Trovata la più antica testimonianza di cannibalismo come pratica funeraria in Europa

Secondo i risultati di un nuovo studio, nel nord Europa circa 15.000 anni fa, il cannibalismo veniva usato come pratica funeraria.

La Gough’s Cave è un noto sito paleolitico nell’Inghilterra sud-orientale. Situata nella gola di Cheddar, la grotta è forse meglio conosciuta per la scoperta di teschi umani di 15.000 anni fa modellati in quelle che si ritiene fossero tazze. Uno studio pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews suggerisce che non si è trattato di un incidente isolato. La nuova ricerca si è concentrata sul periodo magdaleniano del tardo Paleolitico superiore. I Magdaleniani vissero tra 11.000 e 17.000 anni fa. Gli esperti del National History Museum di Londra hanno esaminato la letteratura per identificare 59 siti magdaleniani che contengono resti umani. Quello che hanno scoperto è che la manipolazione di resti umani dimostra come il cannibalismo fosse considerato come una pratica di sepoltura e quindi rituale e non una necessità legata alla scarsità di cibo. “Invece di seppellire i morti, queste persone li mangiavano”, afferma Silvia Bello, esperta di evoluzione del comportamento umano presso il Museo di Storia Naturale. “Interpretiamo le prove secondo cui il cannibalismo è stato praticato in più occasioni nell’Europa nord-occidentale in un breve periodo di tempo, poiché questa pratica faceva parte di un comportamento funerario diffuso tra i gruppi magdaleniani. Questo di per sé è interessante, perché è la più antica prova del cannibalismo come pratica funeraria.” Questo particolare comportamento era comune tra i magdaleniani presenti in Europa nord-occidentale, ma non durò a lungo.

Trovata la più antica testimonianza di cannibalismo come pratica funeraria in Europa

Nell’Europa Occidentale durante il Tardo Paleolitico superiore, circa 23.000 e 14.000 anni fa, erano presenti 2 culture dominanti che si distinguevano per gli strumenti in pietra e ossa che creavano. Nell’Europa meridionale e orientale la cultura epigravettiana seppelliva i propri morti con corredi funerari mentre la cultura magdaleniana si comportava in modo molto diverso. Gli esperti hanno scoperto che oltre a nutrirsi dei defunti, modellavano e creavano oggetti con le ossa rimanenti. Il team si è chiesto se questa pratica fosse legata ad una necessità in scarsità di cibo ma hanno scoperto che non era questo il caso. Nella grotta di Gough infatti, sono state scoperte anche ossa di animali tra cui cervi, cavalli e oggetti creati con ossa umane. “Il fatto che troviamo il cannibalismo praticato spesso in più occasioni in un breve periodo di tempo, in un’area abbastanza localizzata e esclusivamente da individui attribuiti alla cultura magdaleniana, significa che crediamo che questo comportamento fosse uno di quelli ampiamente eseguiti dai magdaleniani ed era quindi di per sé un comportamento funerario”.

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