La rappresentazione mentale dei concetti: intervista a Giacomo Stella

Abbiamo chiesto al Professor Giacomo Stella, ideatore e responsabile scientifico dei Centri SOS Dislessia, la funzione di strumenti interattivi come la Retta dei numeri, la Tavola pitagorica e la Barra delle equivalenze. L’obiettivo di questi strumenti? “Operazionalizzare i concetti”. 

Redooc.com ha sviluppato in collaborazione con Giacomo Stella tre strumenti interattivi a guida vocale per supportare i bambini a imparare le operazioni (addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni) e le equivalenze: la Retta dei Numeri, la Tavola pitagorica e la Barra delle equivalenze interattive.

In versione interattiva e cartacea sono un supporto essenziale per l’apprendimento non solo per gli studenti con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). Citando le parole del professore, “questi strumenti compensativi forniscono un sostegno fondamentale nel processo di operazionalizzazione dei concetti

Fare operazioni e contare all’indietro con la Retta dei numeri

La retta dei numeri è una rappresentazione grafica lineare dei numeri da 0 a 20 che consente di svolgere le operazioni di addizione e sottrazione in modo semplice e divertente e aiuta anche nel contare all’indietro.

Grazie  alla retta dei numeri i bambini possono fare affidamento su una rappresentazione mentale della successione numerica, che “diventa fondamentale in processi che richiedono una maggiore applicazione e che non si esauriscono in  processi di routine o serie automatiche bloccate o sequenze imparate a memoria (ad es. filastrocche, giorni della settimana, mesi dell’anno).   La retta dei numeri è uno strumento che permette di costruire il concetto, cioè la rappresentazione: il bambino costruisce una rappresentazione mentale della sequenza dei numeri dopo aver fatto diventare automatico l’accesso alla sequenza dei numeri stessi. Il bambino è in grado di contare all’indietro e replicare una sequenza poiché “guarda” nella mente e fa ricorso ad una rappresentazione mentale della retta dei numeri. Se un bambino di 6 anni non è capace di contare all’indietro da 10 significa che la sequenza dei numeri non è diventata una rappresentazione mentale stabile e quindi la retta dei numeri disegnata sul foglio sostiene questa debolezza nella rappresentazione”.

La Tavola pitagorica come rappresentazione matriciale dei numeri

La tavola pitagorica permette di svolgere moltiplicazioni e divisioni, sia con operazioni proposte dal computer sia a consultazione libera. Grazie alla  tavola pitagorica, la visualizzazione matriciale dei numeri è immediata.

Oggi, le tabelline vengono imparate come sequenze indipendenti l’una dall’altra, ma non è così, in quanto non sono indipendenti. Questo comporta un apprendimento “parentesizzato”, ovvero i bambini imparano la sequenza senza un contatto con tutto ciò che vi è intorno”

Ecco un esempio del professore:  “Se chiedo a un bambino la tabellina del 4, lui risponde 4, 8, 12, 16, …., 28. Se chiedo a un bambino la tabellina del 7, lui risponde 7, 14, 21, 28 … .  Tuttavia, il bambino  spesso non è in grado di riconoscere la relazione tra le diverse sequenze (non comprende perché il numero 28 è presente sia nella tabellina del 4 che in quella del 7). Questo accade poiché le tabelline vengono imparate come colonne indipendenti, come tubuli neuronali incapsulati e  distinti”.

“Lo strumento della tavola pitagorica permette quindi la visualizzazione e la rappresentazione matriciale dei numeri. La tavola è un supporto importante poiché integra la memorizzazione procedurale e favorisce la memorizzazione semantica che aiuta a sviluppare il concetto

La Barra delle equivalenze per operazionalizzare il concetto

La barra delle equivalenze è l’ultimo strumento compensativo interattivo introdotto sulla piattaforma Redooc per comprendere il meccanismo alla base delle equivalenze. Grazie al feedback immediato e agli aiuti in caso di errore ripetuto, gli studenti sono in grado di comprendere i passaggi. 

L’obiettivo è fare in modo che i bambini possanoavere un appoggio nella memoria di lavoro e sulla rappresentazione dei concetti. Tale approccio è infatti fondamentale per operazionalizzare e rendere visibile un concetto che ancora non è ben fissato nella mente”. 

 

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