Covid-19: gli anti-infiammatori possono ridurre sintomi e ricoveri

Se assunti entro tre giorni dall’inizio dei sintomi di Covid-19, i farmaci anti-infiammatori non stereoidei, i cosiddetti Fans, come l’aspirina e l’ibuprofene, possono ridurre sia il numero di ospedalizzazioni, sia la durata dei sintomi dell’infezione da coronavirus. A sostenerlo, in un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista American Journal of Biomedical Science and Research, è stato un team di medici italiani membri della “Terapia domiciliare Covid-19”, gruppo fondato dall’avvocato Erich Grimaldi per assistere i malati, secondo cui un tempestivo trattamento farmacologico a domicilio nei pazienti con una forma di Covid-19 da lieve a moderata potrebbe fare la differenza.

Per capirlo, Serafino Fazio, Sergio Grimaldi, Mariagrazia D’Emilio, Andrea Mangiagalli e Flora Affuso, hanno condotto uno studio osservazionale retrospettivo, tra febbraio e dicembre 2021, su un totale di 966 pazienti italiani non vaccinati e affetti da Covid-19. Da qui, sono stati formati due gruppi: il primo, con 561 pazienti, ha ricevuto un trattamento precoce, ossia entro le 72 ore dall’esordio dei sintomi, mentre il secondo, con 405 pazienti, un trattamento tardivo, ovvero la terapia farmacologica è iniziata dopo le 72 ore. I farmaci somministrati erano tutti Fans e includevano aspirina, ibuprofene, indometacina, nimesulide e ketoprofene. Del gruppo totale di partecipanti, inoltre, è stato analizzato anche un ulteriore gruppo di 339 pazienti over 50, di cui 190 hanno ricevuto la terapia precoce e i restanti 149 quella tardiva.


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Dalle analisi successive, i ricercatori hanno osservato una riduzione sia del numero di ricoveri ospedalieri che della durata dei sintomi nel primo gruppo, quello con trattamento precoce, rispetto ai pazienti del gruppo con la terapia somministrata dopo le 72 ore. Per le ospedalizzazioni la riduzione è stata del 68% per i pazienti trattati entro i tre giorni rispetto al secondo gruppo, mentre del 63% per i pazienti over 50. Per i sintomi, invece, la riduzione è stata rispettivamente da 15 a 11 giorni e da 16 a 11 giorni. Tra i Fans usati, come si legge nello studio, i farmaci indometacina e nimesulide hanno determinato zero ricoveri ospedalieri, sempre se la somministrazione era avvenuta entro 3 giorni.

“Questo studio mostra chiaramente che una terapia tempestiva con i Fans, iniziata entro 72 ore dall’insorgenza dei sintomi, riduce il numero dei ricoveri e la durata dei sintomi della malattia nei pazienti con Covid-19 da lieve a moderato”, scrivono i ricercatori. “Pur trattandosi di uno studio osservazionale retrospettivo, questi risultati confermano, in una popolazione più ampia, quelli riportati da uno studio precedente, e, soprattutto, le riduzioni nella durata di ricoveri e sintomi negli over 50”.

Ricordiamo, tuttavia, che serve molta cautela e che questi risultati (provenienti da uno studio osservazionale) non sono nuovi. Per esempio, uno studio pubblicato a giugno scorso sul Lancet dimostrava come i Fans fossero considerati i più indicati nelle prime fasi dell’infezione da Covid-19. Tutti risultati, infine, che non devono essere interpretati con il “fai da te”: come vi abbiamo già raccontato, infatti, i Fans sono sicuramente farmaci efficaci, che possono alleviare i sintomi sia di infezioni batteriche che virali. Questo, tuttavia, non significa che si possano assumere anche in assenza di sintomi o in una modalità intensa e duratura, ma anzi sarebbero da assumere sotto consiglio medico e prestando attenzione alla posologia indicata nel nel foglietto illustrativo.

Via: Wired.it

Credits immagine: Towfiqu barbhuiya on Unsplash

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