Essere padre, ieri e oggi

Si parla spesso del mestiere di padre, del ruolo fondamentale di questa figura genitoriale nella vita dei bambini, soprattutto ora che è stata scardinata la convinzione che sia la madre a doversi occupare, obbligatoriamente, della famiglia. Perché i figli hanno bisogno di una mamma e di un papà, in egual maniera.

E se è vero che essere un uomo coraggioso significa assumersi l’onere e l’onore di un ruolo così importante, senza paura e scuse varie, è altrettanto vero che la figura dei papà, rispetto a qualche decennio fa, si è evoluta, è cambiata in maniera significativa.

I padri di ieri avevano questa inspiegabile predisposizione nell’acuire le distanze tra loro e i figli come se ci fosse un veto sulla condivisione dei momenti di intimità e affettuosità. Non c’era dialogo, o almeno non nella misura in cui un bambino potesse controbattere ai pensieri o alle imposizioni del genitore paterno.

Un interessante articolo di Luisa Miniati, pubblicato sulla Rivista Italiana di Educazione Familiare, restituisce attraverso una serie di testimonianze autobiografiche del Secondo Novecento, la figura di un padre che incute timore. Giorgio De Chirico, per esempio, in un’intervista con Dacia Maraini, raccontò della freddezza del rapporto con suo padre: “Ci volevamo bene. Ma ci parlavamo poco. Era un puritano, un uomo chiuso e severo”.

Anche Renato Guttuso raccontò parlò di suo padre nel medesimo modo: “Molto energico. Severo. Formale. A volte bisognava stare con la giacca, e rispettare le buone maniere”. E gli esempi potrebbero continuare all’infinito con lo stesso comune denominatore: padri autoritari con il ruolo assoluto di compiere il loro dovere, mantenendo sempre spazi e distanze ben precise da non superare.

Perché sì, neanche tanto tempo fa, all’uomo non era concesso di poter esprimere i propri sentimenti, abbracciare i suoi figli o mostrare le sue debolezze. Un padre padrone, a capo della società patriarcale, non poteva ammettere di non sapere qualcosa e di andarlo a cercare su Google, come invece succede oggi.

E a tutto questo si univano gli atteggiamenti della donne che contribuivano a rendere l’uomo il capo famiglia indiscusso e le sue parole una legge da seguire. Oggi tutto questo è cambiato, le regole sono uguali all’interno della famiglia per tutti, anche se sono “dettate” dalla mamma.

Senza cadere nelle critiche e nel giudizio di cosa sia giusto o sbagliato, vogliamo solo porre l’accento su quanto sia evidente che i papà di oggi sono diversi da quelli di ieri e vivono in maniera più difficile il loro ruolo perché non hanno dei modelli dai quali attingere, dato che quelli del passato sono stati ormai abbandonati.

Il ruolo di padre, oggi, sta andando via via sempre più ridefinendosi ed è chiaro che non esiste un libretto di istruzioni da seguire per diventare dei padri modello o per fare la cosa giusta. Al contrario, però, è importante ricordare quanto sia fondamentale il ruolo del genitore nella vita dei figli e avere la consapevolezza che, in un modo o nell’altro, si diventa sempre un modello per loro. Starà a loro scegliere se imitarlo o non seguirlo.

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