Educazione digitale: opportunità, strumenti e risorse per DSA

Educazione digitale: opportunità, strumenti e risorse anche per studenti con DSA

Internet e il digitale offrono opportunità di crescita, sviluppo e apprendimento, soprattutto per i più giovani, e anche per studenti con DSA. Tuttavia, è fondamentale educare i giovani ad un uso consapevole del digitale e delle sue risorse.

Abbiamo chiesto a Elisa Salamini, cofounder di Mamamò.it, di raccontarci cosa si intende per educazione digitale e quali strumenti possono essere utilizzati.

Cosa si intende per educazione digitale?

La rivoluzione digitale è cominciata alla fine del secolo scorso, ma gli effetti più rilevanti li abbiamo visti nel nuovo millennio, quando i dispositivi connessi sono entrati prepotentemente nelle nostre vite. Non ci è voluto molto per rendersi conto che l’utilizzo intensivo del digitale da parte della maggior parte della popolazione mondiale poteva comportare rischi e fenomeni, come il cyberbullismo, l’hate speech, le fake news, i condizionamenti psicologici e le prevaricazioni della privacy, dalle conseguenze spesso pesanti sia per gli individui sia per le società. Per questo nel tempo è emersa la necessità non solo di definire nuove leggi, ma anche di diffondere una nuova educazione che consentisse di abitare gli ambienti virtuali in modo positivo. Fortunatamente, ormai più nessuno considera questi spazi come praterie in cui ciascuno fa le proprie regole e tutti sappiamo che “il virtuale è reale”. L’educazione digitale serve proprio a questo, a costruire solidi ponti di andata e ritorno tra le due dimensioni, perché si riflettano quanto più possibile in modo umano l’una nell’altra.”

Perché è importante educare i più piccoli e i giovani all’uso del digitale e delle risorse digitali?

“Gli strumenti digitali sono finiti sin da subito nelle mani dei più piccoli, cosa di cui le piattaforme (da quelle social a quelle VOD, passando per motori di ricerca e sviluppatori di videogiochi) sono ben consapevoli. Benché ormai si siano fatti passi avanti creando spazi “recintati” per proteggere i bambini che usano il digitale (penso per esempio a YouTube Kids, ma anche a una nuova piattaforma social come Lego Vidiyo), è altrettanto  vero che il processo di tutela degli utilizzatori/consumatori (e dei loro dati) è ancora in evoluzione. Occorre dunque essere attenti, sorvegliare e coltivare nei giovani uno sguardo critico verso media e tecnologia. Dall’altro lato, c’è però la consapevolezza che una gestione sapiente e creativa delle risorse digitali, dalla rete ai processi comunicativi, dalle intelligenze artificiali a quelle collettive, sarà cruciale nella vita dei nostri ragazzi, sia sul piano professionale che personale. Per questo, diventa fondamentale insegnare loro a vivere nel digitale, perché imparino non solo lo sguardo critico, ma anche quello che li porterà a sfruttare tutte le opportunità implicite nella tecnologia.”

Quali strumenti si possono usare per educare i giovani? 

“Come genitori possiamo utilizzare degli strumenti di parental control per regolare l’esposizione dei bambini agli schermi e supervisionare tanto la quantità di tempo quanto la qualità dei contenuti. Tuttavia è necessario avviare sin da subito anche un confronto proficuo su cosa sia la nostra ormai inevitabile “onlife”, per viverla consapevolmente, nel rispetto delle regole e coltivando il proprio benessere. Per questo trovo molto azzeccata la scelta di inserire l’insegnamento dell’Educazione Civica, e quindi della Cittadinanza Digitale, sin dalle scuole dell’infanzia. Il digitale è ormai intessuto nella nostra quotidianità, bisogna che genitori e bambini ne facciano un uso ottimale, ma anche che la scuola e il mondo della formazione in generale ne riconoscano la valenza per trasformare la didattica e aggiornarla nei contenuti e nel metodo.”

L’online offre ormai tantissime opportunità. Tra queste c’è sicuramente una maggiore accessibilità e inclusione, ad esempio per studenti con difficoltà di apprendimento e DSA. Cosa ne pensi? 

“In tempi non sospetti, prima della pandemia, io e Roberta (Franceschetti, cofounder di Mamamò.it) ci eravamo rese conto che uno degli argomenti che destava maggiore interesse nel nostro portale erano proprio le segnalazioni di risorse destinate ai bambini con DSA e soggetti con spettro autistico. In quei casi, il digitale suscitava molto entusiasmo perché rispondeva a bisogni molto concreti e percepiti. Se mio figlio è dislessico il fatto di sapere che ci siano app per realizzare mappe concettuali e di sintesi vocale per leggere i libri di testo diventa una vera e propria risorsa. Per questo ci siamo rivolte a specialiste come Rossella Grenci, Gabriola Chetta di Ippocampo e Valentina Secchi (quest’ultima autrice di “DSA – Decisamente Super Affascinante” edito da Redooc.com) per scrivere recensioni di app e software che agevolano la vita scolastica di questi bambini. Abbiamo anche creato delle apposite raccolte che segnalano i titoli migliori.”

In ottica di inclusività e accessibilità, la piattaforma di Didattica Digitale Redooc.com offre, per tutti i contenuti, strumenti compensativi per studenti con DSA che favoriscono l’apprendimento. Tra questi, il text to speech, le mappe mentali, la scelta del carattere di lettura, che ne fanno una risorsa utile per tutti gli stili di apprendimento.

/ 5
Grazie per aver votato!

Scroll to Top