Tunguska

Siberia, alba del 30 giugno 1908: un “oggetto”, probabilmente un asteroide o un grosso meteorite, proveniente dallo spazio, si schiantò al suolo.

tunguska2Erano esattamente le ore 7,14 locali, nel cuore della Siberia Orientale, qunando un bolide assai veloce penetra nell’atmosfera terrestre ed esplode a circa 8 Km d’altezza sopra la taiga, liberando un’energia valutata oltre 1000 bombe atomiche a fissione, simili a quella sganciata dagli americani su Hiroshima il 5 Agosto 1945.

In corrispondenza del bacino del fiume Tunguska Pietrosa un oggetto misterioso, lucente ed accecante, appare all’improvviso nel cielo limpido. L’immane esplosione che segue determina una scena apocalittica. La foresta è rasa al suolo per circa 2200 Km quadrati; milioni di alberi sono buttati a terra, molti dei quali con l’apparato radicale emergente. Moltissimi sono spezzati nei tronchi e nei rami, scortecciati e parzialmente carbonizzati. Ogni forma di vita nell’area interessata soccombe brutalmente. Fuoco, polveri, detriti, vapore acqueo e quant’altro sono trascinati da una forza incommensurabile verso l’alto per svariati chilometri, determinando la formazione di un’impressionante colonna, vista ad oltre 800 Km dall’epicentro. Si assiste inoltre ad un fortissimo boato e ad un’onda d’urto, registrata dai sismografi, che compie due volte il giro della Terra.

La tremenda esplosione fu registrata dai sismografi di tutto il mondo, dall’Europa Occidentale agli Stati Uniti, e per settimane la polvere e i detriti colorarono i cieli e i tramonti da una parte all’altra della Terra. Nel momento preciso dell’impatto alterazioni magnetiche si manifestarono in tutto il pianeta ed anche molti animali, in particolare cavalli, stramazzarono al suolo privi di sensi, persino in luoghi distanti migliaia di chilometri dal punto dell’impatto.

La zona direttamente interessata dalla gigantesca conflagrazione, il bacino del fiume Tunguska, fu devastata in modo impressionante. Ettari di tundra vennero in un solo istante coperti di vapore.

Nel raggio di 40 km migliaia di alberi vennero divelti, deformati, pietrificati. Le cortecce e i rami stroncati. Quel poco di foresta che era rimasta prese fuoco.
Tutti gli insediamenti umani ed ogni forma di vita animale presenti nella zona vennero completamente spazzati via. Quel giorno nell’intera Europa non scese la notte.
Ad esempio a Londra fu possibile leggere il giornale a mezzanotte senza ricorrere alla luce artificiale. In Olanda furono scattate fotografie alle navi che percorrevano lo Zuider Zee.

Clamorosamente a causa della lontananza di Tunguska e delle difficoltà operative, di quel tempo, per raggiungerla, la prima spedizione riuscì ad arrivare sul luogo della tragedia soltanto 19 anni più tardi, nel 1927, ed era guidata dal dottor Leonid A. Kulik, un esperto di meteoriti di San Pietroburgo.

tunguska1A 113 anni di distanza, l’origine della tremenda esplosione è ancora oggetto di accese discussioni. Alcuni autori prospettano che a Tunguska precipitò una cometa errante. Oppure si trattò di una piccola massa di antimateria che colpì e forse attraversò la Terra. Alcuni ufologi sostengono si potesse trattare del generatore nucleare di una nave spaziale (U.F.O.) in avaria, che fece una deviazione per evitare i grossi centri abitati del nostro pianeta.
Ogni ipotesi ha le sue basi ed il suo fascino ma è attaccabile da denigratori convinti che non ci siano ancora elementi certi .

Alcuni testimoni, interrogati all’epoca da Kulik, riferirono di aver visto una palla di fuoco con una scia, una coda, scendere dal cielo, il che potrebbe far pensare ad un meteorite, ad una cometa. Questa fino ad oggi sembra la teoria più credibile specie se si pensa che gli impatti con corpi celesti come asteroidi non rappresentano una rarità nella storia della Terra.
In quest’ultimo caso ci si chiede però che fine ha fatto il cratere di impatto e dove sono finiti gli ipotetici resti del corpo celeste? Ne’ il primo ne i secondi sono mai stati trovati. E da dove veniva quell’immane energia sprigionatasi, calcolata dagli esperti nell’ordine dei 30 megatoni?

Anche riguardo all’ipotesi extraterrestre del crash del veicolo spaziale c’è da specificare che, dai comunicati ufficiali, nessun frammento di materiale e metallo insolito, conosciuto o sconosciuto che fosse, è mai stato ritrovato, e pare indubbiamente strano, nonostante la potenza dell’esplosione, che il veicolo si sia dissolto nel nulla.
L’ipotesi dell’antimateria, definita come un’immagine speculare della nostra materia, presenta punti a favore e contro perchè se è vero che a contatto con la materia comune avrebbe potuto provocare un improvviso e tremendo rilascio di energia, è anche vero che ha una durata brevissima ed inoltre è scientificamente molto improbabile che esistano quantità così alte di antimateria in questa parte dell’universo.

Ultimamente una nuova spedizione ha individuato il reale punto d’impatto dell’oggetto in un lago vicino Tunguska cercando le prove che il bacino del lago fosse in realtà il tanto cercato cratere d’impatto del meteorite, ma anche queste ricerche non hanno avuto esito positivo.

