Le radiazioni nei pesci di Fukushima superano di 180 volte il limite di sicurezza

Recenti test hanno rivelato la presenza di elevate quantità di Cesio-137 nei pesci di scoglio nero delle acque adiacenti alla centrale nucleare.

L’operatore della centrale nucleare di Fukushima, Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), ha pubblicato lunedì un rapporto preliminare riguardo un’analisi delle sostanze radioattive nei pesci che nuotano nell’area portuale. I risultati hanno mostrato che il livello di Cesio-137 supera di 180 volte il limite consentito in Giappone. Nel test del 18 maggio, lo scorfano nero (‘Sebastes melanops’ ) conteneva Cs-137 nella quantità di 18.000 becquerel per chilo, superando di gran lunga lo standard di 100 becquerel per chilo fissato dalle autorità giapponesi.

Le radiazioni nei pesci di Fukushima superano di 180 volte il limite di sicurezza

L’Agenzia per i consumatori del paese asiatico ha stabilito questo limite per la quantità massima consentita di cesio radioattivo per tutti gli alimenti, compresi i pesci. Il luogo dove hanno ripescato i campioni per il test è nella zona portuale delle unità da 1 a 4 della centrale nucleare, dove è stato realizzato un frangiflutti ed è ancora presente il refluo della centrale. La TEPCO ha promesso di posizionare reti di protezione per impedire ai pesci di lasciare l’area. Nel primo anno dopo la tragedia di Fukushima, i livelli di emissione radioattiva registrati nei pesci della regione dall’operatore TEPCO hanno raggiunto i 38.000 becquerel per chilo, come dimostrato da un esemplare catturato nell’agosto 2012 a 25 chilometri dalla centrale nucleare pianta.

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