
Un gruppo di 25 esperti provenienti da diversi settori ha pubblicato delle linee guida sulla ricerca etica nello spazio da parte delle aziende commerciali. Questo perché, con l’aumento dei voli privati nello spazio, non tutti coloro che andranno nello spazio saranno turisti. Se la Stazione Spaziale Internazionale chiude nel 2030 come previsto, la ricerca in orbita terrestre bassa potrebbe essere lasciata alle aziende private che potrebbero essere più interessate ai profitti che all’etica. Senza regole chiare su come condurre la ricerca in microgravità, i risultati potrebbero essere preoccupanti. La storia della scienza ci ha mostrato alcuni esempi di pratiche di ricerca che oggi non verrebbero mai approvate dai comitati etici. È quindi necessaria una riforma sistematica per evitare che ciò accada. C’è il rischio che coloro che non si preoccupano del benessere dei loro soggetti di ricerca, siano essi animali o umani, approfittino della mancanza di regolamentazione per fare cose che non sarebbero consentite nei loro paesi d’origine. Il professor Timothy Caulfield dell’Università di Alberta ha sottolineato l’importanza di stabilire regole per coloro che sono coinvolti in aziende private che operano nello spazio. Gli astronauti della NASA sono obbligati a seguire regole etiche di ricerca perché sono finanziati pubblicamente. Tuttavia, attualmente non è chiaro quali regole debbano essere seguite nel caso delle aziende private. Caulfield fa parte di un gruppo che sta cercando di avviare il processo di stabilire tali regole, dato che finora i governi non sono riusciti a farlo. Un incontro dello scorso anno presso il Cold Spring Harbor Laboratory ha coinvolto ricercatori sulla salute nello spazio, regolatori governativi, eticisti, esperti di politiche sanitarie e rappresentanti di programmi spaziali commerciali. Insieme hanno redatto un insieme di principi sulla ricerca spaziale responsabile, ma resta da vedere se le aziende accetteranno di essere vincolate da tali principi. È difficile far rispettare le regole quando gli esperimenti si svolgono al di fuori del territorio di qualsiasi nazione. Anche se le Nazioni Unite hanno un Trattato sullo Spazio Esterno, non è chiaro se le aziende a scopo di lucro siano coperte da esso. Le linee guida si basano su quattro principi: responsabilità sociale, eccellenza scientifica, proporzionalità e tutela globale. Piuttosto che creare nuove regole, cercano di evidenziare le migliori pratiche sulla Terra che saranno rilevanti anche nello spazio. Gli autori sottolineano che le operazioni spaziali commerciali sono possibili grazie agli investimenti del governo degli Stati Uniti nello sviluppo delle tecnologie attualmente in uso e che il pubblico dovrebbe beneficiare di ciò che le aziende imparano utilizzando tali tecnologie. È importante condividere i dati e registrare i test in anticipo, poiché la riproducibilità dei risultati diventa più difficile quando si ha accesso limitato a laboratori in microgravità. Le linee guida sottolineano anche l’importanza di evitare pericoli sproporzionati per gli astronauti e per il pianeta, e sostengono che la ricerca nello spazio dovrebbe coinvolgere individui e comunità rappresentative della diversità umana. Caulfield e gli altri autori chiedono la creazione di comitati etici di ricerca che includano membri con le competenze necessarie. Le linee guida sono state pubblicate sulla rivista Science, anche se in modo ironico, dato che l’accesso all’articolo completo è a pagamento, ad eccezione di un abstract.
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