Nuova Zelanda: scoperto fossile di una nuova specie di pinguino gigante

Secondo i ricercatori il fossile è databile tra 27,3 e 3,4 milioni di anni fa.

L’enorme uccello subacqueo era alto circa 1,4 metri e possedeva delle zampe e un becco insolitamente lunghi per un pinguino. Il fossile è stato rinvenuto da alcuni studenti dell’Hamilton Junior Naturalist Club (JUNATS), un club di storia naturale a Hamilton, in Nuova Zelanda, composto studenti dai 10 ai 18 anni. Un gruppo di ragazzi del club, guidato dall’esperto di fossili Chris Templer, ha trovato le ossa del gigante estinto su una piccola penisola nel porto di Kawhia durante una gita sul campo. Si tratta dello scheletro di pinguino gigante più completo mai scoperto. La lunghezza dei suoi arti posteriori ha ispirato i ricercatori a chiamarlo Kairuku waewaeroa in lingua Māori significa “dalle lunghe gambe”. Oggi la più grande specie di pinguino vivente è il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri), che può misurare fino a 1, 2 metri di altezza e pesare fino a 45 kg. Tuttavia, i pinguini giganti erano molto più comuni durante il periodo Paleogene in tutta la Zealandia, una massa terrestre che include la Nuova Zelanda e che ora è per lo più sott’acqua. I giovani ricercatori hanno individuato il reperto che stava sporgendo da un blocco di arenaria scoperto dalla marea.

Nuova Zelanda: scoperto fossile di una nuova specie di pinguino gigante

L’esperto Templer e un altro leader del gruppo, Tony Lorimer, si sono accorti subito di aver trovato qualcosa di eccezionale. “Stavamo cercando ricci di mare fossili e quello che abbiamo trovato era un pinguino – che fortuna!” ha dichiarato Templer. Il fossile rischiava di essere danneggiato dall’erosione oceanica. La sua posizione infatti, lo rendeva accessibile alle alte e basse maree, quindi è stato recuperato e portato in salvo. Gli scienziati in seguito, hanno scansionato lo scheletro, ricostruendolo in un modello 3D confrontando le ossa con quelle di altri pinguini giganti del Paleogene e le loro misurazioni hanno dimostrato che K. waewaeroa avrebbe sovrastato altre specie del genere Kairuku. Le gambe più lunghe potrebbero anche aver permesso di nuotare più velocemente o immergersi più in profondità. K. waewaeroa era certamente un gigante tra i pinguini.

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