Il loro motto è famosissimo (vergogna se non lo conoscete ancora): gli IgNobel sono quelle ricerche che fanno prima ridere e poi pensare. Che pensieri vi hanno suscitato gli studi premiati nel 2023 sul numero dei peli delle narici, o la storia dei geologi che leccano le pietre o ancora il fenomeno del jamai vu sperimentato dalla continua ripetizione delle parole? Se non ne avete avuto l’occasione, potete riprovarci quest’anno, con i nuovi IgNobel freschi di nomina, resi noti durante la kermesse orchestrata al Mit di Boston come di consueto da Marc Abrahams dell’Annals of Improbable Research. Il tema quest’anno promette bene: la legge di Murphy. Ecco quali sono state le ricerche premiate, scovate anche decenni e decenni fa in alcuni casi, ma comunque meritevoli. Giudicate voi stessi.
Pace, piccioni alla guida di bombe
Con una certa ironia, il premio alla pace è andato al lavoro dello psicologo americano Burrhus Skinner, deceduto da anni, ma autore di un’idea così assurda da non passare inosservata ai radar degli IgNobel. Non abbiamo utilizzato il termine radar a caso, perché parliamo di ricerca condotta in ambito militare. Il nome di Skinner infatti è legato a quello delle omonime gabbie, e di un progetto – il progetto piccione appunto, Project Pigeon – che mirava a utilizzare dei piccioni (avete letto bene) per guidare delle bombe. Pare infatti che fosse possibile sfruttare i volatili a riconoscere (dietro ricompensa di cibo) un obiettivo, e fare in modo che questa abilità servisse a guidare le bombe. Skinner ne parlava in questi termini negli anni Sessanta.
Botanica, piante che imitano piante finte
Dai piccioni-piloti alle piante, e che piante. Il duo Jacob White e Felipe Yamashita ha approfondito i meccanismi attraverso cui la pianta Boquila trifoliolata imita altre piante. Questa pianta infatti, al pari di alcuni animali, è capace di mimetismo: imita le foglie delle piante vicine, anche se queste sono foglie artificiali di plastica. E per farlo, scrivevano, userebbe una sorta di sistema di visione botanico presente sulle foglie della pianta.
Anatomia, come girano i capelli nei due emisferi?
I ricercatori sparsi tra Cile e Francia che si dividono il premio IgNobel per l’anatomia hanno avuto il merito di: “aver studiato se i capelli sulla testa della maggior parte delle persone nell’emisfero settentrionale si muovono nella stessa direzione (in senso orario o antiorario?) dei capelli sulla testa della maggior parte delle persone nell’emisfero meridionale”. Potrebbe sembrare un po’ tirata per i capelli, verrebbe proprio da dire, eppure i ricercatori hanno davvero indagato i fattori, genetici e ambientali, che potrebbero spiegare perché i capelli dei bambini in Francia o in Cile ruotano in un verso piuttosto che in un altro (parliamo di quelle spirali di capelli che si osservano sulla testa). Lo studio al centro del premio, recentissimo, ha dimostrato che nei gemelli le direzioni delle spirali tendono a essere le stesse, e che nell’emisfero sud tendenzialmente prevale la rotazione antioraria, indicando una influenza dell’ambiente, scrivevano gli autori: chissà che non c’entri la forza di Coriolis, ma è improbabile ammettono loro stessi.
Medicina, un riconoscimento agli effetti collaterali
Lo studio premiato per la medicina si intitola “Come gli effetti collaterali possono migliorare l’efficacia del trattamento: una sperimentazione”. In effetti, a ricevere il massimo riconoscimento per la sezione medica degli IgNobel è stata una sperimentazione tedesca sugli effetti collaterali. Quando si crede che un trattamento modulerà questi effetti – anche se non lo farà – questi diminuiscono. Una ricerca da tenere a mente quando si valuta l’efficacia di un farmaco, concludono gli autori.
