L’intelligenza è quantizzata?

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INTELLIGENZA

Sei un idiota, uno stupido, sei senza cervello, non capisci nulla.

Sono solo alcune delle tante espressioni ricorrenti sui social dove i frequentatori si fanno gentilmente i “complimenti”.
Basta poi leggeri i commenti su alcuni temi fondamentali della vita comune dove ognuno si arroga la patente di essere più intelligente degli altri, di saperne di più. Quindi a pensarci bene sui social le persone sono classificate in base al grado di intelligenza o imbecillità. In pratica sui social ci sarebbero due classi distinte: gli stupidi e gli intelligenti. E nel mezzo una massa di “livelli” di intelligenza/stupidità diversa.

Alcuni sostengono che l’intelligenza è un dono della natura, altri che è il risultato dell’ambiente in cui si è vissuti. Altri che la intelligenza si può acquisire dalla esperienza, dallo studio.
E’ innegabile tuttavia che alcune persone riescono a fare cose di cui la maggioranza è incapace.

L’intelligenza è considerata la capacità di un persona di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti (il problem solving).

Per la Treccani la intelligenza è un complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente.

Tradizionalmente attribuita alle sole specie animali, oggi l’intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle piante.

Sebbene abbia sviluppato dei modelli per la valutazione dell’intelligenza, la comunità scientifica ancora non concorda universalmente su una definizione unica di cosa essa sia.

Da alcuni anni si sono diffusi diversi concetti d’intelligenza, come la tanto decantata Intelligenza Emotiva o le Intelligenze Multiple e l’Intelligenza Intuitiva. Tutte queste sono intervenute a salvare la reputazione di coloro che, storicamente, sono sempre stati considerati meno intelligenti. Ma oltre alla probabile esistenza di diversi tipi d’intelligenza è certo che la maggioranza delle persone continuano a valutare se stessi e gli altri secondo il criterio tradizionale.

  • Poi c’è la intelligenza linguistica-verbale, di chi è abile a esprimersi con le parole. Per esempio poeti, scrittori, giornalisti, avvocati e insegnanti.
  • Esistenziale-teoretica, la capacità di riflettere sui grandi temi dell’esistenza, dalla natura dell’Universo alla coscienza dell’uomo. Ciò che sanno fare molto bene sia i filosofi che i fisici.
  • Logico-matematica, di chi sa risolvere operazioni matematiche, individuare nessi logici, sperimentare le idee e sviluppare argomentazioni logiche. È quella di scienziati, ingegneri, programmatori.
  • Naturalista, Chi la possiede sa individuare, catalogare e trovare relazioni fra gli oggetti naturali. È il mestiere di biologi, geologi, allevatori, contadini.
  • Visivo-spaziale, Quella di chi sa ragionare in più dimensioni, rappresentare gli oggetti nello spazio, usare mappe, disegnare. Come fanno bene pittori, designer, artisti, architetti.
  • Interpersonale, Consente di entrare in contatto con gli altri, riconoscendone sentimenti, comportamenti, intenzioni. Come fanno i politici o i commercianti.
  • Musicale, che rende capaci di distinguere suoni, ritmi, tonalità, timbri musicali, di comporre musica e di suonare strumenti con facilità. La possiedono i cantanti, i compositori, gli strumentisti.
  • Corporea, È l’intelligenza tipica di chi ha una maggiore padronanza dei movimenti e sa esprimersi con il linguaggio del corpo. Quella che sfruttano gli sportivi e i danzatori.

Ma al di là di tutte queste classificazioni, cos’è realmente l’intelligenza? Cosa implica essere una persona intelligente? L’intelligenza è l’artefice del nostro posizionamento sociale?

Paradossalmente le risposte possono essere molto diverse, dato che storicamente il concetto d’intelligenza è stato relazionato con l’ambito scolastico, con il conoscimento, così che essere intelligenti viene associato all’esito, alla possibilità di trionfare e inserirsi facilmente nella società.

E’ stato sviluppato un test per calcolare il quoziente di intelligenza (QI quoziente intellettivo), ma non voglio parlarvi di questo, perché è fortemente influenzato dallo stesso tipo di domande non recepite nella stessa misura da tutti i soggetti.


