La conta dei danni cresce ora dopo ora e sono già centinaia gli uccelli colpiti da quello che è uno dei peggiori disastri ambientali degli ultimi anni per il Paese. Accade in Svezia e per la precisione al largo della costa meridionale dove un traghetto, il Marco Polo, è rimasto incagliato il 22 ottobre iniziando a sversare in mare ingenti quantità di petrolio. Se ne contano almeno 14mila litri, andati a mescolarsi con l’acqua marina nella baia di Pukavik ed in particolare a Horvik, una zona protetta dal punto di vita naturalistico. Il carburante ha colpito per primi oltre 500 volatili sui quali sono presenti segni di lesioni in conseguenza del contatto con il petrolio.
Sono decine le squadre di volontari intervenute per cercare di mettere in salvo gli animali e ripulire le zone costiere dall’enorme quantità di petrolio. Anders Borgman dell’associazione ‘Soccorso in caso di calamità – Uccelli e fauna selvatica’ ha spiegato, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Tt: “È una situazione deplorevole. Si tratta di una sofferenza terribile inflitta a gli animali e all’ambiente. Ora si comincia anche a capire l’entità del danno. Il lavoro richiederà molto tempo, non si tratta di settimane, ma di mesi”.
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