

In base al valore della Risoluzione geometrica, si dice che una tale Immagine è ad “Alta”, a “Media”, o a “Bassa” Risoluzione. Le Risoluzioni geometriche sono alte se hanno valori bassi, e sono basse, se hanno valori alti, così, 500 Metri rappresenta un livello medio – basso, e 50 Metri un livello alto, 10 Metri altissimo ed eccetera. È giusto però chiedersi quale valore abbiano tali parametri e se essi possano fornirci, in senso correttamente Tecnico, l’Idea della Qualità dell’Immagine medesima.

A tal proposito, va detto che la Risoluzione geometrica non è un Dato Assoluto, cioè “Sciolto” da tutto il contesto, ma dipende almeno da 3 fattori: 1) le caratteristiche tecniche delle Telecamere montate sul Satellite di osservazione ed in particolare la lunghezza focale dell’Obiettivo (in pratica, la capacità di ingrandimento delle Lenti impiegate); 2) la posizione nello Spazio del Satellite di osservazione, propriamente la distanza fra l’Obiettivo della Telecamera e la Struttura ripresa; 3) le dimensioni delle Strutture rilevate a terra.

16) Le tue parole sono molto pregnanti e forniscono Dati particolareggiati sulla Realtà di Marte. Ciononostante non si riesce a far accettare Ufficialmente la Vita Aliena. Secondo te, cosa ci blocca ancora in questa tremenda ignoranza?

Un punto cardine fondamentale della trasmissione scolastica è la negazione preconcetta di qualsiasi forma di Vita Intelligente sui Pianeti del Sistema Solare.

Questa è la Ragione in base al quale nei Libri Di Testo non sono presenti notizie e Dati al di fuori di quelli ammessi dalla ufficialità Accademica e per tale motivo gli Studenti sono tenuti in uno stato di perenne ignoranza.

Pochi sono Consapevoli che la proibizione giudaica di raffigurare la Divinità corrisponda Oggi alla proibizione scientifica di riconoscere le Strutture Artificiali Esistenti Sul Pianeta Marte! Quei pochi che si rendono conto della censura esistente, non hanno tuttavia la Forza per ribellarsi, e solo pochissimi aiutano come possono chi ha preso la strada della Vera Ricerca. Dico questo per esperienza personale…….

La Iconoclastia di religiosa memoria, dunque la lotta contro le Immagini, corrisponde allo scetticismo in campo scientifico, che si configura come un rifiuto di riconoscimento di Strutture Artificiali presenti su altri Pianeti, oltre la Terra, e pregiudizialmente ritenute inesistenti. In tal modo, ad esempio, il giudaismo nega l’Immagine della Divinità e parimenti lo scientismo (Fede Nella Scienza) nega l’Immagine della Artificialità. Entrambi i principî attengono a divieti assoluti inerenti regole che i Fedeli e i Ricercatori sono tenuti a rispettare e coloro che derogassero da tali principî sarebbero ritenuti “Ipso Facto” degli Eretici e sarebbero messi al bando.

Un tratto di Folclore che caratterizza gli scettici è una irrefrenabile ed incontenibile voglia di accettare tutte le stupidaggini, a patto che queste siano considerate “Ufficiali” ……. Essi, dietro il paravento di tale etichetta, accettano qualsiasi falsità e qualsiasi inganno, nella convinzione di trovarsi sempre dalla parte della Verità……. Una falsità, subito smascherata, è invece ritenuta valida proprio dagli scettici che continuano ad agire “Come Se Nulla Fosse Accaduto”: è qui che sta la Forza degli scettici, nel continuare a ripetere ciò che i fatti hanno abbondantemente dimostrato essere una falsità e, per dirla con il loro colorito linguaggio, ciò che essi indicano con l’abusato termine di “Bufala”!.

Nelle nostre Ricerche è stato possibile toccare con mano la tragica situazione in cui si trova la Ricerca Scientifica, in balìa di Operatori che sconoscono totalmente i principî basilari del metodo scientifico. I soggetti contattati non sanno di trovarsi davanti a materiale fasullo e confondono Strutture Terrestri Con Strutture Marziane, non avendo cognizione né di queste, né di quelle. I risultati dell’inchiesta non si risolvono in un semplice, se pur Importante, Segnale D’Allarme nei confronti di tali personaggi, piuttosto rilevano una situazione pericolosissima dove, da posizioni di privilegio, sono diffuse notizie infondate, Dati fasulli e deduzioni sbagliate, all’interno di un meccanismo destinato a riprodursi tramite la perversa Struttura scolastica, che Spreca Soldi, Tempo Ed Energie Umane, mentre, in prospettiva, tali risorse potrebbero essere molto più proficuamente impiegate secondo termini di Rispetto Della Scienza, anziché di insulto nei confronti della Verità, questa intesa, qualunque essa sia, non come Ente Metafisico, piuttosto come Massima Adesione Possibile Alla Realtà.

