Un gruppo di archeologi ha scoperto a Carmona, in Andalusia, una bottiglia di vino risalente al IV secolo d.C., considerata la più antica mai trovata. L’urna di vetro, utilizzata per riti funebri romani, conteneva anche i resti cremati di un uomo. Le analisi chimiche hanno confermato che il vino era rimasto intatto per secoli. Questa scoperta offre nuove informazioni sulle pratiche funerarie romane, rivelando come cibo e bevande venissero integrati nei rituali per accompagnare i defunti nell’aldilà. Inoltre, mette in luce le norme di genere dell’epoca, con il vino associato esclusivamente agli uomini, mentre la tomba di una donna nelle vicinanze conteneva solo oggetti femminili. L’importanza delle pratiche funerarie nell’antica Roma emerge come un elemento cruciale per garantire la pace nell’aldilà.