Ittiti

Gli Hittiti, popolazione indoeuropea proveniente dal Caucaso, verso il 2000 a.C. si stanziò in Anatolia (l’odierna Turchia), subentrando a una popolazione non indoeuropea, gli Hatti. Al vertice della società Hittita c’era il re. Questi era affiancato da un’aristocrazia guerriera riunita in un’assemblea chiamata panku.

La società era divisa in uomini liberi e schiavi. La loro economia si basava sull’agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse minerarie della regione, ricca in particolare d’argento. La terra era lavorata sia da contadini liberi sia da servi-schiavi.
Ma il nome degli Hittiti resta legato all’abile lavorazione del ferro, di cui essi riuscirono a mantenere a lungo il segreto, facendone la loro forza. Utilizzavano il ferro, più resistente del bronzo, per fabbricare armi, scudi e corazze.

Inventarono la ruota a raggi in legno che montavano sui carri da battaglia trainanti da cavalli, molto più leggeri e veloci dei carri utilizzati dai Sumeri.

Gli Hittiti erano politeisti, adoravano le forze della natura. Tra le divinità principali c’erano il dio della tempesta e della folgore e la sua sposa, la dea del sole.

Porta del Sole

Espansione dell’impero hittita e la fine.

Dall’Anatolia, gli Hittiti iniziarono un movimento di espansione che li portò a costruire un vasto dominio grazie all’impiego in battaglia di carri da combattimento a due ruote a raggi, trainati da cavalli addomesticati, e all’uso di armi di ferro. Con una scelta politica inusuale per i tempi, gli Hittiti anziché ridurre in schiavitù le popolazioni vinte, ne facevano loro alleate, attraverso trattati di subordinazione, che obbligavano i sovrani locali a giurare fedeltà al re hittita. Nel 1595 a.C. gli Hittiti raggiunsero e saccheggiarono la lontana e ricca Babilonia. L’apice della potenza Hittita venne raggiunto intorno al 1350 a.C. quando essa assunse, sotto il regno di Shuppiluliuma, il controllo di gran parte dell’area siriana, fino a Qadesh.

Verso il 1400 il Paese fu attaccato e saccheggiato da nemici esterni di varia provenienza, e anche la capitale fu incendiata. Fu Šuppiluliuma (ca. 1380-45) a ristabilire dapprima la sicurezza del territorio ittita lottando contro i barbari Kaška del Nord anatolico, e a portare poi lo Stato a un nuovo inserimento internazionale e infine a una posizione di preminenza quale mai aveva raggiunto. Con l’Egitto venne a un accordo per la spartizione della Siria, mentre la trasformazione di Mitanni in regno vassallo degli Ittiti portò Šuppiluliuma a iniziare rapporti ostili con l’Assiria. Nel (ca. 1345-15) il Re Mursiti fu impegnato soprattutto all’Ovest, contro i vari regni di Arzawa ai quali impose trattati di vassallaggio: gli Annali del re mostrano che il mantenimento dell’impero era ottenuto solo a costo di continue spedizioni militari.

Poco oltre aveva inizio l’area d’influenza della potenza egizia, che era ancora nel periodo di massima espansione sotto le dinastie del Nuovo Regno. Gli Egizi, che volevano riprendere il controllo sulla Siria, nel 1274 a.C., guidati dal faraone Ramses II si scontrarono con gli Hittiti proprio a Qadesh. Nella battaglia di Qadesh non ci furono né vinti né vincitori.

Gli ultimi re ittiti, Arnuwanda III (ca. 1220-05) e Šuppiluliuma II (ca. 1205-1190) sembrarono preoccupati soprattutto di assicurarsi la fedeltà sempre più sfuggente dei vassalli e dei funzionari di corte

Verso il 1200 a.C. i Frigi attaccarono l’Anatolia e gli Hittiti non riuscirono ad opporsi: la capitale Hattusa fu distrutta e l’Impero hittita crollò. La vittoria di Tiglatpileser III sugli Urartei (743) rese gli Assiri padroni della zona neo-ittita, e i singoli Stati dovettero capitolare e furono ridotti a province assire dallo stesso Tiglatpileser e da Sargon II tra il 740 e il 710 a. C.

Il nome degli Ittiti fu ancora usato per qualche secolo, con un significato diverso: gli Assiri continuarono a chiamare Hatti la Siria settentrionale e poi estesero il nome a tutta la regione siropalestinese, e nell’Antico Testamento gli Ittiti sono una delle popolazioni che abitavano la Palestina prima della conquista israelitica.

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