INTELLIGENZA COME UN COMPUTER

Io mi sono fatto una mia opinione ragionando su alcuni esempi pratici. uno studente delle elementari, un operatore ecologico (per favore non lo chiamate spazzino), un avvocato, un fisico, un ingegnere, un medico, un artista.

Parto dal concetto di “tabula rasa” che vuol dire molte cose, fondamentalmente essere privo di ogni cognizione, un foglio bianco su cui scrivere.

Bene, all’atto della nascita la nostra mente è come una tabula rasa. Sono tabula rasa i nostri figli che iniziano la scuola dell’obbligo, lo siamo stati tutti noi. Eppure già dai primi anni si intravedono bambini con differente grado di apprendimento. E’ questa quella che definiamo intelligenza?

Faccio un passo indietro. Nel secondo dopoguerra si impose la teoria secondo cui l’intelligenza era determinata da famiglia, società, ambiente, luogo di nascita, scuola e dall’esperienza individuale.

Il fatto stesso che i bambini in tenera età sviluppano capacità cognitive differenti, che i cosiddetti “geni” siano nati in ogni parte del mondo, in differenti contesti sociali, sta a significare che sicuramente dipende da un fattore genetico.

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Per farmi capire ho paragonato il nostro cervello ad un computer.
Il nostro cervello è simile all’hardware del computer, l’uno fatto da componenti elettronici e circuiti elettrici, l’altro da sinapsi (dove i segnali cambiano faccia: da elettrici, diventano chimici).
Il nostro cervello non sarebbe altro che una sorta di “computer biologico”

L’analogia poi è più evidente nel fatto che il cervello è come se avesse dei programmi specifici demandati a presiede il controllo delle emozioni, le funzioni volontarie, il controllo delle funzioni sensoriali (udito, olfatto, vista, tatto e gusto), alla capacità di linguaggio e di comprensione del linguaggio, alla facoltà di memoria (stoccaggio delle informazioni), all’apprendimento e all’elaborazione dei ricordi.
Una sorta di programmi (software) installati nel nostro cervello

Quindi?
Nel computer la differenza la fa il livello avanzato del software, senza il quale un computer per quanto possa essere potente è solo uno stupido pezzo di ferro. Più intelligente è il computer quando più veloce è la interazione tra il software e la macchina.
La mente umana senza “il ragionamento” è solo un freddo archivio di nozioni. Come avviene la capacità di fare interagire tra loro queste informazioni attraverso il ragionamento è un mistero. E’ ancora un mistero la differente capacità umana tra gli individui di dare più velocemente soluzioni precise e rapide ai problemi (problem solving che abbiamo accennato poco sopra). Non dico una eresia nel dire che la capacità di ragionamento è innata. Per esempio la rapidità di apprendimento di nozioni complesse, di risolvere rapidamente un problemino di matematica e fare di conto.

Praticamente è come se ognuno di noi nascesse con un proprio livello di intelligenza che può essere aumentato dalla istruzione, dalla esperienza.

Per esempio un medico deve avere grandi capacità di immagazzinamento dei dati (memoria del computer) e capacità di metterli in relazione alla risoluzione dei problemi (software). Un ingegnere oltre ad possedere informazioni (un buon hardware) deve avere capacità proprie per risolvere problemi (sofisticati software). Un avvocato è considerato intelligente non per quello che sa, ma per la capacità della sua destrezza. Un artista, (pittore, scultore, musicista, atleta) ha capacità proprie indipendentemente dal suo grado di istruzione.
C’è forse un modo di attribuire loro un differente indice di intelligenza? E’ più intelligente chi più ha successo? Chi guadagna di più?
Se così fosse come definire i “geni” sconosciuti nel campo della scienza vissuti anonimamente? Dobbiamo dire che sono stati poco intelligenti a dare valore alla propria intelligenza? Sono state più intelligenti le soubrette o attrici di successo che hanno sfruttato altre qualità che madre natura ha dato loro?
Quello che voglio dire è che forse il modo moderno di intendere la intelligenza è solo la capacità di sfruttare al massimo le proprie capacità.


INTELLIGENZA QUANTISTICA.

