Tra i nuovi reperti esposti all’Antiquarium di Boscoreale, una piccola scultura che ritrae il dio Sabazio sta attirando l’attenzione degli esperti e dei curiosi. Si tratta di una divinità di origine orientale il cui culto si sviluppò nell’Impero romano. Il busto in bronzo, probabilmente proveniente dall’Oriente, ha notevoli decorazioni che mostrano una grande attenzione ai particolari dell’autore e delle offerte che il dio tiene in mano. Lo stile sembra quello egizio-ellenistico del II secolo a.C. Sabazio, una dio della fertilità e della vegetazione, trae le sue radici nella regione tracio-frigia e rappresenta un esempio del sincretismo religioso che ha coinvolto i Romani durante l’epoca imperiale. Era legato a riti misterici e spesso la sua venerazione era occulta perché le autorità non volevano che la popolazione ne fossero inquietata. Su una spalla è presente la una pelle caprina. Il viso è notevole per i capelli ondulati con un nodo tra due riccioli a spirale mentre sulla testa è presente un tralcio di edera annodato sulla nuca fermato alle tempie con un fiore d’argento. Per gli esperti un aspetto di notevole interesse è la presenza di elementi che richiamano Dioniso. Si tratta di una sovrapposizione di attributi che indica un’assimilazione sincretica tra le due divinità, Sabazio e Dioniso, forse dovuta ad elementi comuni. Per gli archeologi nell’area pompeiana uno dei principali punti di riferimento era quella del Complesso dei riti magici, una struttura scoperta un anno fa dove sono stati scoperte le tracce di riti magici, comprese due “mani magiche” in bronzo, ispirate al dio della vegetazione, Sabazio e di vasi sacrificali adornate con raffigurazioni di lucertole, tartarughe, uva e pane che indicava alle divinità agrarie e alle natura.

Il Dio Sabazio è una figura misteriosa e antica della mitologia, un’entità che ha lasciato un segno indelebile nella storia religiosa dell’antica Anatolia e della Grecia. Anche se non è così conosciuto quanto le figure mitologiche più celebri come Zeus, Atena o Apollo, Dio Sabazio riveste un ruolo di notevole importanza nel panorama delle divinità dell’antichità. Sabazio era un dio dalla natura complessa, spesso associato a molteplici aspetti e interpretato in modi diversi da diverse culture. Le sue origini sono difficili da tracciare con precisione, ma è spesso collegato alla regione dell’Anatolia (l’attuale Turchia) e alla Frigia, dove era venerato come una divinità suprema. Inoltre, è stato identificato con Dioniso, il dio del vino e dell’estasi, e spesso associato a elementi della natura e del ciclo vitale. I riti in onore di Dio Sabazio erano spesso caratterizzati da elementi di trasformazione e frenesia. Si credeva che attraverso il consumo di vino e l’invocazione del dio, i partecipanti potessero raggiungere uno stato di estasi, in cui si diceva potessero entrare in contatto diretto con la divinità. Questi riti avevano anche un lato oscuro, con alcune descrizioni che parlavano di sacrifici umani, sebbene la portata di tali pratiche sia ancora oggetto di dibattito tra gli storici. Nonostante la relativa oscurità della figura di Dio Sabazio, la sua influenza si estese in epoche successive. Nel contesto greco, veniva identificato con Dioniso, il dio del vino e dell’estasi, contribuendo a integrare elementi delle tradizioni sabaziane nella cultura greca. La figura di Dioniso divenne così parte integrante del pantheon olimpico. In sintesi, Dio Sabazio è una figura affascinante e enigmatica della mitologia antica, il cui culto e influenza si sono fusi con altre divinità nel corso dei secoli. Sebbene il suo culto sia in gran parte scomparso, il suo legame con Dioniso ha mantenuto viva la sua memoria attraverso la mitologia greca e le opere letterarie classiche. La figura di Dio Sabazio rimane un mistero affascinante nel vasto panorama delle divinità mitologiche dell’antichità.
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