Tre pianeti scoperti grazie al telescopio Kepler prima di spegnersi

Gli astronomi del Massachusetts Institute of Technology, dell’Università del Wisconsin e un gruppo di scienziati dilettanti potrebbero aver scoperto gli ultimi pianeti osservati dal telescopio Kepler, prima che terminasse di funzionare nel 2018. Analizzando i dati della sua ultima campagna osservativa, gli esperti hanno raccolto i dati da 500.000 stelle, fino a quando non ha esaurito il carburante. “Eravamo curiosi di vedere se potevamo ottenere qualcosa di utile da questo piccolo set di dati e abbiamo provato a vedere quale ultima informazione potevamo estrarne“, ha spiegato Andrew Vanderburg, assistente professore al MIT. A tal fine, lui ed Elyse Incha, autore principale dello studio che descrive i risultati, hanno presentato la sfida ai membri del Visual Survey, un gruppo di astronomi dilettanti e professionisti.

Insieme si sono messi alla ricerca di possibili esopianeti nei dati satellitari analizzando le curve di luce di ciascuna stella osservata. “Abbiamo differenziato i dati da elementi di disturbo come i guasti degli strumenti“, ha aggiunto Vanderburg. È così che hanno trascorso alcuni giorni ad analizzare le curve di luce di quasi 33.000 stelle. Lavorando con i dati di alta qualità ottenuti nella settimana prima che il telescopio perdesse la messa a fuoco, i ricercatori hanno trovato segnali di transito planetario su tre diverse stelle. Il transito planetario si verifica quando un pianeta passa davanti alla sua stella, oscurandola temporaneamente. Alla fine, il team ha trovato due pianeti e li ha confermati con i dati del telescopio TESS. Uno è K2-416 b, un mondo 2,6 volte più grande della Terra che orbita attorno alla sua stella ogni 13 giorni. K2-417 b è quasi tre volte più grande della Terra e completa un giro attorno alla stella ogni 6,5 giorni. Infine, un’altra stella ha il pianeta candidato EPIC 246251988 b, che necessita, però, ancora di essere confermato con nuove osservazioni. “Abbiamo trovato quelli che sono probabilmente gli ultimi pianeti scoperti da Keplero, nei dati presi quando era al termine della sua attività“, ha concluso Vanderburg. I risultati sono stati descritti in un articolo pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

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