Dolmen del Caucaso

I dolmen del Caucaso settentrionale sono megaliti ancora oggi poco studiati.

Nel territorio di Krasnodar in una regione della Russia meridionale, confinante con l’Ucraina a ovest, ci sono centinaia di monumenti megalitici, che anche i russi chiamano dolmen, veramente poco conosciuti al di fuori dell’ex Unione Sovietica. Questi dolmen coprono il Caucaso occidentale su entrambi i lati della dorsale montuosa, in un’area di circa 12.000 chilometri quadrati di Russia e Abkhazia.

Gli archeologi stimano l’età di queste strutture megalitiche tra i 4000 e i 6000 anni e nessuno ha ancora scoperto con certezza quale fosse il loro reale utilizzo. Alcuni scienziati russi sostengono una diversa datazione che varia dai 10.000 ai 25.000 anni fa, ma tutto è ancora incerto.
Stando all’etimologia del termine, i dolmen sarebbero dunque delle tombe, ma in verità non è del tutto sicuro quale fosso il loro scopo. Quel che è certo è che dentro numerosi dei dolmen del Caucaso sono stati trovati resti umani, ma anche utensili in pietra o in bronzo, persino ornamenti semi preziosi, ma è possibile che siano stati usati come sepolture in tempi di molto successivi alla loro erezione.

Sono noti circa 3.000 di questi monumenti megalitici nel Caucaso occidentale, ma se ne trovano ogni giorno di nuovi, mentre sempre di più vengono distrutti. Oggi molti sono in grave rovina e andranno completamente persi se non saranno protetti dai vandali e dall’incuria generale. Solo 150 sono ancora in buone condizioni.

I dolmen caucasici rappresentano un tipo unico di architettura preistorica, costruita con blocchi di pietra ciclopici accuratamente modellata; ad esempio, erano modellate in angoli di 90 gradi, per essere usate come angoli o erano curve per formare un cerchio perfetto.
I massi sono molto grandi e molto pesanti, in arenaria. Come misteriosamente accade spesso quando si parla di monumenti megalitici, non c’è traccia delle cave da cui queste pietre sarebbero state tratte.
Tutti i dolmen sono caratterizzati da un portale al centro della facciata. Mentre gli oblò rotondi sono i più comuni, si trovano anche quelli quadrati. Di fronte alla facciata si trova un cortile che di solito si allarga, creando un’area dove possibilmente si svolgevano i rituali.
Alcuni oggetti insoliti associati ai dolmen sono grandi palle di pietra rotonde, doppie palle e sculture di animali. Non presentano decorazioni particolari. Sull’architrave di alcuni dolmen ci sono due seni; in altri casi, per fermare la pietra d’ingresso, ci sono simboli fallici.

Veniamo a questo punto alla domanda più interessante: chi ha realizzato questi monumenti megalitici, così simili a quelli che si trovano disseminati anche nel resto del globo?

Secondo la gente del Caucaso un tempo viveva un popolo di nani che per spostarsi cavalcava le lepri. I nani, ovviamente, viste le loro ridotte dimensioni, correvano parecchi pericoli. Al fine di proteggerli, furono i giganti a costruire delle case di pietra: i dolmen. In pratica, secondo le leggende del posto furono i giganti ad erigere quelle strutture.

ci sono ben pochi studi approfonditi sui dolmen del Caucaso. L’unica vaga ipotesi che è stata avanzata riguarda gli appartenenti alla cultura Koban, che abitò il Caucaso tra l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro. Questa gente aveva attrezzature rudimentali, e diventa difficile spiegare come abbiano potuto scolpire la pietra con tanta precisione.

Inoltre, costruire un dolmen significava sollevare e spostare pietre di svariate tonnellate. Eppure questi edifici antichissimi non presentano la minima sbavatura.

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