Il primo test umano di Neuralink: giocare a scacchi con la mente

Il primo test umano di Neuralink: giocare a scacchi con la mente
Neuralink founder Elon Musk. (Frederic Legrand – COMEO/Shutterstock.com)

Un uomo con un impianto cerebrale Neuralink ha partecipato ieri a una diretta su X (noto in precedenza come Twitter), utilizzando il dispositivo per giocare a una partita di scacchi online. Questo evento fa parte di un percorso che ha avuto inizio nel maggio 2023, quando la Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA) ha concesso a Neuralink il permesso di condurre test sull’impianto cerebrale dell’azienda su esseri umani, dopo aver testato il dispositivo su scimmie e su un maiale di nome Gertrude.

Nel gennaio 2024, Neuralink ha annunciato di aver impiantato per la prima volta un chip su un essere umano. Poco dopo, verso la fine di febbraio 2024, Elon Musk, fondatore di Neuralink, ha fornito un aggiornamento sul test umano del dispositivo, rivelando che il destinatario poteva ora controllare un cursore su uno schermo con la mente. Secondo quanto riportato da Reuters, Musk ha dichiarato: “I progressi sono notevoli e il paziente sembra aver ottenuto una completa guarigione, con effetti neurali positivi che abbiamo osservato. Il paziente è in grado di muovere un cursore sullo schermo solo pensandoci”.

Noland Arbaugh, 29 anni, il destinatario dell’impianto, durante una dimostrazione dal vivo della tecnologia, ha mostrato di poter muovere il cursore con facilità, utilizzandolo per giocare a una partita di scacchi. Arbaugh, paralizzato sotto le spalle a causa di un incidente d’auto, ha spiegato che l’intervento chirurgico è stato un successo. Dopo un breve addestramento con il dispositivo, è stato in grado di controllare il cursore sullo schermo, arrivando persino a giocare a Civilization VI.

Arbaugh ha raccontato durante la presentazione che, inizialmente, ha provato a muovere fisicamente la mano, ma successivamente è riuscito a immaginare il movimento del cursore con il pensiero. Ha descritto l’esperienza come simile a usare la Forza su un cursore, riuscendo a spostarlo dove desiderava. Prima dipendeva da amici e familiari per controllare i dispositivi, ma ora, grazie a Neuralink, può giocare autonomamente quando il dispositivo è carico.

Arbaugh ha sottolineato che, nonostante i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare e miglioramenti da apportare al dispositivo. Tuttavia, ha evidenziato il potenziale rivoluzionario di queste interfacce cervello-computer nel migliorare la vita delle persone con disabilità motorie. Questo primo test umano di Neuralink rappresenta solo l’inizio di un percorso che promette di cambiare radicalmente la vita di molte persone.

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