17) Potresti darci una definizione dello scetticismo?

La differenza tra la Scienza e le Pseudo – Scienze è che il Metodo Scientifico permette, attraverso la ripetizione degli Esperimenti, l’accoglimento delle nuove teorie e la sconfitta degli “Scettici” (ovvero dei “Conservatori”), mentre le Pseudo – Scienze, che non si sentono obbligate a dimostrare quanto affermano, possono rimanere invariate anche per Millenni nonostante nel frattempo sia cambiato completamente il campo che affermano di Studiare. In tal senso può dirsi che la Planetologia, (solo per quella parte interessata dallo Studio Della Vita Intelligente, eventualmente Presente su altri Pianeti) è senz’altro una disciplina che pecca di approssimazione, se è vero, com’è vero, che i risultati delle analisi da essa condotti in quel contesto, non sono mai stati (S’Intende A Livello Ufficiale) esaminati e verificati secondo i termini del Metodo Scientifico Sperimentale.

Una definizione classica considera scetticismo “ogni dottrina che, affermando l’inesistenza di un criterio valido di distinzione del vero dal falso, considera il dubbio come insuperabile per l’Uomo” ed una distinzione tradizionale asserisce l’esistenza di uno scetticismo tradizionale (che noi qui chiamiamo “Conservatorismo”) e di uno metodico, che noi chiamiamo scetticismo in senso propri. Per quest’ultimo il dubbio non è un risultato definitivo, ma solo un mezzo per la Ricerca della Verità.

Un tratto di Folclore che caratterizza gli scettici è una irrefrenabile ed incontenibile voglia di accettare tutte le stupidaggini, a patto che queste siano considerate “Ufficiali” ……. Essi, dietro il paravento di tale etichetta, accettano qualsiasi falsità e qualsiasi inganno, nella convinzione di trovarsi sempre dalla parte della Verità……. Una falsità, subito smascherata, è invece ritenuta valida proprio dagli scettici che continuano ad agire “Come Se Nulla Fosse Accaduto”: è qui che sta la Forza degli scettici, nel continuare a ripetere ciò che i fatti hanno abbondantemente dimostrato essere una falsità e, per dirla con il loro colorito linguaggio, ciò che essi indicano con l’abusato termine di “Bufala”!.

È possibile anche delineare un possibile “Quadro Clinico” del fenomeno dello scetticismo, riportando la scheda contenuta in una nostra inchiesta. Tenuto conto della deprivazione cognitiva registrata in termini generalizzati, una sintesi “Clinica” dei risultati dell’inchiesta, annovera la presenza, nei soggetti analizzati, di una diffusa Psicosi, che si caratterizza come perdita del contatto con la Realtà, alterazione dei legami interindividuali ed inconsapevolezza abituale dei disturbi da parte dei soggetti medesimi. Nei vari “Personaggi” è ravvisata, in particolare, una forma di Psicosi Cronica, detta Paranoia, caratterizzata dalla lenta e progressiva costruzione di un Sistema Delirante, che nella fattispecie si estrinseca nella più nota forma di disturbo detta “Mania Di Grandezza”. Da questa provengono generalmente l’Idea prevalente, Idea di base erronea che invade tutto il sistema Ideale affettivo (e relazionale), nonché il rituale, dove il soggetto ripete (con atti e con parole) una serie di azioni sempre secondo lo stesso Ordine.

La Letteratura relativa agli “Scettici” annovera anche un piccolo drappello di Eroi che hanno scelto tale strada perché ritenuta utile all’avanzamento di carriera o nel contempo al guadagno di Denaro, e nondimeno per l’ottenimento d’influenza e di celebrità. Ad esempio, può capitare che un tale Ricercatore dia chiari segni di “Scetticismo” riguardo una Data Materia, quando questo comporta la possibilità di ricevere dei finanziamenti per progetti mirati alla lotta contro questa o quella tesi giudicata “Eretica” dalla Ufficialità Delle Istituzioni. In tal modo tali soggetti non potranno mai dare ascolto alla Logica, alla Scienza, al Ragionamento Razionale e neanche al Semplice Buon Senso. Non potrebbero muoversi dalla loro posizione, se non rischiando di perdere Denaro, potere e status.

Un soggetto che svolge od argomenta 2 Idee o comportamenti che sono tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente, detta Consonanza Cognitiva. Nella situazione opposta, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa, poiché i 2 elementi si troverebbero tra loro in contrapposizione o divergenti.

Questa incoerenza produce la cosiddetta Dissonanza Cognitiva, termine usato dagli Psicologi per descrivere il disagio che si verifica quando le persone si confrontano con Informazioni fondamentalmente incompatibili con le loro credenze. Il concetto di Dissonanza Cognitiva è una definizione formulata dalla teoria esposta nel 1956 dallo Psicologo Leon Festinger, il quale sostiene che, tramite un meccanismo automatico, il soggetto tenta di eliminare o ridurre la causa del marcato disagio psicologico che essa comporta e giustifica le proprie scelte contro ogni ragionevole dubbio, giungendo ad eliminare i dubbi che egli potrebbe nutrire al riguardo.

