L’uranio è diventato un materiale molto richiesto nell’industria dell’energia nucleare e in medicina, dopo essere stato utilizzato inizialmente come colorante nella ceramica. È più abbondante dell’oro e più facile da trovare grazie alla sua firma di radiazione. Fino ad ora, le forniture di uranio hanno soddisfatto la domanda, ma ci sono preoccupazioni sul fatto che in futuro potrebbero non essere sufficienti. Con il crescente interesse per l’energia nucleare rispetto ai combustibili fossili, sarà necessario trovare nuove fonti di uranio. Una possibile risorsa è rappresentata dagli oceani, dove l’uranio è presente in quantità molto maggiori rispetto al terreno. Tuttavia, l’uranio negli oceani è molto diluito, rendendo difficile la sua estrazione. La dottoressa Jessica Veliscek Carolan, capo scienziata di uno studio, ha dichiarato che la sfida principale è rappresentata dalla presenza di altre sostanze nell’acqua di mare, come il sale e i minerali, che sono presenti in quantità molto maggiori dell’uranio. Il team di ricerca ha esaminato i materiali a doppio idrossido stratificato (LDH), che hanno mostrato promesse nell’estrazione dell’uranio e di altri metalli. Questi materiali hanno strati con cariche positive e negative, che possono essere modificate per estrarre sostanze specifiche, come l’uranio. Il team ha scoperto che l’aggiunta di neodimio al mix era particolarmente efficace nel selezionare l’uranio rispetto agli altri elementi presenti negli oceani. Oltre a essere utili per raccogliere nuovo uranio, questi materiali potrebbero anche essere utilizzati per pulire le acque reflue radioattive prodotte dall’industria nucleare. Inoltre, sono semplici ed economici da produrre, rendendoli una scelta conveniente per l’estrazione su larga scala dell’uranio. Lo studio è stato pubblicato su Energy Advances.
Links:
L’articolo L’uranio: una possibile soluzione per l’energia nucleare del futuro sembra essere il primo su Scienze Notizie.