Un vecchio adagio citata Impara l’arte e mettila da parte, non a caso, insegnare una disciplina artistica è visto come accessorio rispetto ad altre materie, in quanto non proficuo in termini professionali. In questo articolo dedicato all’insegnamento dell’arte ai bambini, scopriremmo quanti benefici ne conseguano e come ciò che importi non sia il risultato finale, salvo che appunto non si voglia farne una professione, ma il cammino che si faccia.
L’arte, concepita come pittorica, teatrale, musicale ed ancora altro, nelle nostre scuole pubbliche è considerata una materia di serie B. Storia, matematica, geografia e così via sono sul podio senza rivali. Eppure l’arte è fondamentale per lo sviluppo cognitivo del bambino ed insegnarla ai piccoli ha benefici talmente numerosi, che dovremmo cominciare a valorizzarla nella scuola dell’infanzia come in quella primaria.
Bambini: l’’insegnamento dell’arte a scuola
Le discipline artistiche, all’interno dei programmi educativi scolastici, ricoprono un ruolo marginale, nonostante siano numerosi gli studi che dimostrino quanto il suo insegnamento contribuisca ad un migliore apprendimento logico, matematico e linguistico. L’arte rafforza la consapevolezza delle proprie capacità, anche in termini di autostima, come anche le capacità espressive, e questo è fondamentale in tenera età e nelle prime fasi di crescita.
Se la scuola di oggi non dedica un ruolo importante all’insegnamento dell’arte ai bambini, dimentica dei suoi benefici, tempo fa, un’illuminata Maria Montessori ne aveva capito il valore. Non a caso, sono le scuole ad ispirazione montessoriana quelle che, oggi, insegnano e fanno praticare arte ai bambini in modo più rilevante.
Finalità dell’insegnamento dell’arte non deve essere concepito come il prodotto finale, come invece avviene tutt’ora nelle scuole (la recita finale, il saggio, il bel manufatto) ma il percorso fatto per raggiungere il traguardo., in quanto ad essere centrale in termini di benefici è proprio la strada.
La capacità di attendere, pazientare, osservare, ricordare, immaginare etc., sono quelle abilità che vanno ad essere rafforzare nelle diverse forme ed arte e a far diventare il bambino un individuo migliore, più completo sotto questi punti di vista.

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Maria Montessori e l’arte per i bambini
Giusto un cenno sul pensiero di Maria Montessori che sottolineava quanto l’esperienza maturata dai bambini durante le attività artistiche siano una manifestazione del pensiero. Dipingere, lavorare materiali come carta, forbici, colla, creta, oggetti di risulta et similia, sono attività che richiedono ragionamento attivo. Sono forme di pensiero che vanno sviluppate e sostenute. È attraverso di esse, attraverso e idee, che i bambini imparano ad agire, a cercare alternativa, come anche ad avere pazienza.
Per lei, il periodo migliore per questo tipo di apprendimento era concentrato nei primi anni di vita, quelli nei quali il bambino viene inserito in un nuovo contesto sociale. Parliamo del periodo che va dai dai 3 ai 6 anni di vita.
Benefici e dati
Molte ricerche hanno dimostrato quanto sia importante insegnare l’arte ai bambini, quanti siano i benefici anche nel lungo periodo. Nonostante ciò, i dati italiano sono sconfortanti in quanto le materie artistiche hanno ha un peso marginale nei programmi scolastici.
Un’’indagine americana di qualche anno fa, della Oxford University, ha rilevato che l’82% dei giovani che ha frequentato lezioni d’arte, tra i 5 ed i 12 anni, vanta un migliore rendimento scolastico, soprattutto nelle materie scientifiche. Purtroppo, siccome l’arte non è un vista come una materia che porta ad un profitto diretto, ad un mestiere sicuro, a scuola non ha la dignità che le spetterebbe.
Per questo a mobilitarsi sono i genitori più illuminati ed anche più fortunati che vivono in contesti vivaci quanto ricchi. Lì dove non mancano spettacoli teatrali o musicali per bambini, laboratori museali per i piccoli, mostre pensate per loro e nelle quali possono mettere le mani in pasta senza remore o giudizi. Ma si parla appunto di consti poco numerosi alla portata di chi ha maggiori possibilità.

