Dipendenza da tecnologia: ecco cosa si rischia e come prevenire i sintomi

Se c’è un effetto che la pandemia ha notevolmente accelerato è la dipendenza da tecnologia. Che sia da pc, da smartphone o da tablet, siamo costantemente connessi e non solo per questioni lavorative. Anche chi davanti a uno schermo ci passa già le canoniche 8 ore da ufficio, rimane collegato anche nel suo tempo libero. A lungo andare però, questo stile di vita rischia di arrecare danni alla salute psico-fisica di ognuno. Ecco in che modo e come cercare di ridurre queste conseguenze negative.

H2: Gli effetti sulla nostra salute passando troppe ore davanti a uno schermo

Se prima dello scoppio del COVID-19 si era già riscontrata una tendenza da parte dei giovani e meno a rimanere sempre connessi, questo anno e mezzo fatto di lockdown e divieti, l’ha decisamente incrementata. La tecnologia è stata l’unico mezzo a disposizione per evadere dalle nostre case, per lavorare anche a distanza e per rimanere in contatto con parenti e amici non potendoli vedere di persona. Le conseguenze, però, sono state quelle di trascorrere buona parte della giornata online e davanti a uno schermo. Non dobbiamo infatti dimenticarci che non è solo il monitor del pc ad avere effetti negativi sulla nostra salute, ma lo sono anche quelli di smartphone e tablet.

Per molti, la prima cosa dopo il risveglio, è accendere lo smartphone e controllare notifiche di email o messaggi. Si passa poi ai social, scrollando infinitamente homepage di Facebook e/o Instagram. Si inizia a lavorare davanti al pc, e anche quando si stacca per un caffè, si fa uno altro check social. Una volta terminato, si tende a trascorrere le ore libere ancora davanti a uno schermo, connettendosi a qualche app di streaming online per vedere film, serie tv o per giocare virtualmente. Infatti, si è assistito anche a un deciso aumento dei casinò online, che, per attrarre sempre più clienti, creano offerte di bonus senza deposito. In questo modo, i giocatori sono più propensi a passare del tempo sulla piattaforma poiché sanno di ricevere premi senza dover fare alcun versamento e che possono reinvestire in altre puntate. Il rischio, così come per il binge watching, è quello di perdere la cognizione del tempo davanti a un video e una volta arrivati a sera, si conclude la giornata dando un ultimo sguardo ai social prima di andare a dormire. Se a questo tipico esempio aggiungiamo anche che secondo alcune ricerche, quasi il 60% degli italiani controlla lo smartphone anche durante i pasti, si comprende come si possa parlare di una vera e propria dipendenza da tecnologia. Già nel 2019, le ricerche ISTAT avevano riportato che solo l’8% degli italiani non usa il cellulare per navigare in rete.

La prima conseguenza del continuo passare da uno schermo all’altro, è l’affaticamento degli occhi. Rossore e bruciore oculare sono tra i primi sintomi che ci avvertono che dovremmo prenderci una pausa. Si può addirittura arrivare ad avere difficoltà nel mettere a fuoco ciò che stiamo leggendo o scrivendo. Un’altra parte del corpo spesso colpita è la schiena. Rimanendo seduti (o addirittura sdraiati) per ore e adducendo a una postura scorretta, si sovraccarica la colonna vertebrale, con relativo mal di schiena. In casi più gravi, si arriva a soffrire di emicrania. Per evitare questi effetti negativi sul fisico, bisognerebbe fare pause ogni 30-40 minuti, alzandosi dalla propria postazione per camminare un po’. Inoltre, sarebbe preferibile impostare uno sfondo nero o scuro sullo smartphone invece che bianco, così da non affaticare troppo gli occhi, regolando anche il livello di luminosità. Se si fa un lavoro dove si sta molto davanti al pc, è consigliabile investire in una sedia ergonomica in modo da facilitare la corretta postura. Tutto questo senza dimenticare di fare regolare attività fisica, a maggior ragione quando si passano 8 o più ore seduti in ufficio. La sedentarietà, infatti, soprattutto se legata a cattive abitudini alimentari, porta alla formazione di malattie cardiovascolari, che nei peggiori dei casi, possono manifestarsi con un attacco cardiaco.

Oltre al fisico, si deve prestare attenzione anche alla parte celebrare e psicologica. Le ricerche neurologiche, in merito ai reali effetti sull’eccessivo uso di dispositivi tecnologici sul cervello, sono ancora in fase di studio. Dalle prime sperimentazioni però è emerso una potenziale riduzione di alcune zone celebrali come la corteccia. E non sarebbe un caso, visto che alla corteccia sono associate le emozioni. Infatti, passare troppo tempo connessi, favorirebbe sensazione di stress e solitudine. Soprattutto tra i giovani, più inclini ad utilizzare pc e smartphone per navigare e stare sui social, questo porterebbe in alcuni casi a sviluppare delle difficoltà relazionali, generando maggiore isolamento. Insomma, se da una parte la tecnologia ha agevolato comunicazione e scambio di informazioni, dall’altro non ne andrebbe abusata. Anzi, il suggerimento è proprio quello di fare delle vere e proprie giornate “digital detox” per riprendere il contatto con la natura e le reali interazioni umane.

L’articolo Dipendenza da tecnologia: ecco cosa si rischia e come prevenire i sintomi sembra essere il primo su Scienze Notizie.

/ 5
Grazie per aver votato!

Scroll to Top