L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha espresso gravi preoccupazioni riguardo alla diffusione dell’influenza aviaria H5N1, che sta colpendo sempre più specie non aviarie, aumentando così il rischio di trasmissione agli esseri umani. Il capo scienziato dell’agenzia sanitaria, Jeremy Farrar, ha sottolineato l’importanza di questa situazione durante una conferenza stampa a Ginevra il 18 aprile, come riportato da The Guardian.
L’influenza aviaria, di solito diffusa tra gli uccelli, ha iniziato a colpire anche altre specie animali, compresi mammiferi come mucche, capre e persino un orso polare. Secondo Farrar, il ceppo H5N1 si è trasformato in una pandemia zoonotica animale su scala globale, con il rischio che possa evolversi per infettare gli esseri umani e trasmettersi da persona a persona.
L’epidemia attuale ha avuto inizio nel 2020, causando la morte di milioni di volatili e uccelli selvatici in tutto il mondo, dai falchi in Nord America ai pinguini in Antartide. Recentemente, il virus è stato individuato anche nel bestiame domestico negli Stati Uniti, con un caso confermato in Texas di una persona infettata dopo il contatto con bovini presumibilmente portatori di H5N1.
Questo caso in Texas rappresenta solo il secondo individuo mai segnalato come positivo all’influenza aviaria H5N1 negli Stati Uniti, dopo un caso nel Colorado nel 2022. Prima del Texas, l’ultimo caso umano risaliva a marzo di quest’anno in Vietnam. A livello globale, l’OMS ha registrato un totale di 889 casi e 463 decessi legati all’H5N1 tra il 2003 e il 1 aprile 2024, con un tasso di mortalità del 52 percento.
Il diffondersi del virus nei mammiferi è particolarmente allarmante, poiché aumenta il rischio di trasmissione agli esseri umani. Farrar ha sottolineato l’importanza di monitorare attentamente la situazione e ha evidenziato la necessità di prepararsi a una possibile trasmissione da umano a umano. Al momento, non ci sono prove che l’H5N1 si stia diffondendo tra gli esseri umani, ma sono in corso sforzi per sviluppare vaccini e terapie in caso di necessità.
Il capo scienziato ha sottolineato l’importanza di essere pronti a rispondere prontamente e in modo equo se l’H5N1 dovesse trasmettersi tra gli esseri umani, garantendo l’accesso a vaccini, terapie e diagnostica per contenere eventuali focolai. La vigilanza e la preparazione sono fondamentali per affrontare questa minaccia globale in modo efficace e tempestivo.
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