Aperto per la prima volta al pubblico il “butto” etrusco del borgo fantasma di Celleno

Quello che il the Guardian ha definito uno dei più bei borghi fantasma d’Italia è rinomato anche per una scoperta eccezionale. Ci troviamo a Celleno, nel Viterbese e qui è stato rinvenuto un vero e proprio tesoro archeologico: un butto di origine etrusca che, a detta degli esperti, potrebbe essere tra i più grandi mai scoperti nel centro Italia. Si tratta di un grosso serbatoio di 4 metri che il popolo etrusco utilizzava come riserva idrica; in epoca medievale invece il suo impiego fu decisamente differente: la popolazione lo utilizzava per gettare oggetti inutilizzati e spazzatura, da qui deriva il termine butto utilizzato per definirlo. Gli archeologi hanno scoperto, nel corso degli scavi, diverse pregevoli ceramiche di epoca medievale.

La scoperta risale al 1975 ma solo nel 2015 è stato avviato un approfondito studio dell’area in accordo con l’amministrazione comunale di Celleno, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale e l’Università degli Studi della Tuscia, dipartimento di Studi linguistico-letterari, storico-filosofici, giuridici. E da pochi giorni è aperto per la prima volta al pubblico: l’inaugurazione si è tenuta il 12 giugno nella zona antica del borgo fantasma. Nel corso dell’evento i responsabili del Mibact, della Regione Lazio, dell GAL in Teverina, dell’Università degli Studi della Tuscia e della Fondazione Carivit hanno presentato i lavori.

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