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Insegnare arte ai bambini: tutti i benefici
Prima di vedere punto per punto i singoli benefici, dobbiamo premettere che essi non sono certamente esaustivi e che le forme di arte sono molteplici. Spesso pensiamo a quella visiva, a quella pittorica, ma arte è anche la musica, il teatro, la danza e queste vanno a sviluppare una e più diversa capacità ed abilità.
Negli anni più recenti sono stati condotti studi sul rapporto fra le attività artistiche e lo sviluppo delle capacità cerebrali dei bambini. I risultati sono stati molto postivi: praticare arte per in bambini vuol dire incrementare lo sviluppo e la relazione con gli altri e ad essere più consapevoli del proprio valore.

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Capacità motorie
Il primi benefici che risultano più evidenti agli adulti sono lo sviluppo delle capacità motorie dei bambini. Le diverse forme d’’arte richiedono al bambino di sviluppare il senso del suo movimento e del suo posto nello spazio.
La coordinazione poi, croce di molti bambini piccoli e di insegnanti ed educatori, è fortemente sviluppata. Quella occhio-mano, fondamentale per il pregrafismo, e per i primissimi anni di scuola, è parte di quanto deve mettere in campo il bambino che dipinge, ad esempio.
Capacità relazionali
Altri benefici dell’apprendimento delle forme di arte, è visibili nell’immediato, fanno parte delle capacità relazionali. Le arti insegnano ad avere opinioni, spirito critico, idee e che tutte ciò va sostenuto e condiviso, attraverso varie forme di confronto anche con i coetanei. Una buona consapevolezza del nostro valore ci pone in termini più positivi con gli altri. E quando abbiamo a che fare con persone diverse da noi, e nell’arte esso è consuetudine, si favorisce l’integrazione più genuina verso l’altro.
Infine, ci sono delle forme di arte, come il teatro, nel quale la relazione è parte assoluta della disciplina stessa. Il saper ascoltare, il guardarsi negli occhi, il comprendersi, mettersi sulla stessa lunghezza d’onda, essere empatici, sono forme importanti di arte e abilità importanti da apprendere per la propria vita.
Capacità cognitive
Le diverse forme d’arte insegnano ai bambini il famoso problem solving. Quello che tanto piace nei colloqui di lavoro e che mettiamo ben in vista nei nostri curricula quanto negli annunci di lavoro. Nell’arte spesso non c’è una soluzione unica, una regola precisa, ma più domande, più riflessioni, e più risposte.
Da alcuni punti di vista, i ragionamenti che affronta un artista sono della stessa matrice di quelli messi in essere da un uomo o una donna di scienza. C’è lo stato dell’osservazione, quello dei dubbi, quello delle domande, e quello del cercare soluzioni.
Gestione delle emozioni
Affrontiamo per ultimi i benefici dell’insegnamento e della pratica dell’arte in termini emotivi, e lo facciamo non perché essi siano meno importanti ma parchè sappiamo quanto la nostra società, che ci vuole performanti anche se meno pensanti, li considera fanalino di coda delle nostre esistenze., Eppure la gestione delle emozioni è una capacità fondamentale per un individuo sano che vuole crescere e vivere al massimo delle proprie potenzialità.
Insegnare arte ai bambini permette loro di giocare, di sperimentare nuovi linguaggi capaci di dare voce a ciò che con le parole non arriva. Del resto, pensiamo che ci sono forme artistiche con funzioni terapeutiche.
Mettersi alla prova, accettare di dover esperire tanti tentativi, di sopportare fallimenti, di pazientare sono parte dei percorsi artistici e importanti aspetti di un individuo sano. Saper esprimersi in modi diversi quanto canalizzare emozioni anche difficili da gestire come rabbia, frustrazione etc., fanno parte delle attività artistiche e di una persona completa, matura e soddisfatta di se.