Perù: scoperto enorme giacimento fossile di invertebrati marini

Delfini, balene, foche e squali del Miocene sono stati rinvenuti nel deserto di Ica, una delle zone più aride del pianeta.

Il team di esperti dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con altri istituti esteri, ha rivelato la causa dell’origine di questo sito. I reperti risalgono a un periodo compreso tra 14 e 6 milioni di anni fa dove in quella zona, ora inospitale, c’era un grande bacino marino, il bacino Pisco che grazie alla presenza di una grande quantità di nutrienti, ospitava una ricca biodiversità. La bassa concentrazione di ossigeno e l’abbondanza di minerali come l’apatite e la dolomite hanno contribuito alla nascita e alla conservazione di uno dei giacimenti fossili più estesi al mondo. “Dove oggi vediamo il deserto, un tempo si estendeva per chilometri un grande bacino. Gli antichi abitanti di questa baia si sono conservati grazie anche al sollevamento tettonico e all’erosione nell’ambiente desertico attuale. La scoperta è stata facilitata anche dall’assenza di vegetazione in zona”. afferma Elisa Malinverno, docente presso l’ateneo di Milano-Bicocca.

Perù: scoperto enorme giacimento fossile di invertebrati marini.

Un insieme di fattori e diverse condizioni favorevoli alla fossilizzazione hanno dato origine a questo sito. Tra i numerosi fossili di animali rinvenuti, sono stati identificati anche diversi scheletri di balene la cui disposizione ci suggerisce che la carcassa abbia subito un processo di auto-seppellimento, fenomeno che accade quando un oggetto pesante adagiato sul fondale, viene solcato da correnti che erodono il sedimento dove poggia la carcassa provocando così, uno sprofondamento in una cavità. La scoperta è stata riportata dalla rivista PLOS ONE.

Fonte:

https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0254395

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