Recupero di metalli preziosi dai rifiuti elettronici: una miniera d’oro nascosta

Recupero di metalli preziosi dai rifiuti elettronici: una miniera d’oro nascosta
Gli apparecchi elettronici e i gadget dismessi sono considerati rifiuti pericolosi dall’OMS. (Hsyn20/Shutterstock.com)

I cumuli di vecchi smartphone, computer obsoleti e laptop rotti che si accumulano nei cimiteri di rottami nascondono mini montagne d’oro, e un nuovo progetto nel Regno Unito spera di sfruttare le ricchezze invisibili.

La Royal Mint, l’ente ufficiale del Regno Unito per la produzione delle monete britanniche, ha firmato un accordo con la startup canadese di tecnologia pulita Excir per utilizzare una tecnologia all’avanguardia mondiale che può recuperare e riciclare in modo sicuro l’oro e altri metalli preziosi dai rifiuti elettronici (e-waste).

Le schede circuito all’interno dei dispositivi elettronici contengono piccole quantità di oro nei loro collegamenti a causa delle sue proprietà di conducibilità, così come altri metalli utili come argento, rame, piombo, nichel e alluminio.

Ottenere i metalli si è dimostrato una sfida in passato, ma la tecnologia sviluppata da Excir è in grado di recuperare il 99 percento dell’oro intrappolato nei rifiuti elettronici in pochi secondi.

Dopo aver preparato le schede circuito con un processo unico, vengono introdotte in una formulazione chimica brevettata che estrae selettivamente l’oro in pochi secondi.

Il liquido ricco di oro viene quindi processato e trasformato in oro puro che può essere fuso in lingotti.

Il processo ha anche il potenziale per recuperare palladio, argento e rame.

La Royal Mint ha prosperato per oltre 1.100 anni grazie al nostro spirito imprenditoriale, e la tecnologia Excir si sposa con la nostra ambizione di essere leader nei metalli preziosi sostenibili.

La chimica è rivoluzionaria e in grado di recuperare metalli preziosi dai dispositivi elettronici in pochi secondi.

Offre un enorme potenziale per la Royal Mint e l’economia circolare, aiutando a riutilizzare le preziose risorse del nostro pianeta e creando nuove competenze nel Regno Unito, ha dichiarato Sean Millard, Chief Growth Officer della Royal Mint.

Attualmente viene raccolto, conservato e riciclato circa il 22 percento dei rifiuti elettronici. Tuttavia, con nuove tecnologie come questa, il flagello degli elettronici dismessi potrebbe essere alleviato.

Si stima che ogni anno vengano prodotte globalmente circa 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, sufficienti a riempire oltre 1,5 milioni di camion da 40 tonnellate.

Con l’aumento della domanda di dispositivi elettronici, tale cifra è destinata a crescere ulteriormente del 32 percento entro il 2030, rendendola la fonte di rifiuti solidi a più rapida crescita al mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara i rifiuti elettronici come rifiuti pericolosi perché contengono materiali tossici e possono rilasciare sostanze chimiche nocive se non trattati adeguatamente.

Ad esempio, le apparecchiature elettroniche dismesse possono rilasciare piombo e mercurio nell’ambiente, che possono interferire con lo sviluppo normale del sistema nervoso centrale durante la gravidanza, l’infanzia, l’infanzia e l’adolescenza.

Inoltre, i rifiuti elettronici non sono biodegradabili e si accumulano nell’ambiente.

Questo non solo rappresenta un grave problema ambientale, ma è anche uno spreco enorme.

In totale, tra 57 e 62 miliardi di dollari di metalli preziosi potrebbero essere presenti nei siti di discarica e nei rottami.

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