Un recente studio ha rivelato che gli uomini che si dedicano a hobby come il golf, il giardinaggio e il fai da te potrebbero essere più suscettibili a sviluppare la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), una malattia neurologica progressiva e incurabile. Questi risultati si aggiungono alla crescente evidenza di un legame tra questa malattia e l’esposizione a sostanze tossiche presenti nell’ambiente.
La ALS è una patologia neurologica letale caratterizzata dalla progressiva degenerazione delle cellule nervose nel midollo spinale e nel cervello. Conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig, non influisce sulle funzioni cognitive o sensoriali di un individuo e non è contagiosa.
Con il progredire della malattia, i motoneuroni degenerano e muoiono, interrompendo la trasmissione di segnali ai muscoli e causando debolezza, contrazioni muscolari e atrofia. Alla fine, i pazienti perdono la capacità di svolgere attività vitali come camminare, parlare e respirare, poiché il cervello perde il controllo sul movimento volontario.
Le cause esatte dell’ALS sono ancora sconosciute, ma studi precedenti hanno suggerito una correlazione con fattori genetici e l’esposizione a sostanze tossiche come pesticidi e metalli pesanti.
Uno studio condotto presso l’Università del Michigan ha evidenziato un legame preoccupante tra hobby ricreativi come il golf, il giardinaggio e il fai da te e un aumento del rischio di ALS negli uomini. Secondo il dottor Stephen Goutman, autore principale dello studio, i rischi occupazionali e le attività ricreative potrebbero rappresentare fattori di rischio modificabili per la malattia.
La ricerca ha coinvolto 400 pazienti affetti da ALS e 287 individui sani, i cui dati sono stati analizzati in base al genere. Gli uomini che praticavano nuoto, golf, fai da te, lavori in metallo, caccia, tiro e giardinaggio presentavano un maggiore rischio di sviluppare ALS, con il golf che emergeva come l’hobby più a rischio.
Secondo gli autori dello studio, ci sono esposizioni e attività specifiche che influenzano il rischio di ALS, con differenze tra i sessi che richiedono ulteriori approfondimenti. Nonostante ciò, nessun hobby valutato sembrava influenzare l’età di insorgenza o la mortalità per ALS in entrambi i sessi.
Goutman e il suo team ritengono che questi risultati confermino il legame tra l’esposizione ambientale e l’ALS, definendo questa esposizione cumulativa come “esposoma dell’ALS”. Ad esempio, i golfisti e i giardinieri potrebbero essere esposti a pesticidi, mentre i falegnami potrebbero entrare in contatto con solventi organici.
La dott.ssa Eva Feldman, direttrice del Centro di Eccellenza per l’ALS dell’Università del Michigan, sottolinea l’importanza di identificare le attività a rischio per prevenire la malattia. Attualmente, sono in corso studi prospettici per approfondire il coinvolgimento di occupazioni e hobby nel rischio di ALS.
Nonostante i risultati, al momento non ci sono raccomandazioni specifiche per modificare le attività ricreative. Ulteriori ricerche sono in corso per comprendere meglio i fattori di rischio legati all’ALS e sviluppare strategie preventive.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of the Neurological Sciences, contribuendo alla crescente conoscenza sulla complessa relazione tra attività ricreative, esposizione ambientale e rischio di ALS.
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