Il triste destino del dodo: un’icona estinta

Il triste destino del dodo: un’icona estinta
Il “Dodo di Oxford” raffigurato in mostra presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Oxford. (Frisbii via Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0 DEED))

Il dodo è diventato un simbolo iconico dell’umanità che ha contribuito all’estinzione degli animali in modo irresponsabile. I colonizzatori europei hanno cancellato questo uccello non volante dal pianeta alla fine del XVII secolo. Oggi, rimane solo un esemplare affascinante presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Oxford. Questo esemplare, chiamato Dodo di Oxford, è l’unico resto di tessuto molle del dodo ancora esistente al mondo. È composto da un cranio con pelle coriacea sul lato sinistro, campioni di tessuti, un anello sclerotico dall’occhio, una piuma, un osso del piede e parte del femore. I resti sono in ottime condizioni e gli scienziati sono riusciti a ottenere il DNA dai tessuti. Nel 2002, gli scienziati dell’Università di Oxford hanno utilizzato campioni genetici dell’esemplare per scoprire l’origine del dodo. Il loro lavoro ha rivelato che il dodo apparteneva al gruppo di uccelli noto come Columbiformes, che include piccioni e colombe. Il parente vivente più stretto del dodo è il piccione delle Nicobare, che vive nelle isole Andamane e Nicobare dall’altra parte dell’Oceano Indiano rispetto a Mauritius, la patria del dodo. Il dodo era anche strettamente imparentato con il solitario di Rodrigues, che si estinse alla fine del XVIII secolo. Gli scienziati hanno anche scoperto che il dodo di Oxford è stato ucciso da un colpo di fucile al collo e alla testa, ma non si sa chi abbia premuto il grilletto. I dodo raggiungevano un’altezza di circa 1 metro e pesavano circa 20 chilogrammi. Le rappresentazioni dell’epoca li raffiguravano come uccelli dal becco grosso e paffuto, ma i ricercatori credono ora che fossero più snelli di quanto si pensasse. Tuttavia, senza esempi viventi, non possiamo saperlo con certezza. Il destino del dodo fu segnato quando gli europei arrivarono a Mauritius durante l’era della colonizzazione. La specie era una facile preda per i cacciatori, così come per gli animali predatori introdotti nell’isola come cani, gatti, maiali, ratti e macachi che mangiano granchi. La popolazione di dodo fu rapidamente decimata e l’ultimo avvistamento confermato di un dodo vivo risale al 1662, anche se si ritiene che siano sopravvissuti fino al 1690. Alcuni ossi di dodo possono essere trovati in diversi musei di tutto il mondo, ma il Dodo di Oxford è l’unico esempio conosciuto di tessuto molle intatto. È importante notare che molte mostre con dodo tassidermizzati potrebbero non essere reali.

Links:

L’articolo Il triste destino del dodo: un’icona estinta sembra essere il primo su Scienze Notizie.

/ 5
Grazie per aver votato!

Scroll to Top