In altri termini, quando si presenta un conflitto tra pensieri, emozioni o comportamento, quelli in conflitto tenderanno a cambiare per minimizzare la contraddizione ed il disagio che ne deriva. La persona può, infatti, tollerare solo un certo numero di discrepanze tra questi componenti che formano la sua identità. Tenderà perciò a diminuire le cognizioni dissonanti, a rafforzare e aumentare quelle consonanti con una particolare scelta, visione del Mondo o condotta.

Attualmente, si parla della cosiddetta ‘Razionalizzazione Attraverso La Dissonanza Cognitiva’, considerata una difesa psicologica che la Mente scettica innalza contro Informazioni che, fondamentalmente in contrasto con le convinzioni emotivamente pregnanti, condizionano un Dato soggetto da sempre. La Mente dello scettico razionalizza le Informazioni incoerenti con ciò che egli ritiene essere giusto, e nel caso in cui egli dovesse accettare nuove Informazioni, che contrastassero i suoi principi, ciò gli causerebbe una ‘Dissonanza’, un conflitto interiore, ed una grande Ansia, essendo costretto a lasciare quella che gli Psicologi chiamano “Zona Di Conforto” (dall’inglese ‘Comfort Zone’), che è uno Spazio Interiore fatto di opinioni e di certezze costruite nel tempo e che danno sicurezza. Quando ciò accade, nello scettico che si trova costretto a dover rivedere le sue credenze, il Cuore batte più velocemente, la Pressione Arteriosa aumenta, e la Sudorazione si intensifica.

Lo scettico diventa rabbioso, ostile e perfino aggressivo, cercando di ridurre l’Ansia, razionalizzando le sue convinzioni e andando nella direzione della negazione estrema. Quando uno scettico si confronta con Prove molto convincenti a favore di una Data tesi contraria alla sua visione, affermerà che esse non hanno alcuna validità. In tal modo, la Mente scettica dice di “NO” e subito adotta la tecnica della negazione totale affermando che quell’Informazione non può essere giusta, e respinge le Informazioni, anche se si è dimostrato che delle date Prove su una Data questione sono scientificamente corrette.

18) Potresti offrirci un esempio di scetticismo che hai rilevato nell’ambito delle tue Indagini Scientifiche?

Nel 1995 notai, sulla Rivista Focus, un’Intervista al Professore Marcello Coradini (dell’Agenzia Spaziale Europea Di Parigi) dove lo stesso diceva perentoriamente di aver esaminato delle Foto di Marte (verosimilmente le Immagini della Viking 1 che ritraggono la Face On Mars e le Piramidi) e di avere partecipato (ma non si sa con chi) alla smentita delle stesse.

Questi, alla domanda: È possibile che Marte ospiti, o abbia ospitato, Forme Di Vita simili alla Nostra? rispondeva: Da quello che sappiamo, la risposta è no. Le Immagini prese dal Viking che avevano suggerito queste ipotesi si sono poi rivelate un semplice gioco di ombre.

Meravigliato e nello stesso tempo interessato da quelle affermazioni, mi decisi a contattare il Coradini. Telefonai dunque all’Istituto Di Astrofisica Spaziale Di Roma (con cui ero già in contatto dal 1993) e mi fu fornito il suo recapito presso la Sede Centrale Dell’Agenzia Spaziale Europea Di Parigi.

Gli scrissi una Lettera (Cartacea) in Data 23 agosto del 1995, indirizzandola direttamente al personaggio intervistato, ed esprimendomi in questi termini:

“(…….) ho letto alcune sue interessanti dichiarazioni, in merito al Pianeta Marte, sul N. 29 (marzo 1995) di Focus, nell’ambito dell’Intervista condotta dalla Giornalista Ersilia Vaudo.

Citando la domanda e la risposta di cui sopra, precisavo che:

Lei ha (…….) affermato E io, nel 1976, ho partecipato direttamente all’analisi e alla successiva ‘Smentita’’di quelle Immagini. (…….)

E continuando mi esprimevo in questo modo:

“A tal proposito le sarei molto grato se potesse fornirmi il materiale documentativo relativo alle analisi suaccennate e, se possibile, desidererei prendere visione anche del Documento o dei Documenti contenenti l’esplicita attestazione della ‘Smentita’ cui lei fa cenno nella Intervista”.

Alla fine, i convenevoli di rito:

“Ringraziandola in anticipo e in attesa di leggerla presto, le invio distinti saluti”.

La risposta del Professore, giunta il Giorno 09 ottobre delle stesso Anno, fu quanto mai sorprendente poiché mi diceva di non potermi fornire alcunché, informandomi di non avere più a disposizione i Documenti che io avevo richiesto. E sapete perché? Perché era Passato troppo tempo dal momento in cui aveva Studiato quella faccenda ed aveva redatto il Documento di smentita citato nell’Intervista. Eppure appariva che l’Intervista era stata fatta pochi Mesi prima…….

