Repubblica Democratica del Congo: è emergenza fame

Una persona su tre nella Repubblica Democratica del Congo (DCR) soffre la fame acuta, più di 27 milioni di persone. Il paese con la situazione peggiore al mondo, per numero di persone bisognose. A denunciare il drammatico stato in cui versa la DCR, uno dei paesi più poveri al mondo, da anni ostaggio di una forte crisi umanitaria, preda a emergenze sanitarie diverse, da ebola, al morbillo alla malaria, e dilaniato dai conflitti, sono la Food and Agriculture Organization (FAO) e il World Food Programme (WFP).

A gettare nel dramma il paese è stato il crollo dell’economia del paese, la crisi innescata dalla pandemia da Covid-19, e soprattutto i conflitti che interessano la regione da tempo, che in passato hanno reso complicata anche la gestione dell’emergenza sanitaria da ebola. Centinaia i gruppi armati nel paese, soprattutto nelle regioni orientali del paese, dove il 70% della popolazione vive in aree rurali, in zone per lo più isolate, in assenza di infrastrutture. Circa sette milioni di persone si trovano nella fase di emergenza di fame acuta (IPC4) secondo l’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), quella in cui per esempio possano trovarsi costrette a chiedere l’elemosina o a disfarsi dell’ultimo animale che ha permesso loro un sostentamento. E questo a dispetto della ricchezza in termini di risorse naturali e minerarie del paese, scrivono dal’Ipc. La stessa però che sappiamo aver contibuito ai conflitti e violazioni dei diritti umani nella DCR, da tempo.

Tra le province più colpite dai conflitti ci sono quelle del Kivu Nord e Sud, di Tanganyika, di Itiru, e la regione del Kasais. “La stabilità sociale e politica sono essenziale per rafforzare la sicurezza alimentare e aumentare la resilienza delle popolazioni vulnerabili”, ha commentato Aristide Ongone Obame, rappresentante FAO nel paese: “Dobbiamo concentrarci urgentemente sulla coltivazione del cibo dove più serve e cercare di mantenere in vita gli animali che danno sostentamento delle persone. La principale stagione agricola è dietro l’angolo e non c’è tempo da perdere”.

Accanto ai necessari appelli per l’assistenza umanitaria alle popolazioni in difficoltà e alla fine dei conflitti, le azioni per affrontare l’emergenza devono mirano soprattutto a potenziare le capacità delle popolazioni locali di gestire il problema sul lungo termine. Ecco allora che fondamentali saranno le azioni a sostegno degli allevatori e degli agricoltori, anche attraverso tecniche di gestione di malattie e di produzioni ad alto rendimento, nonché il miglioramento delle infrastrutture idriche, delle condizioni igieniche e delle strutture sanitarie, insieme a screening e a interventi mirati per la salute nutrizionale della popolazione.

La Fao e il Wpf sono già attivi nel paese, che invitano però a uno sguardo più ampio e in prospettiva sul problema della fame: le stesse ragioni che mettono in crisi l DCR, dal Covid-19, ai conflitti, così come gli eventi climatici estremi e fenomeni come l’invasione di locuste minacciano altri paesi. Il rapporto Hunger hotspots mostra infatti che purtroppo la Repubblica Democratica del Congo è solo uno dei paesi in cui il problema è più sentito, accanto a diversi paesi dell’Africa (come la Nigeria e il Sudan), e allo Yemen. Ma preoccupano anche le situazioni d Afghanistan, Libano, Siria, e alcune regioni dell’America centrale, come Haiti.

Per chiunque voglia contribuire alla causa e ai progetti portati avanti dal Wpf è possibile donare qui.

Riferimenti: Fao, IPC -Integrated Food Security Phase Classification (Congo)

Credits immagine: Avel Chuklanov on Unsplash

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