La strategia per insegnare ai bambini a lavarsi da soli

Insegnare ai bambini a lavarsi da soli può essere più difficile di quanto si possa immaginare. Quante volte paragoniamo i nostri bambini ai gatti: che sia paura dell’acqua, del sapone negli occhi o un fatto di semplice pigrizia, la ritrosia, davanti al lavabo, è assai comune. Come insegnare ai bambini ad essere autonomi, quando devono lavarsi, non è così scontato. Per questo, bisogna mettere in campo una strategia, ben studiata, e personalizzata, affinché i nostri figli imparino a lavarsi da soli, senza accorgersene. Ora vediamo le linee generali a cui ognuno di noi potrà ispirarsi, a seconda del carattere della prole e delle singole esigenze.

I trucchi per insegnare ai bambini a lavarsi da soli, ora ne vedremo alcuni, possono essere molteplici ma, vien da sé, potrebbero non funzionare per tutti. Ogni bambino è un mondo a parte, alcuni possono essere più avanti rispetto alla loro età, mentre altri più lenti; alcuni potrebbero avere paura di saponi e schiuma, altri potrebbero essere solo molto pigri. Ci può essere il bambino che è capace a lavarsi i denti da solo ma non di pulirsi il sederino e così via. Ogni situazione va affrontata singolarmente.

Prima di tutto, dobbiamo metterci nei loro panni: i bambini non possono comprendere, quando sono piccoli, l’importanza di lavarsi, della propria cura e dell’igiene personale. La necessità di avere un aspetto pulito, ordinato e di mantenere sempre una buona pulizia è certamente comprensibile solo da adulti. Non capendo questo aspetto, è normale che i bambini non amino lavarsi, con conseguente rallentamento della loro autonomia, in quanto il tempo passato in bagno sarà concepito come tempo perso, che riduce o posticipa il momento del gioco, della lettura serale, dei cartoni animati.

Per insegnare ai bambini a lavarsi da soli sarà necessario predisporre una vera e propria strategia. Senza passare per le singole fasi, che ora vedremo, rallenteremo la tanto agognata autonomia e ci troveremo a lavar loro i denti o a sgridarli per non aver lavato bene le mani, anche alle elementari.

Esempio

Dialogo

Gioco

Divertimento

Stop alla fretta

Applausi

L’importanza dell’esempio

Per prima cosa, indipendentemente se si tratti di insegnare ai bambini a lavarsi i denti, il viso o il sederino, per loro sarà importante il nostro esempio, che sarà in grado di guidarli al rispetto della corretta routine. Perciò, porte aperte quando ci laviamo: mostriamo loro come ci detergiamo il viso, ci insaponiamo le mani o ci passiamo lo spazzolino sotto le unghie. Tanto più che chiudersi in bagno, con un bambino in casa, vuol dire solo farsi abbattere la porta, in pochi minuti! Mostriamo loro la nostra routine quotidiana, l’igiene e la cura personale che gli chiediamo, in modo che sappiano le regole essere uguali per tutti. Quando torniamo dal parco, dalla scuola o dall’ufficio, facciamogli vedere che il nostro primo pensiero sia lavarsi bene le mani, ad esempio. Mentre ci insaponiamo le mani, spieghiamogli i movimenti, e perché solo così ci si igienizza davvero e senza fretta. Poi, chiediamo a lui di fare lo stesso. Senza l’esempio, risulterà solo un ordine da infrangere il prima possibile.

Spiegare ai bambini perché bisogna lavarsi

Non è banale come potrebbe sembrare. Un bambino di tre anni non può sapere quanti batteri si annidino sotto le sue unghiette, dopo aver giocato con le mani a terra, al parco, e a quale malattie possa esporsi, se non lava bene le mani. Pensiamo all’ossiuri, comune in molte scuole dell’infanzia. Ancora più facile come esempio, è quello relativo alla facile trasmissibilità del Coronavirus. Prima della pandemia, quanti bambini si lavavano le mani correttamente? Abbiamo dovuto parlare loro, spiegare del coronavirus, e di come limitare i contagi, anche attraverso l’igiene corretta e frequente delle mani. Lo stesso vale per i denti, ad esempio. Per insegnare ai bambini a lavarsi i denti da soli, sarà necessario mostrare loro i movimenti e poi parlare di carie, tartaro, sanguinamenti, gengive e così via. Certamente, ogni età ed ogni bambino ha diritto ad un diverso tipo di dialogo, di spiegazione ma, senza di essi, pretendere che i bambini si lavino da soli, e nel modo giusto, senza fretta, non è fattibile. Possiamo anche aiutarci con una favola, un libro, un albo illustrato, una filastrocca, su come insegnare ai bambini a lavarsi da soli, ma anche con un racconto della nostra infanzia. Ai bambini, ricordiamocelo, piace immaginare i propri genitori alle prese con le loro stesse difficoltà.

