Il tempio di Kailasa

Il Tempio di Kailasa è una delle più grandi strutture monolitiche del pianeta, scolpito da un’unica roccia. E’ stato definito l’ottava meraviglia del mondo.

C’è un tempio indù in India, non lontano da Aurangabad, nello stato del Maharashtra  dove si trovano le grotte di Ellora un importante sito archeologico che dai tempi antichi è meta di pellegrinaggio di tre grandi religioni: buddhismo, induismo e jainismo.

Tra queste grotte, splendidi esempi della migliore architettura rupestre indiana  si trovano  templi, santuari, affreschi di vario genere. Tra questi spicca il famoso Tempio di Kailasa o Kailasanatha, uno straordinario monumento induista tra i più spettacolari templi dell’India e del mondo, di fatto la più grande struttura scavata nella roccia.

Il Tempio di Kailasa, che ti stupirà per il suo design e la sua costruzione che sono al di là di qualsiasi cosa immaginabile.
Oltre alla bellezza incredibile del luogo, vi sorprenderà sapere che mentre gli archeologi sostengono che per costruire una struttura del genere sarebbero serviti secoli di lavoro umano, in realtà il tempio di Kailasa, che è stato commissionato nel 757d.C. e terminato nel 783d.C, è stato completato in soli 26 anni. Davvero affascinante.

Impressionanti i numeri: profondo 50 metri circa, largo 33 metri circa, alto 30 metri circa.

Un gigantesco santuario monolitico scolpito scavando dalla collina basaltica in pendenza due imponenti tranche, ciascuna lunga 90 m e unite da una trincea di collegamento di 53 m di lunghezza. Il tempio è stato quindi scolpito dalla restante porzione centrale.

Il Tempio di Kailasa fa parte di 32 templi rupestri e monasteri che sono noti collettivamente come le grotte di Ellora, questo occupa la grotta 16. Il tempio è impressionante, diverso, maestoso. La caratteristica che lo rende unico è che è stato intagliato verticalmente, i suoi intagliatori, cioè, iniziarono in cima alla montagna e scavarono verso il basso, utilizzando una tecnica diversa dalla tradizionale costruzione che parte dal basso. Uno degli elementi più noti del Tempio di Kailasa raffigura  Ravana che  scuote la  montagna. La scultura è riconosciuta come uno dei pezzi più belli dell’arte indù.

Stime sulla costruzione dicono che: più di 400.000 tonnellate di roccia furono rimosse dalla montagna, che circa 60 tonnellate di roccia siano state rimosse ogni giorno durante la fase iniziale di costruzione del tempio, che i costruttori lavorassero per più di dodici ore al giorno, trasportando circa 5 tonnellate di roccia in media fuori dalla montagna ogni ora.

Il percorso

Quando si passa attraverso il cancello, ci si trova un piccolo mandapa all’ingresso aperto che ospita un padiglione santuario di Nandi con il vitello sacro di Shiva che guarda in direzione del santuario interno dove si trova il grande mandapa. Procedendo verso l’interno si trova due colossali colonne dhvajastambha (pilastro indipendente) su entrambi i lati. Si entra quindi nel cuore del tempio costituito come al solito dal grande mandapa (sala del culto) e dal garbhagriha (sancta sanctorum). Nel grande mandapa di 18 metri per 18 destinato alle udienze, danze, cerimonie sono disposte 16 colonne monolitiche disposte in gruppi di quattro.
Il vimana (santuario principale) a forma di torre che contiene il santuario raggiunge un’altezza di 32 metri da terra, quindi tutti coloro che visitano qui trattengono il fiato nella sua magnificenza.

Non sappiamo ancora esattamente come i progettisti, gli architetti e i costruttori siano riusciti a ottenere tutto ciò con una tecnologia relativamente limitata e gli strumenti a loro disposizione in quel momento. Una quantità enorme di rocce da trasportare, una montagna da intagliare per costruire questa meraviglia architettonica. Ci sembra molto plausibile pensare che chiunque abbia costruito queste affascinanti caverne migliaia di anni fa aveva a disposizione sicuramente qualcosa in più di semplici martelli, scalpelli e picconi. E tanti, tanti uomini.

La storia

Il tempio di Kailasa rappresenta il sacro Monte Kailash, la dimora del dio Shiva, ed è chiamato Tempio KailashnathaKailash o Kailasa.

Questo magnifico tempio, situato a Ellora, Maharashtra, in India, è dedicato al culto indù ed è stato commissionato dal re Krishna I della dinastia Rashtrakuta. Il tempio è considerato uno dei più notevoli templi rupestri mai costruiti in India per le sue dimensioni, l’architettura e il trattamento scultoreo.

Il tempio vuole rappresentare la montagna cosmica il Monte Kailash, la mitica dimora di Shiva sull’ Himalaya e in effetti il tempio cerca di essere la replica del palazzo sulla terra e, a conferma di questo nel tempio si trova una scena scolpita di Ravana intrappolata sotto la montagna di Shiva.

Altri due elementi che supportano questa tesi arriva da due aspetti: il primo è che originariamente tutto il complesso aveva uno spesso strato di intonaco bianco per farlo sembrare ad una montagna innevata, e secondo elemento è che l’intero tempio è situato su un’alta piattaforma che i fedeli devono salire attraverso due scale monumentali, come salissero una montagna.

Un’antica leggenda indù parla della costruzione del Tempio di Kailasa. Secondo Katha-Kalpataru di Krishna Yajnavalki (1470-1535 circa), il re locale aveva sofferto di una terribile malattia. Sua moglie, la regina, decise di pregare il Dio Shiva affinché guarisse il marito. La regina promise di costruire un tempio se il suo desiderio fosse esaudito e promise anche di osservare un digiuno fino a quando sarebbe riuscita a vedere lo shikhara (cima) di questo tempio. Alla fine, il re fu guarito e la regina chiese che il tempio fosse costruito immediatamente.

Tuttavia, ogni architetto che ha presentato il progetto ha spiegato che ci sarebbero voluti molti mesi per costruire un tempio completo fino allo shikhara (cima). Ma, un architetto chiamato Kokasa spiegò al Re e alla Regina che avrebbero visto lo shikhara (cima) di un tempio entro una settimana. Alla fine, Kokasa iniziò la costruzione ma usando una tecnica diversa. Invece di scavare dal basso, si diresse verso la cima e scavò verticalmente la montagna, dall’alto. Alla fine, dopo una settimana, finì lo shikhara permettendo alla regina di concludere il suo digiuno.

Un tempio … sulla collina di Elapura, di una struttura meravigliosa, – nel vedere che il migliore degli immortali che si muovono in macchine celesti, colpito con stupore, pensando molto costantemente, va dicendo: “Questo tempio di Shiva è autoesistente; in una cosa fatta dall’arte tale bellezza non si vede, un tempio il cui architetto-costruttore, in conseguenza del fallimento della sua energia nei confronti di un’altra opera simile, fu lui stesso improvvisamente colpito dallo stupore, dicendo: “Oh, com’è stato che L’ho costruito.””

Harle, 181

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