In particolare, proprio nella parte iniziale della Lettera che precisa il Documento, il Coradini mi precisava innanzitutto che: mi scuso del ritardo con cui rispondo alla sua del 23 agosto U. S. , ma nel corso degli ultimi Mesi il mio carico di lavoro è stato veramente notevole.

Riguardo i Documenti richiesti, venni a sapere che visto il lungo tempo trascorso dall’acquisizione della Foto Viking (notare che si parla di “Una Foto” e non di “2 Foto”, N. D. A. ) non ho più a disposizione dei riferimenti precisi sulle smentite fatte all’Epoca. Il quale poteva significare solo che l’Intervista era stata fatta senza la produzione dei Documenti citati e credendo sulla parola alle dichiarazioni dell’intervistato.

Nella stessa Missiva il Professore Coradini ebbe ad informarmi di non avere più a disposizione i Documenti che io avevo richiesto, Documenti che, come s’è visto, lui cita esplicitamente nell’Intervista, aggiungeva: “se comunque volesse dei Testi può chiederli alla Planetary Society, di cui lei è Membro”. Questo fatto mi è sempre rimasto un Mistero perché, in quanto Membro della detta Associazione, so per certo che questa, appunto essendone Membro, non si è mai sognata di possedere tali non meglio definiti Documenti.

Poi, rincarando la dose, mi forniva una notizia non richiesta, esprimendosi in questi termini: “la stessa zona di Marte è stata fotografata subito dopo, e nel corso delle Missioni congiunte Viking 1 e 2 molte altre volte, in condizioni di illuminazione differente. Il risultato è stato sempre negativo”.

Naturalmente noi sappiamo che la stessa zona di Marte non fu mai fotografata “Poche Ore Dopo” e del resto ciò sarebbe stato impossibile, poiché avrebbe significato fotografare la stessa zona di Notte e di Notte non si vede nulla! In Realtà la stessa zona di Marte fu fotografata 35 Giorni dopo e tutto quadra! Un’Orbita della Viking durava 1 Giorno Marziano ed infatti il primo Scatto aveva il Codice 35A72 (= 72° Scatto della 35^ Orbita della Sonda Viking 1) ed il successivo il Codice 70A13 (= 13° Scatto della 70^ Orbita della Sonda Viking 1). Quindi il Coradini in quel caso mentì. Non solo. Mentì anche a proposito delle “Missioni Congiunte Viking 1 e 2” in Realtà mai avvenute. E’ vero invece che vi furono diversi Scatti ma con diversi livelli di Risoluzione geometrica (e diversi condizioni di illuminazione) ma nessun Dato potrebbe essere mai raffrontato poiché i Dati che hanno differenti livelli di Risoluzioni non sono omogenei e pertanto non è possibile raffrontarli.

“Vengo subito al punto, e cioè alla Famosa Immagine ripresa dal Viking Orbiter nel 1976 in cui a causa di un gioco di ombre si ha l’impressione di scorgere un Volto “Umano” Scolpito Sulla Superficie Di Marte”.

“A parte il clamore suscitato all’Epoca da una Stampa alla Ricerca del sensazionale, e abbastanza di recente da una notizia stampata con circa 20 Anni di ritardo, non si è, giustamente, mai dato alcun peso in tutti gli Ambienti Scientifici Internazionali alla casualità di un gioco d’ombre.

Dopo aver svolto tali argomenti fornendo dei particolari del tutto falsi (il secondo passaggio della Sonda dove la Struttura sarebbe scomparsa, altri Scatti fotografici dove la stessa non sarebbe visibile ed eccetera) il Coradini alla fine interrompeva i contatti giudicando il mio (non il suo) atteggiamento, antiscientifico. Gli argomenti del Professore giungevano all’apice della logica scientifica nel momento in cui, nella stessa Lettera, lo stesso diceva: “La incoraggio a guardare a lungo in Cielo il variare delle Nubi, o ad osservare il Suolo nel corso di un Volo Aereo, e si renderà conto che di Immagini simili ne scoprirà in abbondanza”. Parole che in ogni caso non necessitano di alcun commento, poiché un “Professore” che giunge a confondere Strutture Al Suolo e Formazioni Nuvolose, è perlomeno roba da Manicomio!

19) Il Giorno 24 marzo dell’Anno 1988 hai partecipato ad un convegno in Vaticano. A tal proposito, qual è la posizione della Chiesa Cattolica, peraltro ricca di Cultura, Storia, Arte e Spiritualità, ma purtroppo anche di pagine oscure, su un’eventuale Ufficializzazione Della Vita Aliena?

Per saggiare la posizione attuale della Chiesa, nella Ricerca della Vita Nel Cosmo, come Gruppo Scientifico “Interkosmos”, abbiamo ritenuto opportuno Scrivere al Direttore della Specola Vaticana, Dottore Guy Joseph Consolmagno.