Fisica, la capacità natatorie delle trote. Morte.
Il riconoscimento in questo caso va alla ricerca sulla fisica del nuoto, con interesse in particolare per quella di alcune trote, portata avanti in particolare da un ricercatore allora ad Harvard e oggi all’Università della Florida. A incuriosire gli organizzatori degli IgNobel il fatto che le ricerche di James C.Liao abbiano utilizzato anche trote morte, trainate. Come scriveva però in uno studio di venti anni fa il loro uso serviva per capire il contributo delle ondulazioni passive durante un particolare tipo di movimento.
Fisiologia, mammiferi che respirano dall’ano
Lo sapevate che diversi mammiferi possono respirare dall’ano? Un team di ricercatori sparsi tra Usa e Giappone, spronati dall’emergenza della pandemia da Covid, ha indagato le potenzialità della ventilazione enterale come sistema di ossigenazione. Gli esperimenti, condotti nei modelli animali, hanno mostrato che la somministrazione per via rettale di ossigeno in forma liquida o gassosa potrebbe migliorare l’insufficienza respiratoria. Al punto che, scrivono: “La ventilazione enterale potenzialmente potrebbe essere un mezzo aggiuntivo di ossigenazione per i pazienti in difficoltà respiratoria”.
Probabilità, il lancio della monetina
Premiati dagli IgNobel anche gli studi sulla probabilità. In particolare a esserlo è il lavoro di un folto gruppo di ricercatori europei che hanno tirato per 350 mila volte una monetina. Serviva a dimostrare che tende a cadere un pochino più spesso dal lato in cui è stata lanciata: parliamo di uno scarso 51%. Se volete approfondire la questione, avevamo parlato di questo curioso esperimento solo pochi mesi fa.
Chimica, come si separano vermi sobri da vermi ubriachi?
Olanda e Francia si dividono il riconoscimento per la chimica e, in particolare, per aver usato la cromatografia per separare vermi ubriachi da vermi sobri, cita la motivazione. La cromatografia è una tecnica che consente di separare diversi composti in base a delle proprietà chimico-fisiche. In questo caso i vermi, in presenza o meno di alcol (in grado di influenzare l’attività dei vermi stessi), sono stati usati come dei modelli per studiare il comportamento di polimeri attivi, dimostrando che la separazione può avvenire sia in base alla lunghezza che appunto in base all’attività. Il relativo studio si trova sulle pagine di Science Advances.
Demografia, una ricerca sorprendente sui supercentenari
Va invece all’Australia e al Regno Unito l’IgNobel per la demografia, e al lavoro di Saul Justin Newman, interessato a comprendere la ricetta segreta dei supercentenari. Secondo quanto sostiene Newman – su preprint, qua – niente ricetta segreta: i supercentenari arrivano da zone povere, difficilmente accessibili, con alti tassi di criminalità, scarse aspettative di vita e qualità di salute generalmente bassa. Tanto da lasciar credere che i supercentenari siano in realtà frutto di analisi demografiche zoppicanti, con errori, se non di frodi, scrive Newman. Spesso infatti non è facile neanche reperire i certificati di nascita. Vi chiedevate perché la legge di Murphy?
Biologia, come si studiavano le mucche nel 1939
Chiudiamo con uno sguardo alla scienza di più di ottant’anni fa. Lo studio premiato indagava le modalità di espulsione del latte da parte delle mucche. Cosa succedeva per esempio quando le si spaventava? Per spaventarle l’idea era stata questa: mettere un gatto in piedi sulla mucca, poi far scoppiare nelle vicinanze buste di carta, a ripetizione per due minuti. Per questo i parenti di quei ricercatori sono stati chiamati a ritirare l’IgNobel. Come il mattatore Abrahams ama ricordare, non è mai troppo tardi per ambire al riconoscimento.
Via: Wired.it
Credits immagine: Stijn te Strake su Unsplash
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