Una tecnica innovativa potrebbe rendere abitabile il pianeta rosso.
Il pianeta rosso ha catturato l’immaginazione dell’umanità per secoli e sono numerosi i progetti che mirano a inviare i primi coloni sulla sua superficie tramite missioni spaziali. Purtroppo, questo desiderio non è un traguardo facile da raggiungere. Oltre alla distanza e ai comuni problemi di adattamento, che potrebbero rendere i primi coloni stanchi e con poca energia, i due principali ostacoli che le prime civiltà marziane dovrebbero affrontare sono legati alle scarse quantità di ossigeno nell’atmosfera e alle temperature estremamente basse presenti sulla superficie. Se per la questione dell’ossigeno gli scienziati si sono detti ottimisti, avendo ideato diverse possibili soluzioni per rendere respirabile l’aria su Marte (con il tempo), il problema delle basse temperature ha sempre rappresentato una sfida maggiore, anche perché l’effetto serra sul pianeta è quasi inesistente.
Tuttavia, una recente ricerca, pubblicata il 7 agosto scorso su Science Advances, potrebbe davvero cambiare le prospettive dell’esplorazione marziana. Gli studiosi dell’Università di Chicago, della Northwestern University e dell’Università della Florida Centrale sostengono che sarebbe possibile riscaldare Marte attraverso un particolare metodo di terraformazione, che in parte è già stato sperimentato sulla Terra. Questo metodo prevede che le agenzie spaziali immettano nell’atmosfera del pianeta delle particelle di polvere ingegnerizzata, le quali, riflettendo la luce come fanno le molecole di ozono nella nostra atmosfera, potrebbero potenzialmente innalzare la temperatura di Marte fino a superare lo 0° C. Secondo i sostenitori di questa idea, il metodo sarebbe 5.000 volte più efficiente rispetto ad altre proposte di terraformazione del pianeta e completamente sicuro per gli astronauti che arriveranno per stabilire le prime colonie. Purtroppo, questa strategia richiederebbe decenni affinché l’atmosfera riesca a isolare termicamente la superficie di Marte dal freddo dello spazio, ma su lunghi periodi questo metodo risulterebbe anche il meno dispendioso dal punto di vista economico, se davvero vogliamo colonizzare il quarto pianeta del sistema solare. Inoltre, le polveri immesse nell’atmosfera marziana potrebbero essere recuperate direttamente sul pianeta, accelerando il processo e riducendo ulteriormente i costi per la Terra. Riscaldare Marte permetterebbe anche agli astronauti di coltivare le prime piante marziane, che contribuirebbero ad arricchire l’atmosfera con ossigeno e a rendere l’aria respirabile.
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