Come premessa, ci è sembrato opportuno esaminare un Servizio Presente sul Quotidiano “L’Avvenire” (4/1/2018), dove lo stesso è stato intervistato “per parlare di Astronomia, Nuovi Pianeti e di Vita Nello Spazio.” Alla domanda: “Metterci in contatto con Extraterrestri?” ha risposto: “Credo che questo non possa avvenire in tempi brevi. Il problema sono le grandi distanze in gioco. Più guardiamo lontano dalla Terra, maggiori sono le probabilità che ci sia un Pianeta Con Intelligenza; ma più difficile sarà comunicare con loro in modo significativo”.

Tutto questo appare perfettamente in linea con la Tesi Ufficiale della non esistenza di Vita Intelligente nel Sistema Solare, infatti, si afferma che bisogna andare lontano per trovare la Vita, ancorché guardare vicino.

“A che punto è Oggi la Ricerca della Vita Extraterrestre?” (…….) “Quando ero uno Studente, più di 40 Anni fa, la NASA mandò su Marte un paio di Sonde Di Atterraggio chiamate ‘Viking’ con Strumenti Ed Esperimenti che si Sperava potessero scoprire la Vita lì, immediatamente. I risultati furono assai ambigui e per lo più inutili. Si scoprì che sia Marte che la Vita su quel Pianeta erano molto più complicati di quanto pensassimo in quel momento. Invece abbiamo imparato che per scoprire la Vita dobbiamo avere una comprensione molto più ampia, sia dei Luoghi in cui stiamo guardando che del tipo di Cose che stiamo Cercando”.

Il nostro commento: I Viking furono inviati per completare la Mappatura del Pianeta iniziata con le rilevazioni della Missione Mariner 9 (1971 – 72), per integrarla con altre Immagini. La Missione intendeva ottenere una visione fotografica del Pianeta ed essa fu un Successo sotto tutti i punti di vista. Di tutto questo, il Presule pare sia del tutto ignaro! Riguardo gli Esperimenti cui lo stesso fa cenno, operati in loco, tramite i 2 Moduli Di Discesa, non furono “Inutili” (come lui inaccortamente ha affermato!), ma Essenziali Ed Importanti. È ben risaputo inoltre che, nonostante essi in un primo tempo avessero dato un responso controverso, dopo 40 Anni essi sono stati rivisitati dal Dottore Gilbert Levin (che all’Epoca aveva coordinato la Missione a terra con i Moduli Di Discesa Viking 1 & 2), e dal suo Collaboratore Joseph Miller – e i risultati ottenuti nel 2001, hanno dimostrato senza alcun dubbio, e per loro stessa ammissione – l’Esistenza Della Vita Sul Pianeta Marte. (Coelum, 31 luglio 2001).

È ancora il Direttore Della Specola che parla: “Dopo ogni Missione ci fermiamo per determinare cosa abbiamo imparato e quali nuove domande emergono dopo. Ci vorranno almeno altri 20 Anni prima che possiamo davvero dire qualcosa di definitivo della Vita Su Marte.

Il nostro commento: La Prova Della Esistenza Della Vita Sul Pianeta Marte, giunse nel 1971 – 72 tramite la Sonda Mariner 9, e nel 1976 – 82 tramite le Sonde Viking.

Più avanti, il Presule afferma che “Non mi aspetto una risposta definitiva da loro (vari Corpi Celesti citati, N. D. C. ) per almeno altri 50 Anni.” (…….) “Ci vorranno Decenni prima di dare affermazioni consolidate.

Dopo aver letto il Servizio di cui sopra, sentimmo l’esigenza di Scrivere una Lettera (in Data 18 dicembre 2016), dicendo che avremmo avuto piacere di illustrargli alcune Importanti Scoperte Scientifiche relative al Pianeta Marte, operate in oltre 20 Anni di Studi, tramite l’utilizzo del Materiale Presente presso la “Fototeca Della NASA” di Roma.

In un passo della nostra Missiva precisavamo che: “Le Scoperte risolvono in senso definitivo ed esaustivo il problema della Esistenza Della Vita Fuori Dalla Terra, e in Specie danno contezza della situazione riguardante il Pianeta Marte. Durante gli Studi svolti, abbiamo esaminato circa 70 Mila Immagini, prevalentemente delle Missioni Mariner 9 (1971 – 1972) e Viking 1 & 2 (1975 – 1982), e in misura minore ci siamo occupati delle Missioni successive, per delle Ragioni che avremo modo, spero, di spiegare alla S. V. , di persona”.

Nella conclusione ci dicevamo Speranzosi, auspicando un possibile incontro e inviando a nome del gruppo scientifico Interkosmos, “i più cordiali saluti insieme ai sensi della nostra stima.”

