I cittadini scienziati coinvolti nella ricerca del presunto Pianeta 9, che si presume si trovi ai confini del Sistema Solare, hanno fatto una scoperta sorprendente: un oggetto cosmico che si sposta così rapidamente da poter lasciare la Via Lattea un giorno. Si tratta del primo oggetto con la massa di una piccola stella che si muove a questa straordinaria velocità.
L’oggetto è stato avvistato per la prima volta alcuni anni fa dai collaboratori di Backyard Worlds: Planet 9, Martin Kabatnik, Thomas P. Bickle e Dan Caselden, utilizzando i dati della missione WISE della NASA, che ha mappato il cielo nell’infrarosso. Si ipotizza che l’oggetto possa essere una nana bruna, una categoria di oggetti simili a stelle che non raggiungono la massa sufficiente per iniziare la fusione dell’idrogeno nel loro nucleo.
Nel corso di questo programma, gli astronomi amatoriali hanno individuato oltre 4.000 nane brune, ma nessuna di esse si è mai spostata con la velocità registrata in questo caso: circa 1,6 milioni di chilometri (1 milione di miglia) all’ora.
“Non posso esprimere quanto sia emozionante”, ha dichiarato Kabatnik, di Norimberga, Germania, coautore di un nuovo articolo che descrive la scoperta. “Appena ho visto la velocità con cui si muoveva, ero convinto che qualcun altro l’avesse già segnalato”.
Il progetto permette ai cittadini scienziati di esaminare i dati di WISE e individuare gli oggetti di interesse da approfondire. WISE è stato dismesso nel 2011, mentre la sua successiva versione per la ricerca degli asteroidi, NEOWISE, è stata recentemente ritirata.
I dati di WISE, combinati con le osservazioni da terra, hanno aiutato gli astronomi a caratterizzare questo straordinario oggetto, noto come CWISE J124909.08+362116.0, una nana bruna o una stella di massa estremamente bassa che si muove così velocemente da sfuggire alla presa della nostra galassia.
Ma cosa potrebbe aver causato un tale slancio a questa nana bruna? Il team ha formulato due possibili spiegazioni. Una ipotesi è che l’oggetto facesse parte di un sistema binario con una nana bianca, la quale ha ceduto abbastanza materiale per esplodere in supernova, fornendo così l’impulso necessario a CWISE J1249 per essere catapultata nello spazio.
L’altra spiegazione suggerisce che l’oggetto potesse trovarsi in un ammasso globulare di stelle e aver interagito con una coppia di buchi neri binari. Sebbene abbia sopravvissuto all’incontro, è stato scagliato fuori dall’ammasso a grande velocità e, prima o poi, lascerà la galassia.
“Quando una stella interagisce con un sistema binario di buchi neri, la complessa dinamica di questa interazione a tre corpi può proiettare la stella direttamente fuori dall’ammasso globulare”, spiega Kyle Kremer, professore associato in arrivo al Dipartimento di Astronomia e Astrofisica dell’UC San Diego.
Questo oggetto sembra anche presentare una composizione chimica molto interessante, con pochi elementi pesanti rispetto ad altre stelle e nane brune. Ciò suggerisce che si tratti di un oggetto stellare estremamente antico, tra i più antichi della Via Lattea.
Lo studio dettagliato di questa scoperta è stato pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.
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