La scorsa settimana, un nuovo studio del 2022 ha scatenato una tempesta mediatica, suggerendo che la Sindone di Torino – il controverso lenzuolo di lino che alcuni credono fosse il sudario di Gesù Cristo – potrebbe effettivamente risalire all’epoca del leader religioso cristiano. Questa scoperta ha generato grande entusiasmo, ma è importante mantenere un atteggiamento prudente di fronte a queste affermazioni.
La storia della Sindone di Torino
La Sindone di Torino è un oggetto che ha affascinato sia credenti che non credenti per secoli. Il lenzuolo presenta un’immagine di un uomo crocifisso impressa sulla sua superficie, suscitando dibattiti sull’autenticità e sull’età dell’oggetto. Questo lo ha reso uno degli artefatti più studiati nella storia, con una storia che risale al 1354 quando fu presentato al decano della chiesa di Lirey, in Francia, da Geoffroi de Charny. Da allora, la Sindone è stata oggetto di accese discussioni sull’autenticità, con il vescovo di Troyes, Pierre d’Arcis, che nel 1389 la identificò come un falso dipinto astutamente.
Nonostante le critiche iniziali, la Sindone ha continuato a essere venerata da molte generazioni di cristiani e del clero, con papi che hanno compiuto pellegrinaggi per vederla. Test scientifici, inclusa la datazione radiocarbonica negli anni ’80, hanno indicato che la Sindone potrebbe risalire al periodo tra il 1260 e il 1390 d.C., molto dopo la presunta vita di Cristo.
Lo studio di Liberato De Caro
Uno studio condotto dallo scienziato italiano Liberato De Caro, pubblicato nel 2022 ma condotto nel 2019, ha offerto una prospettiva alternativa sull’età della Sindone. De Caro e il suo team dell’Istituto di Cristallografia di Bari hanno utilizzato una nuova tecnica, la diffrazione a raggi X ad ampio angolo, per esaminare l’artefatto. Secondo i risultati di questo studio, la Sindone di Torino potrebbe risalire a 2.000 anni fa, contemporaneamente alla presunta vita di Gesù.
I ricercatori sostengono che la cellulosa trovata nelle fibre della Sindone ha invecchiato lentamente a causa delle basse temperature ambientali in cui è stata conservata, suggerendo che gran parte dell’invecchiamento sia avvenuto prima del 1300. Questo contrasta con la datazione radiocarbonica del 1988 e suggerisce che la Sindone potrebbe essere molto più antica di quanto si pensasse.
Considerazioni e controversie
Nonostante le interessanti implicazioni dello studio di De Caro, è importante essere cauti. In passato, alcuni aspetti del lavoro di De Caro e il dibattito sull’autenticità della Sindone hanno generato controversie. Nel 2018, un articolo co-firmato da De Caro è stato ritirato da una rivista scientifica a causa di dubbi sulla qualità della ricerca e sulla provenienza dei campioni analizzati.
È fondamentale condurre ulteriori ricerche e analisi per confermare i risultati di De Caro prima di trarre conclusioni definitive sull’età della Sindone di Torino. La storia e la scienza si intrecciano in un mistero che continua a intrigare e a suscitare dibattiti tra studiosi e appassionati di tutto il mondo.
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