La sua risposta – che qui citeremo nelle parti essenziali (Governatorato Della Specola Vaticana –05/01/2017 – Prot. OBS/6622) – riscosse il nostro Vivo interesse.

Nella premessa, scritta da un non meglio precisato Collaboratore (che non dà il proprio Nome e la cui Firma è illeggibile), leggiamo: “Gentile Signor Viola, La ringrazio per il Suo interesse nel lavoro della Specola, Fratel Consolmagno in questo periodo si trova negli Stati Uniti e non è quindi disponibile per un incontro (…….).” Più avanti lo stesso precisa che “(…….) per tale motivo mi ha chiesto di inviarLe la seguente risposta:”

Possiamo immaginare che, se davvero l’assenza del Presule Da Roma, fosse stata l’unica ragione della impossibilità di fissare un appuntamento con il gruppo, forse, avrebbe potuto procrastinare l’incontro, a quando ciò fosse stato possibile, tuttavia il contenuto della stessa, dimostrerebbe che le ragioni fossero di altra Natura.

Citeremo alcuni passi della Missiva che ci è stata inviata dalla Specola, seguiti dai nostri commenti.

“Una parte essenziale della Scienza è lo scambio di Idee, compresa la libertà di presentare e di sfidare le nuove Idee”: noi non abbiamo parlato di “Nuove Idee” o di “Sfide”, la nostra lettera nulla diceva al riguardo, accennando solo alla Ricerca scientifica svolta tramite la consultazione del materiale Presente presso la Fototeca Della NASA di Roma.

“Così, mentre è vostro diritto contestare il pensiero corrente in Planetologia, allo stesso tempo, si deve consentire che le vostre Idee possano essere aperte alla stessa critica”: noi non abbiamo fatto cenno alcuno alla “Planetologia” e, seppure ci fossimo riferiti a questa Materia, confessiamo di non sapere cosa sia il pensiero corrente, e se questo fosse un pensiero – com’è logico presumere – “Dominante”, sarebbe del tutto illegittimo, poiché in tale Settore, così come nel resto del campo scientifico, non può esiste Alcuna Idea Egemone, nè tollerare che possa esistere un Ufficio che possa decretare la legittimità di una posizione anziché di un’altra; inoltre, nella Scienza non vi sono le Idee di “Qualcuno”, quindi queste non sono “Nostre Idee”, poiché le conclusioni obiettive dell’Applicazione di una Ricerca scientifica, secondo il metodo scientifico sperimentale, non sono Idee, bensì risultati sperimentati e verificati – altrimenti ci troveremmo al di fuori dell’ambito della Scienza, ovvero nella Fede; infine, nessuno ha detto, e ci mancherebbe pure che qualcuno lo dicesse – o lo avesse detto – che tali conclusioni non potrebbero essere sottoposte a critiche. Forse il Dottore Consolmagno non sa che in ambito scientifico, la critica non è una semplice opinione, bensì una controdeduzione, laddove ciò risultasse possibile fare (!), altrimenti sarebbe gioco forza accettare i risultati ottenuti dalla sperimentazione presentata! Naturalmente ciò diventerebbe impossibile quando il confronto – come nella fattispecie – è stato rifiutato.

Alla fine, immancabile, è giunta – e ce ne dispiace – la solita Solfa sulle Riviste Scientifiche e un inopportuno giudizio riguardo il materiale scientifico oggetto dei nostri Studi e nondimeno la nostra generosa offerta di condivisione delle Conoscenze acquisite: Ecco il brano in questione tratto dalla Missiva Della Specola:

<<<<<<<Tutte le Idee che si desidera promuovere dovrebbero essere scritte come un Articolo Scientifico e sottoposte ad una Appropriata Rivista Scientifica. Non possono essere passate in Segreto, In Incontri Privati.>>>>>>>.

Questi riportati di seguito sono alcuni brani della parte centrale della nostra replica (23 gennaio 2017), cui purtroppo, non è seguita alcuna (auspicabile!) controreplica da parte del presule…….

<<<<<<<Per quanto riguarda il compito delle cosiddette Riviste Scientifiche, ancorché essere quello di appurare il livello scientifico di Una Ricerca Svolta, è purtroppo, quello di far filtrare solo le Ricerche che sono compatibili con il Sistema Mafioso Posto In Atto Dalle Istituzioni da almeno un Secolo a questa parte, ovvero sin da quando la Scienza Istituzionale ritenne di doversi presentare come Dato Incontrovertibile Ed Autoreferenziale!>>>>>>>

<<<<<<<Per il resto, va detto a Chiare Lettere che non esiste alcun centro mondiale “Scientifico” (Istituto O Organo Di Stampa), che abbia o a cui sia demandata l’Autorità di decretare sulla giustezza o meno di una Data Scoperta Scientifica.>>>>>>>

