Uragani Spaziali: Misteriosi Vortici Magnetici nella Magnetosfera Terrestre

Uragani Spaziali: Misteriosi Vortici Magnetici nella Magnetosfera Terrestre
Gli uragani spaziali possono causare aurore ma a causa delle loro preferenze stagionali e giornaliere, è difficile vederli. (Yuksel Photography/Shutterstock.com)

Appena tre anni fa, i ricercatori hanno fatto una scoperta sorprendente nel campo della geomagnetismo. Si tratta dei cosiddetti “uragani spaziali”, enormi bracci vorticosi di plasma che si formano nella magnetosfera terrestre, simili a un uragano terrestre con un “occhio della tempesta” calmo al centro. Questi eventi possono causare disturbi ai satelliti in orbita terrestre bassa e addirittura generare aurore più vicine al suolo. Inizialmente, la scoperta era stata osservata solo nell’emisfero settentrionale, probabilmente a causa della maggiore presenza di osservatori e strumenti scientifici in quella regione rispetto all’emisfero meridionale.

Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato che gli uragani spaziali si verificano anche nell’emisfero meridionale, senza differenze significative rispetto a quelli del Nord. Tra il 2005 e il 2016, sono stati registrati 329 uragani spaziali nell’emisfero settentrionale e 259 nell’emisfero meridionale. Questi fenomeni sono più frequenti nelle calotte polari diurne, a latitudini magnetiche superiori a 80°, vicino ai poli magnetici, e sono influenzati dal campo magnetico interplanetario, dal ciclo solare e dalle stagioni terrestri.

È interessante notare che gli uragani spaziali sono più probabili durante l’estate e di giorno, suggerendo che l’esposizione alla luce solare e l’inclinazione magnetica siano fattori determinanti. Purtroppo, la loro alta latitudine e l’occorrenza diurna rendono difficile l’osservazione diretta ad occhio nudo. La velocità media del plasma all’interno di questi vortici è di circa 1 chilometro al secondo (equivalente a 2.237 miglia all’ora), dieci volte superiore alla media del plasma nelle regioni polari.

Comprendere appieno questi eventi è di fondamentale importanza, poiché potrebbero avere un ruolo significativo nel meteo spaziale. Gli studi in corso mirano a creare una rappresentazione tridimensionale di questi vortici magnetici e a comprendere come influenzino la bassa atmosfera. L’obiettivo finale è quello di essere in grado di prevedere con precisione gli uragani spaziali e di adottare misure preventive per mitigarne gli effetti. Lo studio dettagliato su questo fenomeno è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Space Physics.

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