INSEGNARE-BAMBINI-LAVARSI

Come insegnare ai bambini a lavarsi da soli, attraverso il gioco

Pensiamo ad un esempio pratico: insegnare ai bambini a pulirsi e lavarsi il sederino. Per evitare che nostro figlio sbagli i movimenti, esponendosi a possibili infezioni o che non si pulisca bene, più di mille parole da manuale, si può usare un bambolotto, un piccolo personaggio di plastica. Mostriamo i movimenti corretti, con l’uso di una salviettina, da passare sul sederino del bambolotto. Mostriamogli come usare la carta igienica e in che quantitativo (patrimonio mondiale dell’umanità, come i vecchi cari Panda, i fogli della carta igienica andrebbero tutelati), come usare sapone intimo e acqua. Attraverso la bambola, il bambolotto, avrà una dimostrazione pratica e potrà esercitarsi lui stesso, come fosse un normale momento di gioco, con il risultato di imparare a lavarsi in modo corretto.

Strumenti divertenti, per prolungare il momento della pulizia

Vi ricordate come avete fatto per aiutare i vostri bambini ad abbandonare il pannolino? Probabilmente, avrete comprato mutandine colorate, con principesse e super eroi, per incoraggiarli e stimolarli ad indossare gli slip, al posto dei pannolini. Nello stesso modo dobbiamo procedere se vogliamo incoraggiare i bambini a lavarsi da soli. Compriamo, anche scegliendoli insieme a loro, giochi per il bagno, cosicché non vedranno l’ora di lavarsi. Se, ad esempio, dobbiamo insegnare ai bambini a stare nella vasca da bagno, da soli (ovviamente, fino ad una certa età, sotto la nostra supervisione) compriamo loro delle spugne colorate e con varie forme, o giochi da tenere nelle vasca, per fare un bagno piacevole e che duri abbastanza a lungo per essere davvero utile. Libri galleggianti, barchette, sottomarini, bambole che cambiano colore. Di fronte ai giochi, scatterà la motivazione. Per insegnare a lavarsi da soli i denti, compriamo uno spazzolino nuovo, con il loro personaggio preferito ed una clessidra da guardare, per capire quanto tempo deve durare la pulizia per una corretta igiene orale e così via. Gli esempi sono tanti e dipendono dalla nostra esigenza e dalla competenza che i bambini hanno bisogno di acquisire.

Concediamogli il giusto tempo

Non possiamo pretendere di insegnare ai bambini a lavarsi da soli, la mattina, prima di andare a scuola o durante la settimana, quando il ritardo incombe su di noi. Insegnare ai bambini a lavarsi da soli è un qualcosa di progressivo, attraverso le fasi che abbiamo descritto sopra, esso avverrà gradualmente. Ogni giorno, il bambino avrà imparato qualcosa di più, sino a quando sarà autonomo nella propria igiene personale. Le prime volte che lo lasceremo da solo, evitiamo che coincidano con la scuola o con momenti di fretta generale. La possibilità che le cose non vadano nel verso giusto, che si allaghi il pavimento, che il bambino perda tempo, si innervosisca, che perda fiducia in se stesso, in situazioni di fretta, è assai probabile. Altra considerazione importante è capire quando il bambino sia davvero pronto a  lavarsi da solo, senza pretendere che questo passaggio verso l’indipendenza corrisponda solo ad una nostra esigenza che non si concilia con la tenera età o le vere capacità di nostro figlio.

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Festeggiamo i risultati ottenuti

Ciò che per noi può sembrare semplice, non necessariamente lo è per i nostri bambini. Lavarsi da solo bene i denti, spazzolarli uno ad uno, dosando bene la forza, usando la giusta quantità di dentifricio, risciacquare con cura, e mettere tutto in ordine, è una grande conquista e come tale va affrontata. Non sminuiamo i progressi, ma piuttosto evidenziamoli. Facciamogli un applauso, raccontiamo l’indipendenza acquisita al papà o alla mamma, ai nonni o ai fratellini, ai maestri. Non importa quale strumento metteremo in campo, ma l’importante è congratularsi per  le nuove competenze raggiunte. A maggior ragione che le capacità da acquisire sono tante, per questo, meglio festeggiarlo, congratularsi, affinché sia fiero del proprio impegno e del proprio risultato per dare il massimo anche sul resto.

A che età i bambini si lavano da soli

Ogni bambino è diverso dall’ altro, non solo dagli amichetti ma anche dai fratellini e dalle sorelline. Per questo motivo, non facciamo paragoni, non mettiamo loro fretta, non facciamo dipendere la nostra premura da un confronto. Possiamo dire che, in genere, è con l’ingresso alla scuola primaria che i bambini cominciano a lavarsi da soli. La linea di confine fra materna e scuola elementare è importante in termine di comprensione, autonomia, capacità di muoversi nello spazio. Ovviamente essere capaci di lavarsi da soli le mani non è lo stesso di pulirsi da soli il sederino, il viso o farsi il bagnetto o la doccia. Insomma, una regola generale non c’è, anche perché, se i bambini imparano a lavarsi da soli prima del tempo, ma non lo fanno bene, ne viene meno il senso.

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