Il crollo della popolazione di granchi delle nevi nel Mar di Bering

Il crollo della popolazione di granchi delle nevi nel Mar di Bering
Un granchio delle nevi sott’acqua nel fiume San Lorenzo in Canada.(Foto di RLS/Shutterstock.com)

La popolazione di granchio delle nevi nel Mar di Bering ha subito un drammatico crollo negli ultimi anni, con una diminuzione di 10 miliardi di esemplari tra il 2018 e il 2021. Questa perdita considerevole ha portato il Dipartimento di Pesca e Gioco dell’Alaska (ADF&G) a chiudere la stagione di pesca 2022/23 al fine di preservare e mantenere le scorte di granchi delle nevi, che sono pescati per il consumo alimentare.

Si ritiene che l’aumento delle temperature nell’oceano sia almeno in parte responsabile di questo declino. I granchi delle nevi dipendono dalle temperature fredde presenti negli oceani settentrionali. Durante l’estate, i giovani granchi si sviluppano in pozze fredde dove la temperatura del fondale marino si avvicina allo zero grazie al ghiaccio in fusione. Temperature più elevate possono causare carenze alimentari e malattie nei granchi.

Un’altra possibilità era che i granchi si fossero spostati nelle acque russe, ma non ci sono stati aumenti corrispondenti nel numero di granchi lì, né i recenti rilevamenti sono stati campionati in modo accurato.

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica (NOAA) ha analizzato il declino e ha scoperto che un’ondata di calore nel Mar di Bering orientale durante il 2018 e il 2019 potrebbe aver causato una catastrofe. I granchi erano limitati nel loro raggio d’azione, scatenando una carenza di cibo. Ricerche precedenti hanno dimostrato che gli animali hanno bisogno di molto più cibo al aumentare della temperatura, quasi il doppio da 0-3°C. Questo è approssimativamente il cambiamento che i granchi delle nevi hanno subito nella regione dal 2017 al 2018. In combinazione con un raggio d’azione più limitato a causa della riduzione delle pozze fredde rispetto ad altri anni, è probabile che ciò abbia portato alla carenza di cibo e alla mortalità dei granchi.

Le richieste caloriche senza precedenti e la limitata disponibilità di cibo rispetto al passato suggeriscono che la fame abbia giocato un ruolo significativo nella scomparsa di oltre 10 miliardi di granchi delle nevi. Questo evento di mortalità è simile al collasso del merluzzo del Pacifico nel Golfo dell’Alaska nel 2016, causato da un’onda di calore marina. Il team di ricerca sottolinea che questa è una delle più grandi perdite di macrofauna marina mobile a causa di ondate di calore marine a livello globale.

Lo studio evidenzia che la crisi climatica rappresenta una minaccia esistenziale per la pesca, con la scomparsa dei granchi delle nevi come esempio lampante di quanto rapidamente le popolazioni possano cambiare. Il Mar di Bering è un esempio di come il cambiamento climatico stia influenzando gli ecosistemi marini, e i problemi affrontati in questa regione prefigurano le sfide che dobbiamo affrontare a livello globale. Lo studio è stato pubblicato su Science.

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