La comprensione della consegna per studenti con DSA

La comprensione della consegna per studenti con DSA è il primo ostacolo da superare. 

Comprendere la consegna di un esercizio o di un problema è fondamentale per il suo svolgimento. Tuttavia, molto spesso viene sottovalutata l’importanza di una consegna chiara, soprattutto per gli studenti con DSA. Valentina Secchi, Tecnico dell’Apprendimento di un Doposcuola specialistico, ci racconta il suo punto di vista. 

Perché è importante il tema della “comprensione della consegna” per gli studenti con DSA?

La comprensione della consegna nel linguaggio scolastico è “aver capito che cosa mi viene richiesto da un compito, una verifica”.

Nonostante nella quasi totalità delle diagnosi di DSA sia presente la dicitura: “Accertarsi della comprensione della consegna”, questa è molto spesso sottovalutata dagli insegnanti  ma rimane un grande tallone di Achille per  nostri  Super Affascinanti

Dalle parole alle immagini… alle parole! 

Il Decisamente Super Affascinante non pensa a parole, ma pensa per immagini e pensa a una velocità vertiginosa, migliaia di volte più veloce di chi pensa con parole, come ci ricorda Ronald Davis – scultore e ingegnere, fondatore di un importante centro di aiuto ai dislessici in California – nel suo famosissimo libro “Il dono della dislessia” (Ronald D. Davis è fondatore del Reading Search Council, direttore del Dyslexia Correction Center in California e presidente della Davis Research Foundation). 

Il DSA per poter parlare deve tradurre le immagini in parole. Pensate voi di avere davanti una serie di immagini ben dettagliate, e doverle descrivere a parole! Non è per nulla semplice, e in ogni caso è un lavoro che prevede un’organizzazione e che richiede tempo: cercare le parole necessarie, una volta trovate, metterle in ordine, curare la forma, la sintassi, infine dare voce a tutto questo. 

La decodifica chiaramente è laboriosa anche nel senso inverso: dalle parole arrivare a un’immagine e poi ritrasformarla in parola.

“Che esigenze hai oggi Marta?” Abbiamo chiesto un giorno a una nostra ragazzina del doposcuola.

“Dunque oggi io devo dormire perché sono stanca, poi ho fame ….” 

In realtà io e la mia collega stavamo chiedendo a Marta le sue esigenze scolastiche della giornata, un altro modo per dire: “che compiti hai oggi?”.

Ma la logica di Marta, legata come per molti Super Affascinanti al significato letterale della parola, ha giustamente risposto elencando le sue esigenze di vita.

Un giorno Silvia, durante il doposcuola, era in vena di chiacchiere e parlavamo del fatto che i ragazzi DSA non vengano capiti: «È come una clessidra» – mi disse – «Davvero, Silvia? Raccontami bene. In che senso?» ribatto, felicissima di poter imparare qualche cosa di nuovo. «In una clessidra la sabbia scende piano piano da una boccia all’altra e così per noi le parole. Per quello ci vuole il suo tempo, dobbiamo trasformare l’immagine in parola».  

Ecco, “trovare le parole”; e questa decodifica al contrario da parole a immagini permette al DSA di comprendere la famosa “consegna”.

La comprensione della consegna per gli studenti DSA 

Nelle verifiche dei miei ragazzi a volte vedi delle domande stile rebus della Settimana Enigmistica oppure il quesito della Susy… che anche io (sarò forse un po’ attempata ormai) fatico a capire o comunque impiego un attimo a organizzare nella mia mente. Chi non ama particolarmente la letto-scrittura (come gli studenti con DSA) ha molto spesso qualche difficoltà a capire il significato di alcune frasi, soprattutto se contengono doppie negazioni o vocaboli che non sono di uso comune. 

Qualcuno a questo punto potrebbe pensare: «Eh, va beh, allora ecco perché la dislessia e affini si chiamano disturbi di apprendimento». Eh, no, fermi tutti! Ora mi è chiaro: disturbo, sì, ma soltanto per QUEL tipo di apprendimento, per il sistema scolastico come lo conosciamo noi, quello cosiddetto tradizionale

 

/ 5
Grazie per aver votato!

Scroll to Top