L’Anello di Forsa, conosciuto anche come Forsaringen in svedese, rappresenta il più antico documento legale sopravvissuto della Scandinavia, datato intorno al IX o X secolo d.C. Questo antico testo non è stato inciso su carta, roccia o legno, ma su un anello di ferro, che misura circa 43 centimetri di diametro e che probabilmente fungeva da maniglia per una porta. Il cerchio metallico è inciso con quasi 250 rune, che descrivono le multe da pagare per una specifica infrazione, inizialmente interpretate come dovute in buoi e argento.
Recentemente, uno storico economico dell’Università di Stoccolma ha condotto uno studio approfondito sull’iscrizione runica dell’anello, portando a nuove intuizioni sul significato del documento legale. In particolare, l’interpretazione precedente dell’iscrizione “uksa auk aura tua” è stata rivisitata. Inizialmente si pensava che le multe dovessero essere pagate sia con un bue che con due once d’argento, ma secondo l’analisi dello studioso, il termine “auk” dovrebbe essere interpretato come “anche” anziché “e”. Questo suggerisce un sistema più flessibile, in cui sia i buoi che l’argento potevano essere utilizzati come unità di pagamento.
Questa nuova interpretazione indica che se una persona aveva più facilmente accesso ai buoi che all’argento, poteva saldare la multa con un bue. Al contrario, se qualcuno possedeva argento ma non buoi, poteva pagare con due once d’argento. Questo sistema di pagamento misto potrebbe riflettere l’economia mutevole della Scandinavia dell’epoca, caratterizzata da un afflusso di argento che stimolò l’economia e portò alla coniazione delle prime monete domestiche in Svezia intorno al 995 d.C.
Tuttavia, solo pochi decenni dopo, intorno agli anni ’30 del 1030 d.C., la coniazione delle monete cessò e l’economia tornò a utilizzare beni non metallici, come il bestiame, come unità standard di scambio. È plausibile che l’Anello di Forsa rappresenti questo breve periodo transitorio in cui i Vichinghi utilizzavano sia metalli preziosi che bestiame per scambiare valore.
I Vichinghi, nonostante la loro reputazione di predoni selvaggi, hanno dimostrato di avere società complesse e di documentare le realtà quotidiane del loro mondo in modo unico. Utilizzando le pietre runiche, un sistema di simboli incisi nella roccia per commemorare i defunti, registrare eventi importanti o celebrare successi, i Vichinghi hanno lasciato un’impronta duratura nella storia. Un esempio notevole sono le pietre di Jelling in Danimarca, due lapidi reali del X secolo: una eretta in onore del re Gorm il Vecchio per sua moglie Thyra, e l’altra eretta da suo figlio, Harald Bluetooth, il cui nome ha ispirato la tecnologia wireless omonima.
Lo studio che ha portato a queste nuove scoperte è stato pubblicato sulla rivista Scandinavian Economic History Review, offrendo un’interessante prospettiva sulla storia economica e sociale dei Vichinghi e della Scandinavia medievale.
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