<<<<<<<La Scienza contiene da sè la Formula attraverso cui una Data Scoperta sia da ritenersi valida o non valida, e questa formula è null’altro che la comprovata adesione al metodo scientifico sperimentale, che pur essa è sottoposta ad un più Generale giudizio di carattere umanistico, poiché non esiste nessuna Scienza che non contempli la considerazione delle ipotesi, base fondamentale del processo scientifico.>>>>>>>

<<<<<<<Fa Specie che tali espressioni giungano da un Uomo Di Chiesa, a cui va ricordato che i Tempi degli “Imprimatur” sono ormai Passati e chi vorrebbe farli risorgere, sebbene sotto mentite spoglie, si porrebbe totalmente fuori da un contesto scientifico.>>>>>>>

<<<<<<<Ovviamente non si potrebbe costringere nessuno a leggere e interpretare le Immagini Satellitari, poiché tale capacità è acquisibile tramite Anni di osservazioni visive, ma resta occlusa ad alcuni soggetti che presentano carenze nell’Apparato Psico – Visivo.>>>>>>>

<<<<<<<D’altra parte nessuno potrebbe mai costringere noi ad accettare l’ignoranza degli altri, addirittura con l’aggravante di dover ritenere tale ignoranza come un Dato vincolante fin’anco come un nulla osta o una censura nei confronti delle nostre Ricerche. Questo sarebbe, al minimo, un Manicomio All’Aria Aperta!>>>>>>>

<<<<<<<E per finire, Lei parla in maniera del tutto inopportuna di Segreti! E di quali Segreti, di Grazia, si tratterebbe mai? A scanso di equivoci noi le abbiamo esplicitamente citato la sostanza delle nostre Ricerche, ovvero le Immagini satellitari della Missione Mariner 9 e delle Immagini satellitari e superficiali (o terrestri, che dir si voglia), delle 2 Missioni Viking 1 & 2, che, com’è noto, si componeva di 2 Moduli Orbitanti e di altrettanti 2 Moduli Di Discesa.>>>>>>>

<<<<<<<Ebbene, è la prima volta che apprendiamo che tali Immagini satellitari sarebbero da considerare in quanto “Segreti”. Ma forse la spiegazione esiste! Le Immagini satellitari diventano Segreti per coloro i quali non le hanno mai prese in considerazione, in pratica rappresentano dei “Segreti”, se non per coloro i quali non hanno compreso che, senza il loro Studio, non potrebbe mai parlarsi di alcuna Scienza Planetaria!>>>>>>>

<<<<<<<Di fronte a tale ignoranza dei termini scientifici, noi dovremmo ricercare l’approvazione, proprio da parte di coloro i quali tali Immagini non hanno mai esaminato?>>>>>>>

<<<<<<<Le Immagini satellitari sono la parte “Principe” della Ricerca “Planetografica” (termine andato in disuso, ma ora ritornato in auge, grazie alla rifondazione della Scienza planetografica, a partire dal 2005), e la circostanza che, in atto, lo Studio di tali Immagini sia criminosamente disatteso dalla generalità dei Ricercatori, non vuol dire che noi ci si stia occupando di Segreti!>>>>>>>

Parlare di Scienza e di Sperimentazioni, non significa parlare di Segreti, ma di fatti svolti alla Luce Del Sole, peraltro Registrati alla S. I. A. E. nel 1994 (28 aprile, Deposito 9401108), in seguito pubblicati in un Testo Organico Delle Edizioni Mediterranee Nel 2002, infine apparsi sulla Rivista “L’Astronomia” di Milano fra il 2005 ed il 2006.

Nella Scienza ciò che conta è l’Applicazione del metodo scientifico, e nessuna Autorità potrebbe mai porsi al di sopra di tale principio, per darne approvazione o censurarne i risultati. Appare che la Chiesa, dopo aver praticato per Secoli la censura anche sulla Cultura (L’Indice Dei Libri, Oggi laicamente ridenominato “Bibliografia Accettata”!), ora, essendosi del tutto sottomessa alla “Scienza Istituzionale”, forse per ottenerne legittimità e lustro (ed in tal modo riscattare il proprio Passato di oppressione della Scienza Medesima, ma di quella Esatta!), ritenga legittimo il comportamento di chi, in nome della Scienza, agisce allo stesso modo di come la Chiesa agiva Secoli fa! A scanso di equivoci va ribadito che l’unico Tribunale ammesso in ambito scientifico è il rispetto del metodo che discende dalla logica, al di fuori di questo non vi è alcuna possibile legittimità e nessuna autorità riconosciuta.”

Nella conclusione della nostra Missiva noi abbiamo auspicato un possibile dialogo inviando al Dottore Consolmagno e al resto dei Membri Della Specola Vaticana, un augurio di buon lavoro……. A tutt’Oggi non abbiamo avuto alcuna risposta.

20) Vi è una questione di Marte che conoscono tutti o quasi tutti, la cosiddetta Face On Mars. Qual è la tua Opinione a tal Proposito?