Ipotesi affascinante

Il progettista d’aerei A.Y. Manotskov e l’esperto missilistico B. Laipunov esaminarono la ricostruzione dei movimenti dell’oggetto e realizzarono accurati grafici rappresentanti la dinamica di quanto accaduto. Affermarono che l’oggetto si muoveva con una velocità di circa 2500 Km/h, troppo bassa per essere quella di un meteorite. Forte degli aiuti degli altri studiosi affermarono che se si fosse trattato di un meteorite, vista la sua bassa velocità e le distruzioni provocate, questo sarebbe dovuto essere tanto grande da oscurare il cielo, cosa che i testimoni mai dichiararono!

Successivamente, si recò in Siberia il Dott. Zolotov e raccolse ulteriori testimonianze, nelle quali si dichiarava che l’oggetto era cilindrico, allungato e si restringeva ad una estremità.

Alcuni Scienziati sono certi della natura artificiale dell’oggetto. Sono giunti a questa conclusione, che azzardiamo a definire stupefacente, dopo aver effettuato analisi del terreno e delle cortecce degli alberi. Le analisi hanno accertato che la presenza di polvere meteorica rientra nella media. La cosa che stupisce, ma non più di tanto, e’ la presenza nel suolo di grandi quantità di itterbio, una terra rara, molto rara! E una forte presenza di cobalto, titanio ed altri elementi.

Fu trovato, lungo la traiettoria descritta dall’oggetto in questione, nel letto del fiume Vashka, un frammento metallico brillante, che, quando veniva sfregato fortemente, produceva scintille. Il frammento fu analizzato dal Dott. Valentin Fomenko, laureato in Scienze Tecnologiche e membro della Commissione sui Fenomeni Anomali. Dichiarò che il frammento in questione  era costituito da un insieme di elementi rari (sulla Terra!): 67,2 % di cerio, 9% di neodimio, 10,9% di lantanio e solamente dello 0.04 % di uranio e molibdenio. Il ferro e il magnesio erano presenti in quantità trascurabili. E’ un dato certo che, sulla Terra, e’ molto difficile reperire in grandi quantità i primi tre elementi citati, per di più aggregati in un oggetto di forma assolutamente regolare. Questi, comunque, si presentano molto dispersi, allo stato naturale, e peraltro con caratteristiche diverse. Inoltre, l’oggetto non possedeva, nella sua struttura, atomi di ossigeno e non presentava traccia di ossidazione, cosa impossibile in oggetti terrestri. Infine, qualsiasi fusione di elementi rari ottenuta sulla Terra presenta tracce di sodio e calcio. In questo oggetto ritrovato non c’ e’ traccia dei due elementi! L’analisi mostra una struttura cristallina sconosciuta, o meglio, questa struttura cristallina composta da poche centinaia di atomi, sulla Terra si conosce solo teoricamente e si suppone che per ottenerla occorra una compressione a bassa temperatura e a decine di migliaia di atmosfere! L’analista, pertanto, concluse, a ragione, che tale oggetto, decisamente, aveva una origine artificiale non terrestre

Una nuova spiegazione per Tunguska!

L’ipotesi cometa. Quello che ancora oggi non si è ancora riusciti a capire è che cosa causò quell’esplosione: una cometa? Un asteroide? Il fatto è che non sono stati scoperti né un cratere né altri resti di un impatto. Chi sostiene che fu una cometa ad impattare con la Terra ritiene che l’esplosione fu il risultato dell’evaporazione improvvisae quindi esplosivadel nucleo cometario, ma stando a recenti ricostruzioni l’oggetto attraversò almeno 700 chilometri di atmosfera prima dell’esplosione. Nessuna cometa avrebbe potuto resistere così a lungo: un oggetto di quel genere esploderebbe dopo non più di 300 chilometri.

L’Ipotesi dell’asteroide. Chi invece sostiene che fu un asteroide, ipotizza che fosse così piccolo da esplodere attraversando l’atmosfera e che nessun frammento che fosse sufficientemente grande da produrre crateri arrivò fino a Terra. Accanto a questa, c’è un’ipotesi “correlata” che considera che un frammento abbastanza grande sia in realtà arrivato fino a terra e che l’impatto ci abbia lasciato in eredità un piccolo lago che si trova nell’area: nessuno ha però finora realizzato carotaggi o rilevamentiall’interno dell’invasotali da permettere di affermare con certezza un tale svolgimento dei fatti.

NUOVA IPOTESI. Un nuovo modello di quell’evento che  potrebbe però risolvere  definitivamente la questione: lo studio è di un team di ricercatori coordinati da Daniil Khrennikov, dell’università federale della Siberia, ed ha il vantaggio di non richiedere l’esistenza di una cicatrice sul terreno. Khrennikov e colleghi sostengono che l’esplosione fu causata da un asteroide che sfiorò la Terra con un angolo talmente piccolo che non  attraversò l’atmosfera, ma rimbalzò su di essa per poi perdersi di nuovo nello spazio. «Crediamo che l’evento di Tunguska sia stato causato da un asteroide ferroso che ha appena attraversato lo strato più esterno dell’atmosfera terrestre», afferma Khrennikov: se l’ipotesi fosse correttala Terra sfuggì di un soffio a un disastro catastrofico.

Insomma, qualunque cosa sia avvenuta a Tunguska, è accaduta nel cuore selvaggio e disabitato della Russia centrale, a migliaia di chilometri da qualunque villaggio: nessun testimone (si parla di tre morti), solo misteri e indizi da mettere insieme come tessere di un gigantesco puzzle

Conclusione

A 113 anni dall’avvenimento, nessuno può affermare con certezza cosa accadde realmente nei cieli della Tunguska. Nonostante tanti studi e ricerche le cause dell’esplosione restano ignote. Su alcuni punti però gli Studiosi sono d’accordo: un oggetto proveniente dallo spazio e’ esploso in cielo, intorno ai 6 o7 Km di quota, liberando una energia pari a quella di una Bomba Atomica di 30 Megatoni.

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