Neuralink ha recentemente fornito un aggiornamento sul suo primo impianto cerebrale in umani, rivelando che il percorso non è stato privo di ostacoli. Il dispositivo N1 è stato impiantato chirurgicamente nel 29enne Noland Arbaugh all’inizio di quest’anno, nell’ambito del progetto dell’azienda di sviluppare un’interfaccia cervello-computer per il controllo mentale dei dispositivi. L’impianto è costituito da oltre 1.000 elettrodi combinati in 64 fili più sottili di un capello umano, progettati per trasmettere i segnali neurali. Questi fili flessibili sono stati collegati chirurgicamente al cortex motorio del cervello, responsabile dei movimenti volontari.
Nelle settimane successive all’intervento, alcuni fili si sono ritirati dal cervello, riducendo il numero di elettrodi funzionanti e compromettendo la velocità e l’accuratezza del controllo del cursore del computer tramite la mente, misurato in bit al secondo (BPS). Neuralink ha affrontato il problema apportando modifiche all’algoritmo per la registrazione e la traduzione dei segnali neurali in movimenti del cursore. Queste modifiche hanno portato a un miglioramento significativo dei BPS, superando le prestazioni iniziali di Noland.
Le capacità dell’impianto sono state presentate al pubblico lo scorso marzo, quando Arbaugh ha dimostrato di poter controllare un cursore per giocare a scacchi, nonostante la sua paralisi. Durante la dimostrazione in diretta su X, Arbaugh ha espresso la sua gratitudine per la possibilità di giocare a scacchi utilizzando solo il suo cervello, eliminando la necessità di dispositivi di supporto.
Il fondatore di Neuralink, Elon Musk, ha paragonato questa azione alla telepatia, sottolineando il potenziale rivoluzionario di questa tecnologia. Tuttavia, la ricerca non è stata esente da controversie, con l’installazione di ricerca sugli animali di Neuralink che è stata oggetto di un’indagine federale dopo aver ottenuto l’approvazione dalla FDA per condurre studi sull’uomo.
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