Dopo i maldestri risultati della Mars Global Surveyor (invero falsamente attribuiti a questa Missione), 1 quarto di Secolo dopo, le prime rilevazioni utili della Missione Viking (1976), fu la Missione Mars Odyssey, a fornire – fra il 2002 ed il 2004 – alcune Decine di Immagini, di cui 2 presentate in forma autentica, e riproducenti tale e quale la Struttura Della Face On Mars, per come era stata rilevata 28 Anni prima nel Fotogramma 70A13 della Missione Viking 1.

Qui vale sottolineare la circostanza che quella ripresa satellitare, la seconda utile fornita dalla Importante Missione Viking 1, aveva rilevato la Face On Mars in termini Qualitativamente superiori rispetto all’Immagine 35A72, nonostante l’opinione Generale al riguardo, abbia sempre espresso una inspiegabile propensione per l’Immagine peggiore, a torto considerata invece la migliore!

Nonostante l’opinione Generale abbia sempre espresso un parere differente, tanto è vero che la Foto 70A13 è stata ignorata, mentre la 35A72 è stata (a torto) ritenuta la migliore ed utilizzata in tantissime occasioni, così da esempio, come Immagine di Copertina di Testi presumibilmente scientifici, in Testi di pura (e stupida) Fantascienza; come stemma da mostrare su magliette, bicchieri ed altro ancora. A nessuno è mai venuto in Mente di esaminare i Dati fotografici della ripresa satellitare per capire quale delle 2 Immagini fosse quella tecnicamente migliore. Il primo e finora – unico – tentativo in tal senso, è stato fatto nel Presente Studio.

La Missione Mars Odyssey (TAVV. 1 – 2) rilevò almeno 2 Immagini utili, nel 2004, di cui la più contrastata e tecnicamente migliore, restituita con una Risoluzione di circa 38 Metri (la Foto M. 3 della TAV. 3).

L’Immagine in questione (TAV. 4) fu ripresa il 04 ottobre 2004 con un angolo di incidenza solare di 67,63356°, quindi con il Sole abbastanza alto sull’Orizzonte, in pratica con un livello quasi identico a quello registrato nella rilevazione del 1976, da parte della Missione Viking 1 (Foto 70A13).

La Foto 70A13 viene ridefinita nella Foto V12445004. In pratica la stessa identica Struttura del Volto Umano ripreso nel 1976 è riconfermato nelle proporzioni e nondimeno risulta arricchito di ulteriori elementi. Le ombre sono uguali stante il livello simile (62 e 67 Gradi) di incidenza solare registrato, mentre i particolari che risaltano sono in numero maggiore, stante l’aumento del livello di Risoluzione geometrica (da 43 a 38 Metri).

Un‘Immagine Del Raffronto E Della Riconferma Della Struttura Marziana Denominata “Face On Mars” (Nella Regione Di Cydonia Colles), Quando Fu Inizialmente Ripresa Nel 1976 Dalla Sonda Viking 1, Poi Riconfermata Da 2 Riprese Effettuate Nel 2004 Dalla Sonda Mars Odyssey 2001 (FONTE):

Vita Su Marte Immagine 4 – Un’Immagine Del Raffronto E Della Riconferma Della Struttura Marziana Denominata “Face On Mars” (Nella Regione Di Cydonia Colles), Quando Fu Inizialmente Ripresa Nel 1976 Dalla Sonda Viking 1, Poi Riconfermata Da 2 Riprese Effettuate Nel 2004 Dalla Sonda Mars Odyssey 2001

21) Infine, vorresti salutare, citare e ringraziare in particolare qualcuno – fra i presenti o gli scomparsi – da cui hai ricevuto un contributo alla tua Ricerca scientifica?

Ritengo doveroso esprimere un riconoscimento particolare alla scomparsa Alicia Conklin, Cartografa Planetaria del J. P. L. – NASA, principale Autrice del Famosissimo Fotomosaico Equatoriale Costruito Nel 1972 sulla Base di 774 della Camera A della Mariner 9.

Vorrei inoltre ricordare fra i tanti che mi hanno aiutato nella Trentennale Ricerca scientifica svolta in relazione a Marte: Jody Swann dell’United States Geological Survey – Branch Of Astrogeology; John Bluth dell’Ufficio Archivi E Informazioni Del J. P. L. , ed Elizabeth Moorthy dello stesso Ufficio.

Non mancherò di citare l’Indimenticabile Joseph King, Ex Direttore Del Goddard Space Flight Center – NASA World Data A Rockets And Satellites – Hughes Stx Corp. (USA) e David R. Williams Responsabile del “Planetary Image Archive”.

Saluto infine Daniéle Gaspard della “Photothéque Planétaire D’Orsay” – Université Paris – Sud (Francia).

Conclusioni

Per concludere, noi di Scienze Notizie ringraziamo immensamente il Grandissimo Gianni Viola per la sua partecipazione a questa Interessantissima Intervista, augurandoci che la Realtà sulla Vita Aliena venga prima o poi al più presto confermata.

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