Un nuovo studio condotto dall’Università di Aberystwyth in Galles ha rivelato che i maghi, nonostante la loro natura altamente creativa, ottengono punteggi molto più bassi per alcuni tratti psichiatrici rispetto alla norma. Questa scoperta sfida l’idea comune che la creatività sia sempre associata a livelli più elevati di psicopatologia.
La ricerca ha esaminato i tratti schizotipici e autistici tra 195 maghi e li ha confrontati con informazioni provenienti da 233 individui della popolazione generale. I risultati hanno mostrato che i maghi ottengono punteggi più bassi rispetto al campione della popolazione generale su tre delle quattro misure di schizofrenia, ma non differiscono per esperienze insolite o livelli di autismo.
Inoltre, i maghi hanno ottenuto punteggi più bassi per i tratti schizotipici rispetto ai membri di altre professioni creative. Questo dimostra che non tutti i creativi sono uguali e che la relazione tra creatività e psicopatia è più complessa e dipende probabilmente dalla natura del lavoro creativo e dalle specifiche competenze e caratteristiche necessarie per avere successo.
I maghi hanno anche ottenuto punteggi bassi per la non conformità impulsiva, un tratto associato a comportamenti antisociali e a una minore autodisciplina. Questi tratti sono preziosi per molti gruppi creativi come scrittori, poeti e comici, ma non sembrano essere altrettanto importanti per i maghi, che spesso hanno bisogno della collaborazione del pubblico o dell’aiuto degli assistenti per eseguire i loro atti di magia.
Le performance magiche sono estremamente sociali, poiché un mago deve non solo leggere un pubblico, ma anche collaborare con altri maghi e assistenti e gestire le relazioni con i proprietari dei locali. Questo potrebbe spiegare perché i maghi ottengono punteggi più bassi per alcuni tratti psicotici e autistici rispetto ad altre professioni creative.
Tuttavia, lo studio ha i suoi limiti, poiché i maghi che hanno partecipato erano tutti professionisti più anziani e potrebbero non essere rappresentativi di tutti i praticanti che lavorano oggi. Inoltre, i maghi erano relativamente più anziani rispetto ad altri gruppi creativi nello studio.
Nonostante ciò, i risultati dello studio offrono ampie intuizioni che possono essere utili in vari contesti, specialmente per gli operatori sanitari. La percezione comune che molte persone creative abbiano disturbi mentali potrebbe non essere del tutto accurata, e questa scoperta potrebbe interessare gli operatori sanitari nello sviluppo di nuove strategie di intervento.
In conclusione, la relazione tra creatività e psicopatologia è più complessa di quanto si pensasse in precedenza, e diversi tipi di lavoro creativo possono essere associati a livelli elevati o bassi di psicopatia o tratti autistici.
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