Anche i pesci parlano: ascoltateli!

Che non si dica mai più “muto come un pesce”. I pesci parlano, eccome. Quelli che producono suoni sono davvero tanti, e hanno cominciato a farlo sin dai tempi dei dinosauri, 155 milioni di anni fa. Su 470 famiglie di attinopterigi, la classe che comprende la maggior parte dei pesci ossei, 175 contengono specie in grado di emettere suoni. È quanto afferma un recente studio guidato dalla Cornell University.

Per renderci conto della mole di pesci “sonori” che ci sono nelle acque del mondo, basta fare un paio di calcoli. Le 175 famiglie individuate dallo studio comprendono quasi l’85% delle specie di attinopterigi. E questo gruppo di pesci da solo raccoglie la metà di tutte le specie di vertebrati viventi, inclusi quindi anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Sotto il mare, insomma, c’è un gran bel vociare, altro che silenzio.


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Bioacustica dei pesci: più che un coro, un’orchestra

La produzione di suoni è un comportamento antico, comparso in modo indipendente per ben 33 volte nel corso della storia evolutiva degli attinopterigi. Come evidenziano Aaron Rice della Cornell University e colleghi, ciò significa che la comunicazione acustica è importante nei pesci e svolge molteplici funzioni: attirare i partner, difendere il territorio e le risorse, farsi riconoscere e creare coesione di gruppo, allontanare i predatori.

Per costruire la banca dati dei pesci che producono suoni, il team di ricercatori ha analizzato più di centoquaranta pubblicazioni scientifiche. Oltre alle registrazioni acustiche e alle testimonianze storiche, sono state raccolte anche le descrizioni di strutture associate alla produzione di suoni. Tra queste, le più diffuse sono le vibrazioni della vescica natatoria generate da contrazioni muscolari. Ci sono poi i suoni prodotti dal movimento o dallo sfregamento di parti ossee, come la mandibola o i raggi delle pinne, o ancora le vibrazioni create da strutture diverse dalla vescica natatoria o persino dall’intero corpo.

Ascoltare i suoni dei pesci

Nei pesci, quindi, l’una o l’altra parte del corpo si trasforma in un vero e proprio strumento musicale. C’è chi fa suoni simili a quelli di un tamburo – non a caso, alcuni sono detti “pesci tamburo”, chi emette note un po’ stridule come quelle di un violino, o ancora chi fa schiocchi che ricordano le nacchere.

Ascoltiamone alcuni tratti dall’archivio della Macaulay Library, Cornell University:

pesce scoiattolo (Holocentrus rufus), registrato da Howard Winn

tamburo nero (Pogonias cromis), registrato da Donald Batz

pesce cadetto (Porichthys notatus), registrato da Andrew Bass

Opsanus tau, registrato da William Tavolga

“I pesci fanno davvero di tutto – commenta Rice in una nota della Cornell University – possono respirare aria, volare, mangiare qualsiasi cosa. A questo punto, non mi sorprendo più di nulla quando si tratta di pesci e dei suoni che possono fare.”

Riferimenti: Ichthyology & Herpetology, Cornell University

Credits immagine: David Clode on Unsplash

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