Atlanti cellulari del cervello umano e dei primati: nuove scoperte e potenziali trattamenti per disturbi neurologici

Atlanti cellulari del cervello umano e dei primati: nuove scoperte e potenziali trattamenti per disturbi neurologici
Il cervello umano ha ancora molti segreti da rivelare. (SciePro/Shutterstock.com)

Un consorzio internazionale di scienziati ha presentato recentemente atlanti cellulari dettagliati per il cervello umano e quello dei primati. Questo progetto, sostenuto dall’Istituto Nazionale della Salute (NIH) attraverso il BRAIN Initiative Cell Census Network (BICCN), potrebbe aprire la strada a nuovi trattamenti per disturbi psichiatrici e neurologici. Gli atlanti cellulari sono mappe che mostrano i diversi tipi di cellule presenti in un tessuto o un organo. Questo lavoro si basa su precedenti iniziative di mappatura genetica come il Progetto Genoma Umano, che ha permesso di comprendere meglio il funzionamento degli organismi. La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, consentendo di ottenere risultati sempre più dettagliati. In passato sono stati creati atlanti cellulari per altri organismi, come il cervello umano e quello dei primati, che hanno portato a importanti scoperte sulla loro evoluzione e somiglianza. Il progetto BICCN ha utilizzato tecniche avanzate per mappare i diversi tipi di cellule presenti nel cervello umano e la loro organizzazione tridimensionale. Questo lavoro è stato diviso in diversi articoli pubblicati su tre riviste scientifiche. Tra i risultati più significativi, vi sono gli atlanti cellulari del cervello umano adulto e dello sviluppo cerebrale durante i primi mesi di gravidanza, creati da un team di scienziati svedesi in collaborazione con altri ricercatori internazionali. Un altro studio ha prodotto una mappa ad alta risoluzione dell’area di Broca, una regione del cervello associata al linguaggio. Le tecniche sviluppate durante questi studi potrebbero essere utilizzate per studiare qualsiasi parte del cervello umano con un dettaglio senza precedenti. Questo progetto ha generato nuove conoscenze e strumenti neuroscientifici che potrebbero portare a nuovi modi di trattare malattie e disturbi cerebrali. La condivisione dei dati con la comunità scientifica consentirà ulteriori progressi nella comprensione del cervello umano e potrebbe avere implicazioni significative per la ricerca su disturbi come l’epilessia, l’autismo e la malattia di Alzheimer. Questo lavoro rappresenta solo l’inizio di un’impresa ancora più grande: la creazione di un atlante di riferimento completo per il cervello umano lungo tutto l’arco della vita.

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