Un team di studiosi è giunto alla conclusione che le molecole organiche scoperte nel 2017 sul pianeta nano, si sono prodotte su Cerere stessa e a contatto con l’acqua. Ciò accresce le probabilità che possa essere presente forme di vita in un oceano sotterraneo.
Era il 2017 quando Dawn, la sonda della NASA, scoprì per la prima volta tracce di molecole organiche su Cerere, il più grande pianeta nano del Sistema solare che orbita nella Fascia Principale degli asteroidi, tra Marte e Giove. L’oggetto ha una superficie ricoperta da crateri, ma soprattutto di molecole a base di carbonio, soprattutto fosfati alifatici. In passato si pensava che gli asteroidi e le comete precipitate sul pianeta nano avessero portato le molecole organiche su Cerere, ma ora una nuova ricerca indica che queste sostanze organiche proverebbe provenire dall’interno del corpo celeste e probabilmente si sono sviluppate in seguito al contatto diretto con l’acqua. La nuova ipotesi si basa sulle informazioni registrate da Dawn e da alcune sperimentazioni realizzate in laboratorio. Per gli esperti è possibile che sotto la spessa crosta di ghiaccio e roccia, Cerere possa ospitare forme di vita aliena, forse legate a sorgenti idrotermali. Ad indicare la possibile origine ”interna” delle sostanze organiche è stato un team di ricerca internazionale guidato dagli esperti americani del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory. Gli scienziati, diretti dallo Terik Daly, sono arrivati a queste conclusioni dopo aver studiato in maniera separata le informazioni raccolte dalla telecamera e dallo spettrometro della sonda Dawn; quest’ultimo, chiamato VIR, uno strumento italiano prodotto da ingegneri dell’Asi.
A supporto di questa teoria il professor Daly e gli altri scienziati hanno realizzato anche un esperimento in laboratorio, bombardando con sostanze organiche una superficie simile a quella di Cerere con lo scopo di ricreare la caduta di un oggetto sulla superficie del pianeta nano. Grazie a questo esperimento e alle informazioni inviate da Dawn gli studiosi hanno determinato che la superficie del piccolo corpo celeste è ricca di molecole organiche e che probabilmente si sono formate proprio sul pianeta nano stesso.
Le analisi di Dawn portarono alla scoperta di molecole organiche distribuite su una zona di circa mille chilometri, soprattutto intorno al grande cratere Ernutet nell’emisfero nord, che si caratterizza da un diametro di circa 50 chilometri. La nuova ricerca sottolinea la possibilità che Cerere sia molto ricca di molecole organiche in profondità ed alimenta le probabilità che esista un oceano d’acqua liquida con forme di vita. I dettagli dello studio sono stati presentati al meeting GSA Connects 2023 della Geological Society of America.
Fonte:
https://www.geosociety.org/GSA/News/pr/2023/23-37.aspx
L’articolo Vita extraterrestre su Cerere: le molecole organiche si sono generate sul pianeta nano a contatto con l’acqua sembra essere il primo su Scienze Notizie.