Tempo fa lessi ed anche pubblicai un articolo sulla coscienza che, secondo l’americano dott. Stuart Hameroff e l’insigne inglese Sir Roger Penrose, tra l’altro collaboratore di Stephen Hawking, l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. L’anima sarebbe contenuta all’interno delle nostre cellule cerebrali. Con la morte fisica, le informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte ma rimangono nel dna e trasmesse ai discendenti.
La domanda è se questo vale anche per la intelligenza.

2021-11-05_13h36_48Il nostro corpo è fatto di materia, e la materia è fatta di atomi. Anche il nostro cervello è fatto di atomi.
Ora se solo pensiamo che gli atomi sono soggetti alla teoria quantistica, nessuno può negarci la considerazione che anche gli atomi del nostro cervello sono soggetti alla teoria quantistica.
Non c’è nessuna evidenza dimostrata ma ci deve essere una spiegazione. Qualcosa di diverso ci deve essere nel nostro cervello, nei legami chimici che compongono le molecole del nostro cervello che ci contraddistingue gli uni dagli altri, nel nostro DNA che fino a prova contraria è composto da atomi.

2021-11-05_12h53_10Gli elettroni, come sappiamo, girano attorno al nucleo su orbite (orbitali) quantizzate di energia, ovvero per quanti di energia ben precisa senza assumere valori di energia intermedi. Ogni elettrone ha il suo livello, il suo quanto di energia è descritto dell’equazione di Schrodinger. Più precisamente viene espresso dalla funzione d’onda Ψ = Ψ(n1)Ψ(n2)Ψ(n3)…Ψ(nx). Gli orbitali di un atomo sono pertanto distinti da quattro numeri quantici: nlml e ms. Dove il numero quantico ‘n’ sta ad indicare il livello più vicino al nucleo,
Il salto da un livello ad un livello superiore può avvenire solo fornendo energia.

Ora se il nostro cervello è un ammasso di atomi celebrali che devono rispondere alla leggi della fisica quantistica, ciascuno di noi deve avere un proprio livello di intelligenza quantizzata.

Ognuno di noi viaggia su una propria lunghezza d’onda Ψ(nx).

Ognuno di noi vive nella sua orbita quantizzata. Praticamente ognuno di noi ha il suo ‘quanto’ di energia d’intelligenza, dal più basso al più alto. E per saltare da un livello inferiore ad un altro superiore bisogna fornire energia, che tradotto in linguaggio comprensibile significa fornire più cultura, più istruzione, interazioni con il mondo esterno, esperienza.


LUCY

Lucy è un film del 2014. Lucy, una donna che acquisisce capacità mentali superiori quando una droga nootropica e psichedelica inserita nel suo corpo da trafficanti di droga viene assorbita nel suo flusso sanguigno.
L’idea si basa sul fatto che secondo una teoria (non confermata scientificamente) che il nostro cervello non è sfruttato al massimo, diciamo attorno al 10%. Gran parte del cervello umano non sarebbe utilizzata e se lo fosse al 100% consentirebbe all’individuo di godere di capacità straordinarie.

Man mano che il corpo di Lucy assorbe droga il suo cervello aumenta le sua potenzialità. Oltre il 10% fino al 50% aumenta la capacità dei ricordi fino all’infanzia, di memorizzare libri interi, la sua capacità di ragionamento. Sa tutto di fisica, di ogni cosa. All’aumentare dell’assorbimento della droga riesce a controllare il suo corpo e la mente altrui, la gravità, le onde elettromagnetiche entrando e manipolando tutti i dispositivi elettromagnetici, fino nei computer immagazzinando ogni informazione. La fine? Vedetevi il film.


CONCLUSIONE

Possiamo azzardare una conclusione. E’ evidente che le persone hanno intelligenze diverse, livelli di intelligenza diverse, quantizzate, dove ognuno vive nella sua funzione d’onda Ψ(nx) sintonizzata con pari livelli d’onda (come una stazione radio) ma non sincronizzati con livelli superiori (uno stupido non riuscirà mai a confrontarsi con livelli superiori). A meno che si somministra “droga” culturale per elevare il livello.

Non vi obbligo ad essere d’accordo, ma è innegabile che ognuno ha il suo livello di intelligenza “quantizzata”. Alcuni rimangono su questo livello per tutta la vita, altri per quanto si sforzino non riescono a raggiungere un livello superiore, altri si fermano a un livello appena superiore, solo pochissimi riescono a raggiungere il massimo livello quantizzato.

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